Alibi - parte I

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Angolo autriceLe cose mi stanno sfuggendo di mano

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Angolo autrice
Le cose mi stanno sfuggendo di mano. Perdono.

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Jag entrò guardingo nella porta che si stagliava di fronte a lui, dopo che una receptionist lo aveva accompagnato fin lì per poi congedarsi. Si ritrovò in una sala riunioni dall'ampio tavolo circolare, poggiato su una moquette che ancora puzzava di nuovo. Nef era seduto su una delle sedie scribacchiando degli appunti. Oltre loro due, non c'era nessun altro.

"Ciao Nathan" lo salutò.

Il ragazzo divenne circospetto; troppo abituato a essere chiamato con appellativi vari, si innervosì.

"Grazie per essere venuto da solo" continuò l'uomo.

"Fade ti manda le sue maledizioni" si apremurò di informarlo. Difatti, quando la ragazza aveva saputo che lei non era stata invitata alla riunione, si era prodigata per far sapere a Nef che l'avrebbe pagata anche per quello.

Il musicista sbuffò in un sorriso fiacco, poi lo invitò a sedersi.

"Come ti ho accennato, ci sono delle cose di cui parlare ed è meglio che lei non ci sia."

"Se vuoi sapere se il tuo piano scemo ha funzionato, la risposta è no."Si sedette scomposto, con le mani sprofondate nel giacchetto.

"Questo è da vedere. Comunque l'argomento di oggi è un altro. Alcune cose si sono evolute nel frattempo ma non in maniera positiva: ho detto a Rebecca che forse avresti finanziato tu la nuova band e lei è uscita di testa. Ha detto che con te non vuole avere niente a che fare, ci ho messo un quarto d'ora buono per calmarla."

Jag rimase impassibile, era prevedibile un simile astio considerando che aveva sconvolto anche la sua vita, con la storia di Fade.

"Quindi sono esonerato dal prendere una decisione?"

"Non così in fretta. L'ho convinta a darti una possibilità."

Il ragazzo lo fissava senza reagire. Nef cominciava a preferirlo quando era un rompiscatole saccente: almeno diceva chiaro in faccia cosa stesse pensando. Rilasciò un grosso sospiro. "Le ho detto che sei cambiato e che non ricordi più un cazzo di quello che hai fatto in passato. Se a te sta bene, vorrei che vi incontraste per discuterne. Naturalmente ci sarò anche io" puntualizzò.

Gli rispose con un sorriso sghembo: non ci credeva neanche lui che fosse cambiato ma era così ossessionato dall'idea di mettere su la nuova band, da mettere a rischio persino la sua relazione.

"Vuoi che le faccia vedere che sono diventato un bravo bimbo?"

"Mi basta che non fai uscite da pazzoide. Una cosa che potremmo fare, per esempio, è discutere su queste impressioni che ho buttato giù ieri e dimostrarle che hai le idee chiare sul sound e sul mood della band, un po' come hai fatto ieri in sala prove" propose.

Il ragazzo cercò una scappatoia ma non la trovò. Le cose si stavano complicando troppo per i suoi gusti e pensare che una volta non avrebbe chiesto di meglio.

Le Ceneri della Fenice 3 - Broken Strings - CompletoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora