Quella settimana, e quelle successive, non fece tappa alla libreria. Il pensiero di ciò che le aveva detto Paul la rendeva estremamente irascibile, voleva lasciare al più presto quel posto ma alla fine spinse la ragione a soverchiare e accettò la sua condizione, imponendosi di scindere la professionalità dai rapporti interpersonali. Nel frattempo aveva cominciato a vagliare varie proposte di lavoro che richiedessero le sue attuali competenze. Passarono due settimane in cui si era scaricata la lista di tutti gli studi in cui avrebbe potuto essere utile, mandando un'infinità di mail a cui risposero in pochi e tutti con esito negativo.
Tornò alla libreria in un giorno qualsiasi in mezzo alla settimana. Aveva la tensione alle stelle e non le importava se qualcuno l'avesse vista: aveva bisogno di sfogarsi.
Prese un libro da uno scaffale senza fare troppo caso al titolo e si sedette su una poltroncina bassa, per poi guardarsi intorno nascondendo il viso dietro un ciuffo di capelli.
L'intero piano era popolato di persone: coppiette che giravano a braccetto fra gli scaffali, donne e uomini di qualsiasi età e famiglie con al seguito i figli che si intrattenevano con libri gioco, seduti sopra ai tappeti colorati delle aree bimbi. Era decisamente troppo chiassoso per approcciare un bersaglio a bassa voce.
Sfogliò distrattamente il libro anelando che la folla si diradasse in un secondo momento, quando una voce la riportò alla realtà.
"Ciao..."
Si voltò e focalizzò un ragazzo moro in piedi di fianco a lei. Era vestito con un piumino leggero, dei jeans scuri sbiaditi sulle ginocchia e esibiva un sorriso timido. A occhio e croce poteva avere diciotto anni, ma non ne fu sicura, fu certa di constatare, ad ogni modo, che il suo aspetto era molto affine ai suoi gusti.
"Ciao" rispose guardandolo dal basso.
"Che stai leggendo?"
Quell'inaspettata piega di eventi era ironica. Era la prima volta che qualcuno l'approcciava con la sua stessa tecnica.
"Non lo so" sorrise imbarazzata, chiudendo il libro per scoprirne per la prima volta il titolo "Cercavo solo di distrarmi..." ammise.
"Mi chiamo Alex!" si presentò lui tendendo la mano che lei strinse. "Jane"
"Ti andrebbe di andare a prendere qualcosa? Non so, un caffè, una birra..." propose visibilmente impacciato, sprofondando le mani nei jeans e cominciando a dondolare avanti e indietro sui piedi.
Jane fiutò subito che si trattava della sua prima esperienza e focalizzò tutte le sue attenzioni su di lui.
"Volentieri" rispose alzandosi, abbandonando il libro sulla poltrona e precedendolo verso l'uscita.
"Alex, giusto?" chiese girandosi verso il ragazzo, notando che stava facendo gesti strani. Diresse lo sguardo verso il punto in cui erano rivolti e riconobbe uno dei ragazzi con cui era stata a letto tempo addietro, il quale si affrettò a girarsi dall'altra parte per non farsi riconoscere.
"È amico tuo?" fulminò il ragazzo moro che rimase di sasso per l'essere stato smascherato "Guarda che non sono una puttana che potete passarvi a piacimento!" sibilò per poi raggiungere l'ascensore e mescolarsi alla calca di gente che lo stava riempendo.
"Sei un deficiente!" sentì l'amico sgridare Alex, prima che le porte si chiudessero.
Il magone che sentì Jane scese nel suo stomaco in concomitanza con l'ascensore. La consapevolezza, invece, saliva: si era fatta una nomea e non in senso positivo, avrebbe dovuto rinunciare a quel suo unico sfogo.
All'apertura delle porte, un forte senso di frustrazione la colse impreparata. Anche l'ultimo tassello che teneva intatta la sua fragilità si era staccato riducendola in frantumi. Non capiva come si era potuta ridurre a quel modo; si maledisse per non aver insistito con Edward, di non aver puntato i piedi quando aveva annunciato che sarebbe partito per un altro Stato, anzi di averlo spronato a perseguire i suoi sogni, a non rinunciare alle sue ambizioni.
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Le Ceneri della Fenice 3 - Broken Strings - Completo
General Fiction| Slice of life | Drama | Ilustrato | New adult | Terzo libro della serie "Le Ceneri della Fenice". Broken Strings. Fili recisi dalla distanza. Resti di lacci che una volta legavano stretti. Corde rotte di uno strumento che ha smesso di suonare da...