CAPITOLO 31

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Il viaggio di ritorno non fu di certo uno dei migliori: era quasi il tramonto e la coperta che mi aveva prestato Reuel era completamente impregnata d'acqua, il che rendeva il vento ancora più gelido.

Stanchi atterrammo sul balcone di casa di Leith. Era spalancato. Dall'interno due occhi color diamante mi guardavano truci con l'aria di chi avesse intenzione di farmi una bella ramanzina. Si spostarono da me a Reuel che mi teneva ancora stretta tra le braccia. Il respiro di Leith divenne più affannoso e gli occhi cambiarono velocemente diventando quasi rossi, ma Reuel lo ignorò.

"Ci vediamo, mia pecorella." Mi disse l'angelo baciandomi la fronte.

Fece per aprire di nuovo le ali ma Leith gli si avvicinò chiamandolo.

"Cosa vu-"

Un pugno colpì Reuel in pieno volto facendolo cadere per terra. Con una risata strozzata Reuel si rialzò. Giusto il tempo per rimettersi in piedi che venne colpito da un altro pugno che lo fece nuovamente cadere.

"E questo per che cos'era?" Reuel si accigliò portandosi la mano alla guancia.

"Non l'hai capito? Ne vuoi un altro per rinfrescarti le idee?! Non la devi toccare!" Scandì l'ultima frase a denti stretti.

Reuel rise nuovamente e Leith caricò un altro pugno. Questa volta, mettendomi davanti, lo bloccai con le mani, ad un palmo dalla mia faccia.

"Ora basta." Dissi allontanandolo.

Reuel ne approfittò per salutarmi con un bacio sulla tempia e andarsene, mentre si massaggiava la mascella dolorante.

"Non provarci mai più!" Mi disse Leith, ignorando l'angelo e prendendomi per le spalle per scuotermi.

"Pensavo stessi dormendo in camera, ma quando il sigillo ha provato a richiamarmi ho capito dove fossi." Mi lasciò le spalle e strinse i pugni.

"Non immagini quanto mi sia preoccupato. Se ti fosse successo qualcosa io-io..."

Abbassò lo sguardo buio, la voce gli si spezzò e le mani iniziarono a tremargli. Mi sentii terribilmente in colpa.

"Scusa." Dissi. Rialzò gli occhi fissandomi.

"Scusa? Tu non hai idea di come abbia passato le ultime ore! Se ti fosse successo qualcosa io- io non me lo sarei mai perdonato. Come puoi essere così egoista e pensare solo a te stessa?!" Quelle parole mi ferirono.

Non ero stata egoista, non avevo pensato solo a me stessa. Lo Speculator serviva a tutti. Abbassai lo sguardo. Gli occhi iniziarono a bruciare e la vista ad appannarsi. Mi morsi il labbro. Non avrei pianto ora, e di certo non davanti a Leith. Tornai a guardarlo e gli misi il ciondolo di rodolite in mano.

"Tuo padre ci ha aiutati." Sgranò gli occhi.

"Alexa-" Ma io stavo già andando in camera.

In situazioni come queste odiavo non poter uscire da casa sua. Rimasi qualche ora stesa, nel buio della camera finché Leith non venne a bussare. Mi chiese se volessi cenare, ma non risposi, fingendo di dormire.

"Ti lascio la cena qui." Appoggiò un vassoio ai piedi della porta, chiusa. Ma non demorse: verso le due di notte, Leith tornò ed entrò in camera.

"Scusami. Non dovevo alzare la voce in quel modo." Mi raggomitolai di più tra le lenzuola, facendogli capire che ero sveglia e che lo stavo ascoltando.

"Sei stata avventata. Hai lasciato una traccia che i segugi seguiranno, hai rischiato di mettere in pericolo i tuoi nonni, sei affogata solo per poter entrare nel regno intermedio e sei scesa a compromessi con un demone."

Ascoltavo in silenzio, girata verso il muro, senza guardarlo.

"Al solo pensiero ho ancora il batticuore. Ho creduto di averti persa per sempre."

Seguirono dei momenti di silenzio, poi un lieve rumore di passi avvicinarsi al letto. Sentii il fruscio delle coperte sollevarsi. Mi irrigidii. Le molle del letto cigolarono un po' sotto il peso di Leith che si avvicinò a me avvolgendomi: le nostre gambe erano intrecciate, un suo braccio sul mio fianco e l'altro sotto alla testa. Il suo respiro mi solleticava il collo facendomi rabbrividire. Il suo petto mi premeva contro la schiena a ogni suo respiro. Eravamo così vicini che sentii il battito del suo cuore. Era forte.

"Ora riposa."

Mi accarezzò la testa e mi diede un bacio sulla tempia. Mi sciolsi al contatto. Un fiume di calore mi travolse. Scostai le coperte e Leith fece lo stesso. Il nostro calore bastava per riscaldarci. Poi non ricordai più nulla.

The Death Of Shadows |The Otherworldly's Saga|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora