Lavoro di coppia (1)

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Le ho detto tutto, e lei non ci crede ancora.

Nemmeno io ci crederei se fossi in lei.

Ma purtroppo, ho visto tutto con i miei occhi e ho ascoltato parola per parola con le mie orecchie.

«No seriamente, non prendermi in giro» mi dice seria.

«Ma sei scema!? Ti pare che scherzo su una cosa simile?» le chiedo guardandola male.

Forse ho alzato troppo la voce.

In fondo lei non c'entra nulla.

«Scusa, non serve arrabbiarsi» alza le mani in alto.

«No scusa tu, me la sono presa con te per nulla» mi scuso con lei.

Veramente dispiaciuta.

«Tranquilla, ti capisco. Anzi hai tutto il mio appoggio, quella strega non deve avere la meglio» mi fa l'occhiolino.

E mi scappa un sorriso.

«Ma concordo anche con tuo fratello, se lui è felice con lei lo dovresti essere anche tu. In fondo non ti vuole bene, e ci teneva»

Mi dice seria.

Sospiro e annuisco.

Anche lei sostiene questa teoria. Forse dovrei veramente chiedergli scusa.

Ridiamo e scherziamo, guardandoci qualche film comico.

Che per qualche ora, mi distrae.

*****

Quando Letizia va via, vado a fare un bel panino. E nel mentre mangio, mi viene in mente del biglietto.

Che subito prendo dallo zaino, e sedendomi sul letto mi metto a leggere.

"Ciao, so che come inizio fa schifo ma non sono molto bravo a scrivere lettere o biglietti. Quindi andrò dritto al sodo.
Volevo chiederti scusa, scusa per qualsiasi cosa ti abbia fatto e che evidentemente ti continuo a fare, non ti ferirei mai di mia spontanea volontà lo sai.
E se non né così, ora lo sai.
Vorrei poter rimediare, e tornare in amicizia con te, perché mi manchi tanto. Quindi spero che dopo aver letto, non mi manderai a quel paese e ci penserai.
Francesco"

Non credo ai miei occhi.

Non pensavo che mi avrebbe scritto lui questo biglietto, e che si sarebbe scusato.

Non me lo aspettavo minimamente.

Non da lui almeno.

Anzi credevo si fosse arreso a cercare di premi e di me.

Invece mi ha scritto un biglietto, con tanto di scuse e una specie di perdono. Dicendo che gli manco pure.

Anche lui mi manca.

Ma non riesco ad andare avanti, non riesco a non pensare che lui non si sia mai accorto di nulla nei suoi confronti e che avendo una fidanzata, abbia lo stesso, diviso di diventare amici. Illudendomi.

Però anche lui mi manca, e tanto. Con lui mi sento felice e triste allo stesso tempo.

Mi sentirei amata.

Mi piace troppo per poterlo dimenticare.

Troppo per andare avanti, senza neanche averci provato.

Troppo per non risolvere.

*****

«Allora, ragazzi oggi volevo farvi fare. Un compito a coppie»
Dice la professoressa, con un enorme sorriso su quelle labbra, tanto sottili quanto grosse. Mentre sorride.

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