Intermission - parte III

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Pochi minuti dopo, l'auto si diresse verso l'uscita della metropoli. Non appena Jane se ne rese conto, chiese a Jag la loro destinazione.

"Non lo so, scegli una meta e ci andiamo" fu la risposta che, per l'ennesima volta, la lasciò interdetta. Stava forse cercando di emulare quello che faceva con Ed? Scosse impercettibilmente la testa ricordando il suo unico scopo in quello strampalato coesistere.

C'era un posto che non aveva mai avuto il coraggio di proporre a Edward. Lo comunicò all'autista, il quale impostò la meta sul navigatore. "C'è un po' di strada da fare" li informò l'uomo.

Jag fece un'alzata di spalle e tirò fuori dal giacchetto il suo lettore mp3; sistematosi gli auricolari nelle orecchie, iniziò a guardare il mondo scorrere al di fuori del finestrino. Lei lo squadrò smarrita. Pensò che fosse proprio un maledetto lunatico, ma non gli avrebbe permesso di ignorarla a quel modo. Scorse di un posto e gli strappò un auricolare dall'orecchio per poi guardarlo torva quando lui la degnò della sua attenzione. Se lo mise e si accomodò al suo fianco, guardando fuori dal suo stesso finestrino. Il lettore stava riproducendo Sing dei Travis; la trovò una canzone perfetta da ascoltare mentre il mondo intorno scorre a velocità costante.

Jag la scrutò per un solo attimo poi si mise ad ammirare il paesaggio. I pensieri gli si dimenavano in testa come anime dannate.

Il saperla vicina, il condividere la sua musica, la sua semplice presenza, mandavano in fumo le mille cose a cui doveva pensare: le ricerche, la nuova band, l'imminente rientro al laboratorio. Riusciva solo a pensare che avrebbe rinunciato a tutto subito, se avesse potuto vivere per sempre in quel momento statico.

La macchina proseguì per due ore, con un paio di soste in cui Jag mangiò di nuovo e Fade lo prese così tanto per il culo da fargli giurare che non avrebbe più fumato in vita sua. L'umore dei due era salito e ogni volta che rientravano in macchina, proseguivano il viaggio condividendo la musica.

Lo scenario scarno e ripetitivo che passava, otteneva sempre nuove sfumature a seconda della canzone che succedeva nella playlist. I due furono accompagnati dai Green Days, gli Offspings, i Red Hot Chili Pepper e i Queen. La ragazza notò che c'erano solo poche canzoni per ogni band ma tutte erano accomunate da una forte carica energica. Lo trovò insolito, ripensando al tipo di musica che Jag le aveva fatto ascoltare fino ad allora, pensò che forse per lui, il viaggio, era l'unico momento in cui riusciva a fuggire dal mondo e stare in pace con se stesso.

Quando arrivarono a destinazione, l'auto parcheggiò in uno spiazzale apposito e i due ragazzi scesero per sgranchirsi le gambe. Tutt'intorno c'erano solo radure di un verde brillante che si univano a un cielo livido, carico di pioggia. Nonostante il tempo incerto, c'erano molte altre persone in quel posto.

"Cavolo" pensò Jane. Non si aspettava tutta quella gente e spostò subito l'attenzione sul ragazzo che osservava la situazione. "Fino a che staremo all'aperto non ci sono problemi" l'anticipò dissipando la sua preoccupazione "Piuttosto, siamo venuti fino a qui per vedere dei sassi?" la sfotté.

"Scemo. Questo è un luogo rinomato per la sua antichità; mi faceva piacere vederlo almeno una volta nella vita e visto che non avevi niente di meglio da proporre..." farfugliò imbarazzata. In realtà moriva solo dalla voglia di scoprire se quel posto le suscitava quella sorta di emanazione che sentiva nelle chiese, ma, come con Ed, si vergognò a confessarlo.

"Non pensavo ci fosse tutta questa gente, mi sa che dovremo rinunciare"

"Intanto controllo se c'è la possibilità di acquistare dei biglietti salta-fila" le rispose trafficando col telefono "Io comunque lì dentro non ci vengo" aggiunse.

Le Ceneri della Fenice 3 - Broken Strings - CompletoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora