Today - parte I

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44°26'16"N 26°1'27"E

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44°26'16"N 26°1'27"E

Per Jane, la domenica era diventato un giorno difficile da affrontare da quando Edward se n'era andato. Nei tempi in cui lavorava rappresentava l'anticamera di una nuova settimana d'inferno; divenuta nullafacente le sembrava un susseguirsi interminabile di minuti a scandire un bel niente.

Ciondolò in casa per buona parte della mattinata sistemando in giro, poi si preparò controvoglia un pranzo leggero che non consumò nemmeno per intero. Lasciò le stoviglie nel lavello e si decise a uscire.

Seduta nella metro, non riusciva a fare altro che pensare a quante cose erano rimaste in sospeso con Jag in quella settimana scarsa, ma piena di avvenimenti, che aveva passato insieme.

Si ricordò di come se l'era portato a casa usando proprio quello stesso mezzo, così zeppa di illazioni da non riconoscerlo, da non collegare a domande logiche i motivi del suo strambo comportamento. Si domandava se non avesse sbagliato tutto, se il non aver dato abbastanza peso alla vicenda di Maddie fosse stata la causa per cui fosse andato con una prostituta. Stropicciò i lembi del cappotto fra le mani chiedendosi come fosse stato, cosa potesse aver provato, se l'avesse odiata durante l'amplesso o se lei era l'ultima cosa a cui poteva aver pensato in quell'attimo.

Arrivò in centro per ritrovarsi a girovagare senza meta fra la gente, con la sola compagnia del suo riflesso che scivolava sulle vetrine che si susseguivano nella via principale.  C'era un viavai intenso di persone, impensabile camminare lì in mezzo se ci fosse stato anche Jag con lei.

Si fermò all'improvviso, tanto che un paio di persone le vennero addosso, urtandola. Tirò fuori dalla borsa il lettore mp3: lo aveva infilato lì la sera prima, scaraventandolo dentro in un gesto d'ira per poi dimenticarlo. Ora sentiva il bisogno di riascoltare delle note, quelle della prima canzone che le aveva fatto sentire Jag, proprio in mezzo a quella fiumana di gente. Si infilò un auricolare lasciando l'altro a penzoloni e cercò il tasto d'accensione.

Il piccolo display nero si illuminò mostrando delle scritte pixelate di un azzurro intenso. Ci mise un po' per capire come navigare il menù, infine riuscì a trovare la playlist. Jag aveva catalogato le canzoni in molteplici cartelle, nominate con un prefisso numerico a forzarle in un ordine preciso. Ogni cartella aveva dei nomi eloquenti, Jane scorse le prime tre: 'Happy', 'Inspirational' e 'Travel'. Ciascuna di esse aveva al suo interno un numero variabile di canzoni, tutte di artisti diversi, ma ordinate anch'esse da una sequenza numerica.

Nella cartella 'Walking Through' trovò la canzone che cercava: Bitter Sweet Symphony.

Nel frattempo la gente continuava a passarle a fianco, chi scansandola, chi borbottando per quell'impiccio fermo proprio in mezzo alla via. Non le importava, in quel momento esistevano solo lei e quella playlist. Si mise il secondo auricolare e camminò a passo della canzone, osservando le persone venirle incontro, come le aveva insegnato il ragazzo. Erano ombre prive di consistenza, corpi che vagavano senza una reale meta e Jane assieme a loro, intenta ad andare nella direzione opposta. Provò un senso di straniamento tale da non percepire più dove stesse andando, si fermò solo quando la canzone sfumò per lasciare posto alla successiva, fu allora che si sfilò gli auricolari per guardarsi intorno. Era nei pressi del quartiere dove sorgeva la libreria in cui usava recarsi spesso. Continuò la strada fino a raggiungerne l'ingresso.

Le Ceneri della Fenice 3 - Broken Strings - CompletoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora