CAPITOLO 18

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Un mugugno risuonò nella stanza rompendo il silenzio e una smorfia di dolore comparse sul volto di Leith quando aprì gli occhi per guardarsi intorno. Il suo sguardo incrociò prima il mio, poi quello di Reuel. Con un rapido balzo si sollevò dal letto e mi nascose dietro al suo braccio, allontanandomi dall'angelo.

Lo respinsi freddamente, guadagnandomi un suo sguardo perplesso.

"È mio amico" Risposi in tono piatto e distaccato.

"Tuo amico? Ma cosa ti prende?"

"No, cosa è preso a te!" intervenne Reuel.

"L'hai quasi uccisa sai? Essere immondo." Il suo tono era sprezzante.

Leith mi guardò incredulo.

"Non ricordi niente?" Chiesi cercando di apparire disinteressata. Lui scosse la testa.

"Bella scusa! Ma non te la caverai così." Reuel avanzò qualche passo ma lo fermai e presi a parlare.

"Qual è l'ultima cosa che ricordi?"

"Di averti vista alla festa, con lui, mentre ti portava via." Spostò lo sguardo da me a Reuel, accigliandosi.

"Le ho raccontato tutto. E dopo quello che le hai fatto non capisco come possa restare ancora al tuo fianco!" Lo stuzzicò Reuel con un ghigno.

"Cosa?!" Gli occhi di Leith si fecero nuovamente rossi.

"Era giusto che lei sapesse!"

"So tutto ma sono ancora qua." Intervenni, per calmare le acque.

Leith mi guardò e i suoi occhi tornarono lentamente blu.

"Posso spiegarti." Provò a dire.

"Non c'è nulla da spiegare, Leith." Tagliai corto, ma pur sempre tenendo un tono calmo.

"Quella ragazza era-" Continuò.

"Ah! Dopo averla quasi uccisa ti preoccupi di essere stato scoperto con un'altra ragazza? Sei davvero un-" Si bloccò l'angelo, inspirando profondamente.

"Alexa scusami." Leith era implorante.

"No. Sono stata una stupida a crederti. Reuel ha ragione: dei demoni c'è poco da fidarsi!"

Leith serrò la mascella e strinse i pugni, ma non disse nulla si limitò solamente ad abbassare la testa.

"Era un Succubus, quella donna."

"Credi di essere giustificato solo perché quello era un demone ammaliatore?" Intervenne Reuel.

"Taci angelo!" Gli sbraitò contro Leith. La sua pazienza era finita molto tempo fa, ma si stava trattenendo dall'attaccarlo per non peggiorare la situazione.

"La mia missione era ucciderla."

"Non baciarla." Intervenni.

Mi pentì subito di averlo detto e di aver dimostrato gelosia. Dopo tutto quello che era successo la gelosia era l'ultima cosa di cui avrei dovuto preoccuparmi.

"Missione, ah...e richiesta da chi?" Lo derise Reuel.

"Dal Gran Consiglio. Quelli fanno fare il lavoro sporco a me, per non infangare la reputazione di voi angeli!" Leith era furente.

A quelle parole Reuel fu visivamente sorpreso e si zittì. In quello stesso attimo di silenzio, sentimmo il pavimento cigolare e la maniglia abbassarsi. L'effetto di qualunque cosa Reuel avesse fatto a mia madre era appena sparito e la vidi fare capolino dalla porta nell'esatto momento in cui Leith e Reuel sparirono.

The Death Of Shadows |The Otherworldly's Saga|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora