lavoro di coppia (2)

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Una volta arrivata a casa sua. Busso due volte alla porta, forse con un po' troppa forza, ma dopo si apre e lui compare con un sorriso. Quel sorriso.

«Ciao»dico piano, quasi in un sussurro. Sono felice, e allo stesso modo attanaglia da un imbarazzo troppo forte da riuscire a sostenere il suo sguardo.

«Ciao.. ehm.. entrare pure»
Sembra anche lui imbarazzato, visto quanto energicamente si sfregava la mano dietro la nuca, in modo molto impacciato.

Almeno non sono l'unica.

Sembriamo essere tornati due estranei, due persone che non si conoscono. Sembriamo essere tornati al punto di partenza. È i cominciato tutto dal non parlarsi più, da quando ho cominciato ad evitarlo, da quando mi ha detto quelle parole che mi hanno verità come un coltellata, la cosa è diventata ancora più straziante e dolorosa di come non lo fosse già abbastanza prima che succedesse tutto questo.

A risvegliarmi dai miei pensieri, è la profonda e calda voce che mi arriva mentre il cuore

«vuoi fa bene?» mi chiede, e io scuoto la testa.ll suo tono della sua voce, è caduto ed come se avesse paura di dire la cosa sbagliata, forse perché ha già sbagliato una volta, e come se non volesse sbagliare di nuovo. O forse mi sbaglio?

«No tranquillo, sto bene così»

Rimango qualche istante in piedi, ma alla fine mi siedo sulla sedia di fronte alla sua. Appoggiando la mia borsa per terra, vicino a me è sistemando meglio la gonna che si era alzata di poco.

È la prima volta, che entro in casa sua. La prima volta che rimango così tanto tempo da sola con lui in un posto a me sconosciuto senza litigare, e questa cosa mi mette in soggezione e non poco. Vorrei poterli saltare addosso abbracciarlo e baciarlo, lo vorrei davvero tanto ma ho paura che lui non ne sia d'accordo.

Lui sembra non fare caso, al mio imbarazzo. E con tutta la calma e la tranquillità del mondo, lo vedo sedersi sulla sedia, sembra a suo agio e anche molto. Beato lui vorrei essere così tranquilla come l'ho è lui, proprio in questo momento.

O forse sta solo fingendo di non esserlo?

Prevedo una giornata di studio, molto ma molto lunga. E credo che se non parleremo, potrebbe anche finire molto presto. O è quello che credo.

Spero almeno, di finire presto.

***

Sono ormai passate, più di due ore e come avevo sperato siamo rimasti tutto il tempo in silenzio. Prima ci siamo rivolti la parola, si è no due/tre volte giusto per il nostro lavoro di coppia, che devo dire nonostante tutto sia venuto molto bene.

Così decido di alzarmi un per sgranchirmi le gambe e ho anche il la scusa di allontanarmi da lui, e dare una sbirciatina di vedere che fuori. È ormai buio pesto, spero solo di riuscire ad arrivare a casa senza problemi se no mio padre mi darà per dispersa per un momento, mi perdo nei miei pensieri e mi dimentico di tutto e di tutti, cerco di rilassare corpo e mente. Questi giorni sono stati i più difficili e butto della mia vita i miei si parlano sempre meno, come se prima si parlavano tanto.

Mamma sembra sempre più felice con Luciano ogni giorno che passa, mentre papà sembra veramente felice con Miranda, e questo comporterebbe che se ci prendiamo lei ci dobbiamo prendere per forza anche Sofia, è questo non ci vuole proprio anche perché lei è la fidanzata di Francesco e se io e lei dovremmo diventare "sorelle" non mi ci vedo proprio sorella con quel quella sottospecie di strega che si crede la regina del mondo.

Comunque dicevo, se dovesse venire a vivere qui con sua madre.. io la dovrei vedere tutti i giorni baciarsi e stare abbracciata o insieme a lui, e non lo potrei di certo sopportare.

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