Io e Letizia dopo aver sentito la Campanella suonare. Ci incamminiamo verso la nostra classe, appena girato l'angolo davanti ai nostri occhi appare una scena alquanto inaspettata.
‹Come ti permetti di toccarla!› urla qualcuno. Sembra molto arrabbiato.
‹Ma che diavolo vuoi?. Non sei tu a decidere per lei› l'altra persona, che scopro essere Giorgio, sembra tranquillo mentre risponde a Francesco che lo sta guardando malissimo. Lo tiene par la maglietta, e sembra non voler lasciare la presa.Mi chiedo perché stiamo litigando, e chi sia la persona in questione.
Si prendono a parole, che di bello non hanno niente e ho paura che era un momento all'altro possano passare alla mani. Sono pur sempre ragazzi, e loro fanno così reagiscono d'impulso e passano subito alle botte.
Si arrabbiano e perdono il controllo. Che sia per un buon motivo o meno.
‹Tu prova a toccarla o a parlarle ancora una volta, è giuro che ti spacco la faccia!› lo minaccia Francesco puntandoli un dito contro, con sguardo minaccioso e mi spavento perché non l'ho mai visto così.
Non l'ho mai visto arrabbiato è infuriato in questo modo, l'ho visto sempre gentile e sorridente. Insomma un tipo tranquillo.
Giorgio sembra tranquillo, per nulla turbato dalle sue parole. Forse non ha paura. Un sorriso che assomiglia a un ghigno, gli appare sulle labbra e sembra che stia provando l'altro.
È allora che scatta la scintilla, un pugno gli arriva in faccia e il mio amico barcolla leggermente, ma non tanto da perdere l'equilibrio.
Si porta una mano sul punto colpito e quando la sposta, noto del sangue che cola da naso.
Spalanco gli occhi e mi porto una mano davanti alla bocca, sono preoccupata per lui.
Però poi tira un pugno in faccia anche a Francesco, che preso alla sprovvista cade a terra. Cominciano a picchiarsi a vicenda, mi riprendo e cerco di fare qualcosa.
Io e la mia amica ci avviciniamo a loro per carcere di fermarli ma niente.
‹Basta!! Smettetela!› Grida la mia amica cercando mettendosi in mezzo ai due senza farsi colpire, i due non la ascoltano e continuano a darsi colpi e a insultarsi a parole. Nel mentre intorno a loro si è formato un gruppo di spettatori (intorno agli interessati) e tutti appena gli vedono incominciano ad incitarli alla lotta del tipo "siete grandi" o "continuare" che razza di compagni che mi ritrovo.Io sono troppo disperata e preoccupata nel caso si facciano veramente male, di fianco a me Letizia mi stringe la mano ma io non ci faccio molto caso, sono troppo preoccupata poi i due ragazzi.
Per quale assurdo motivo, si stanno picchiando? Non possono semplicemente parlare come tutte le persone civili?
Ad un tratto una voce potente, si fa spazio tra gli studenti e il silenzio cala su tutti. Nessuno parla più.
‹Ragazzi!! Ora basta, smettetela!› era il professore di motoria quello più giovane. È stato lui a dividerli ‹In presidenza tutti e due subito!› nel mentre l'insegnante gli sgridava vedo lo sguardo di Francesco era puntato su di me, però lo abbassa subito. Come se fosse pentito.
‹E voi altri, tutti i classe. Forza!› urla vedo quelli che si erano fermati ad assistere alla scena, senza aprirà bocca si allontanano e si dirigono verso le proprie classi.
I tre spariscono dalla mia visuale e si incamminano verso l'ufficio del preside. Francesco con la mani in tasca e lo sguardo basso, Giorgio che cerca di assumere un' espressione tranquilla, ma si vede che è abbastanza scocciato.
Sospiro sconsolata e mi volto verso la mia migliore amica. Lei dal canto suo mi mette una mano sulla spalla, come per tranquillizzarmi e mi fa un piccolo sorriso.
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La mia vita in un sogno
Short Story*_COMPLETATA_* Ciao, ragazzi questa storia parla della mia vita alternativa che ho sognato, in pratica è quasi tutto un sogno. Solamente il mio nome è vero e quello della mia amica. E anche altre cose lo sono. Spero vi piaccia!!!