| Slice of life | Drama | Ilustrato | New adult |
Terzo libro della serie "Le Ceneri della Fenice".
Broken Strings.
Fili recisi dalla distanza. Resti di lacci che una volta legavano stretti. Corde rotte di uno strumento che ha smesso di suonare da...
Il pomeriggio di quel terzo giorno, Jane si recò alla libreria; sorpassò le persone che si erano accalcate davanti agli ascensori e, chiedendo scusa, si intrufolò per prima. Raggiunse l'ultimo piano riversandosi al suo interno come una furia.
Jag era lì, su quella stessa poltrona. Aveva quasi finito il suo libro.
La ragazza si piantò di fronte a lui, guardandolo torva. Attese il tempo necessario affinché lui la inquadrasse.
"Andiamo!" gli ordinò avviandosi verso l'uscita.
Come il primo giorno, i due viaggiarono in metropolitana in assoluto silenzio. Jane intrecciava le dita tormentandosi per quello che sarebbe accaduto, il ragazzo invece chiuse il libro non appena finì l'ultimo capitolo e si mise ad ascoltare la musica che suonava nelle sue cuffie, guardando in un punto fisso al di fuori del finestrino.
Quando la ragazza si fece strada all'interno del suo appartamento, si affrettò a prendere le distanze.
Jag entrò, ritrovandosi di fronte Nef, seduto al tavolo al centro del bilocale. I due si guardarono senza proferire parola. Jane quasi trattenne il fiato mentre si studiavano a vicenda.
"Cazzo..." disse Nef, incredulo. Glielo aveva detto che era cambiato, ma lui non l'aveva ascoltata.
"Sei invecchiato!" constatò Jag mostrando un sorriso canzonatorio. Nef finalmente riconobbe in lui quel ragazzino petulante che avrebbe tanto voluto prendere a calci.
"Potevi dirmelo che volevi fare una cosa a tre, Fade!" provocò il ragazzo, chiudendo la porta dietro di sé.
Il bassista ridacchiò, non si aspettava che, oltre a un profitto, da quella situazione ne avrebbe ricavato anche del divertimento.
"Ne è passato di tempo, marmocchio! Siediti che parliamo un po'!"
"Mi spiace ma non sei proprio il mio tipo" lo informò sedendosi al tavolo e fissandolo da dietro i suoi occhiali, con i capelli scompigliati per essersi tolto il cappuccio della felpa.
Jane alzò gli occhi al cielo.
"Allora, a quanto pare Fade non te la vuole dare!"
"Ma che...?" sbottò lei.
"È perché sbagli approccio! Ti insegno io i trucchi per conquistarla!" propose il musicista con un sorriso da canaglia.
Jag accennò un mezzo sorriso: qualunque cosa passasse per la mente bacata del bassista, la trovava piena di risvolti interessanti.
"Questo sarebbe il tuo piano? Ma sei scemo?" La ragazza gesticolava in sottofondo ma nessuno di loro la prendeva in considerazione, tanto che le sembrò di star parlando da sola come i matti.
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"Per prima cosa sei troppo diretto: a lei piace conquistarsi la preda..."
"Guarda che io sono qui, eh?" si intromise nel discorso cercando di far valere la sua presenza.
"È un processo lungo, richiede nozioni che non hai."
"La smetti di fare l'idiota? Andate fuori tutti e due!" gridò spalancando la porta.
"Ma sì, moccioso, andiamo! Ti porto a conoscere un po' di vita!"
I due si alzarono chiassosamente sotto gli occhi atterriti della ragazza. Non si spiegava come erano arrivati a quel punto, fatto stava che non poteva permettere che si coalizzassero contro di lei. Dovette ritrattare e chiuse la porta.
"Se uscite di qui vi ammazzo!" li minacciò accentuando l'espressione cupa che assumeva quando guardava qualcuno di sbieco con il viso coperto per metà.
I due fecero cadere all'unisono gli sguardi su di lei.
"Dai, piccola!" rassicurò il bassista passando un braccio intorno alla spalla del ragazzo, il quale ormai lo raggiungeva in altezza. "Andiamo solo a ricordare i vecchi tempi, appianiamo le divergenze, parliamo di cose da maschi e torniamo per la mezzanotte!"
"Un cazzo! Tu lo vuoi istigare! Non so cosa hai in mente, ma non te lo permetterò!"
"Gli faccio solo conoscere qualche amica, magari si scorda di te!" rafforzò quell'affermazione scuotendo il ragazzo, il quale rise divertito dall'espressione contrariata di lei, sembrava quasi che le dispiacesse.
"Hasta la vista!" si congedò Nef aprendosi la porta. I due uscirono indisturbati, ciarlando come amici di vecchia data per i corridoi dello stabile, fino a che le loro voci non si dissolsero fra i rumori della notte.
"Aspettate..."
[Non lasciatemi da sola.]
--- Angolo autrice L'ho già detto che questa storia è costruita sul vuoto siderale? AHAHA