Flashback

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La sera che Nef trascinò via Jag dalla casa della ragazza, lo fece per una ragione del tutto personale

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La sera che Nef trascinò via Jag dalla casa della ragazza, lo fece per una ragione del tutto personale. Appena entrati in macchina, l'uomo accese il motore e approfittò del tempo necessario per raggiungere la loro meta per ricostruire le fila degli avvenimenti passati.

"Allora, moccioso, ne è passato di tempo! Ti credevo morto!"

"Ho aspettato che fosse Fade a chiamarmi. Mi sembrava giusto così."

"E da quando lasci che siano gli altri a prendere delle decisioni?" lo provocò.

"Da un po'" gli rispose fissando l'immagine sbiadita del suo riflesso sul finestrino.

Nef sbuffò in una risata amara. Se solo ripensava a tutti i casini che aveva combinato quel ragazzino da piccolo, ne avrebbe avuto da ridire per ore; senza contare che aveva provato a farlo fuori solo per il semplice fatto che non voleva sottostare ai suoi capricci. Sapeva che sarebbe stato inutile rivangare: Jane gli aveva spiegato, in maniera del tutto sconclusionata, che nella clinica dove lavorava Jag attuavano terapie incomprensibili con cui riscrivevano tutta o buona parte della memoria e che riportare alla mente certi ricordi avrebbe potuto mandarlo in crash come un vecchio sistema operativo. Non poteva permetterlo, a lui quel ragazzino serviva, e gli serviva nel pieno delle sue facoltà mentali.

"Dunque, hai qualche preferenza su dove andare?"

Finalmente Jag lo degnò della sua attenzione, donandogli un'occhiata traversa carica di sarcasmo.

"Considerando che avevo in mente certi piani con Fade e invece, arrivato a casa sua, mi sono ritrovato te che mi hai trascinato via con una scusa demente, mi aspetto che tu sappia già dove andare" fece capire di aver intuito le sue intenzioni.

Il bassista trovò esilarante l'idea di aver mandato all'aria i piani del ragazzo: si era preso una piccola rivincita dopo tutti quegli anni.

"Davvero pensavi che te l'avrebbe data? Con un ricatto? Sei proprio ingenuo." Poi incalzò: "Se hai davvero tutti questi soldi da spendere ti darò io delle dritte su come investirli al meglio!" Detto ciò accostò la macchina in un parcheggio adiacente ad un locale notturno.

"Non ci vengo a puttane" Jag chiarì con lo sguardo fisso sull'entrata.

"Per chi mi hai preso? È un locale di classe! Ci beviamo qualcosa e parliamo d'affari. Muoviti moccioso!" lo esortò.

Il giovane uscì dalla macchina e lo seguì mantenendo la sua maschera di indifferenza, mentre l'uomo lo conduceva in un locale pieno di luci e fumo che avvolgevano, come una coltre ovattata, persone che si dimenavano al ritmo di musica dance. Teneva gli occhi puntati sulla schiena del bassista che si faceva strada fra la gente, concentrandosi per non guardarsi intorno, per non cadere in quel baratro di inquietudine in cui veniva trascinato ogni volta che si trovava in quelle situazioni. La folla. La presenza di troppe persone lo sopraffaceva, gli toglieva l'aria fino a fargli cedere le ginocchia.

Le Ceneri della Fenice 3 - Broken Strings - CompletoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora