Incontrarsi di nuovo

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Sceso piano le scale per non farmi sentire, sapevo che se fossi scesa in modo veloce e brutale mi avrebbero sentito. Mi siedo sulle scale e osservo il "nuovo ospite" seduta sui gradini,  con le gambe leggermente distese sui gradini, mentre con la mano sana mi ero aggrappata alle sbarre della ringhiera per tenermi meglio. Appena  lo vedo sbarrò gli occhi per la sorpresa, e non ci posso credere.

Sta parlando tranquillamente con  mio padre ma non riescì a sentire bene di cosa. Così mi alzo da dove ero seduta e ricomincio a scendere i gradini cercando di non farmi sentire e  mi avvicino sempre di più a loro, quando il ragazzo si gira e le nostre teste si scontrono sbattendo l'una contro l'altra fecednoci male. Mi aggrappo alla sua maglietta nel tentativo di non cadere ma gli cado addosso.

‹Ma che cavolo› lui apre gli occhi mentre si massaggia il retro delle testa.

Non appena mi vede quasi urla.
‹tu?!› sembra veramente sorpreso di vedermi.
<Ma che ci fai qua tu?>
mi chiede continuando a guardarmi negli occhi. Sono ancora sopra di lui con addosso il pigiama.

Mi sposta leggermente per alzarsi e mi tende la mano per alzarmi.
‹potrei farti la stessa domanda› gli domandò a mia volta incronciando le braccia al petto.

Devo stare attenta a non farmi male al braccio.

Continuiamo a guardarci negli occhi, finché non decido di rispondere visto che lui sembra non voler aprire bocca.

‹Io ci vivo qui.. tu invece? Che ci fai qua?›

Lo vedo esitare per qualche motivo istante, è sambra incantato mentre per sa a qualcosa.
Chissà cosa poi.

‹Beh... ecco io...› Cerca di dire, ma viene interrotto da mio padre che risponde al suo posto.
‹Francesco è qui perché mi aiuta con dei lavori- dice da dietro, rispondendo al suo posto per poi avvicinarsi a noi chiedendoci -Ma voi due vi
conoscete?›
Chiede curioso mentre ci guarda con la faccia interrogativa aspettando una risposta.
‹Si, signore.. io e sua figlia, siamo compagni di scuola› risponde per entrambi.

‹Ti chiami Any?› mi chiede dopo un po'.
‹Anastasia. Solo le mie amiche mi possono chiamare così› gli rispondo in modo abbastanza rude.
A parte le mie migliori amiche, nessun'altro può chiamarmi così.
‹Capito.. però non arrabbiarti›  deve averlo notato, perchè ride alzando le mani in aria come segno di resa.

Dio! Quanto mi fa incavolare, mi sta provocando si vede. Non ci conosciamo neanche da un paio di ore e già tutta questa confidenza.

Sciolgo le braccia, e senza guardarlo lo sorpasso andando in cucina, mentre lui ride per il mio comportamento e per essermi arrabbiata.

Che nervi!

Papà invece è rimasto abbastanza sorpreso dalla risposta, e per tutto il tempo osservandoci senza fiatare.

Tra tutti proprio lui doveva scegliere papà?

E io che credevo che fosse gentile e carini, invece è sfacciato e non si preoccupa di mostrare il suo lato da cretino che si ritrova.

***

Siamo seduti tutti e 3 a tavola a mangiare. Mio padre a insistito così tanto, che alla fine Francesco ha accettato di restare a pranzo e ora eccoci qua.

Per fortuna che papà almeno mi aveva dato il permesso di cambiarmi visto che ero ancora in pigiama, anche se ho fatto abbastanza fatica visto il braccio che mi fa ancora male e che non posso muovere come pare e piace a me, alla fine c'è l'ho fatta.

‹Ragazzi... allora ditemi come vi siete conosciuti!!› interrompe il silenzio che si era creato, guardando prima me e poi il ragazzo che ho di fronte.

‹Beh... Ecco.. io› cerco di dire, ma mi fermo non riuscendo a parlare. Per che cavolo sto balbettando?
Mi giro e vedo che Francesco mi sta sorridendo in modo ambiguo.

<Ecco a dirla tutta lei- comincia puntando un dito contro di me- mentre portava stava portando dei libri, mi è  venuta addosso con i libri ed è caduta. Facendosi così male al braccio- mentre lui ha preso i libri e lì ha portati in classe> Finisco la frase al suo posto, mentre mio padre ci guardo ridendo.
<Perché ridi?> Gli chiedo guardandolo.
<Perché mi fate ridere, e poi sembra che siate in sintonia. Lui hai iniziato il racconto e tu l'ho ha concluso, è una cosa carina>
Indica prima il ragazzo e poi a me. Le mie guance si tingono subito di un rosse acceso, con lo sguardo mio fulmino padre. Nel farlo però scorgo anche il volto di Francesco, e mi sorprendo di trovarlo a fissarmi con un sorriso, un dolce sorriso direi.

Distolgo immediatamente lo sguardo, dal suo, e cerco di concentrarmi sul mio piatto, quando ad un certo punto sento il mio telefono vibrare.

Facendo girare i due verso di me. E mettendo fine a quella discussione troppo imbarazzante, la quale si stava facendo troppo imbarazzante.  Così chiedo scusa e mi alzo dal tavolo, vado in altra stanza per rispondere.

Quando sono abbastanza lontana, prendo il telefono in mano. Ma non appena vedo il numero sullo schermo, alzo gli occhi al cielo. Ma cosa vuole ora?

Soprattutto perché non abbiamo tutto questa confidenza.



Spazio me😄

Francesco e Anastasia non sembrano andare proprio d'accordo.

Si incontrano sempre, anche quando non vogliono.

Chissà se andranno mai d'accordo.

By Any🐞

La mia vita in un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora