Un dolce addio

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Non solo non ha capito che è lui che mi piace, ma vuole pure aiutarmi con il ragazzo che mi piace. Aiuto.

Ma si può ei più stupidi e cechi di così, no io non credo.

È così palese che mi piace lui, anche i muri se ne sono accorti mi sa che l'unico a non essersene accorto di proprio il diretto interessato.

Lo avrei preso a schiaffi in quel momento, giuro che lo avrei picchiato.

Ma come si fa!!

«Tutto bene? Sembri parecchio disperata» mi chiede una voce.

«Infatti lo sono, è anche tanto» dico disperata alzando lo sguardo.

Gli occhi verdi di Giorgio, mi scrutano attenti mentre lui mi sorride. È da tanto che non lo vedevo, ovvero da quando ha discusso con Francesco e si sono picchiati.

«Se ti serve una mano chiedi pure» si siede vicino a me. Appoggia il viso sulla mano chiusa a pugno, e non toglie lo sguardo dal mio.

Sospiro e mi butto sul tavolo, più demoralizzata che mai.

«Non credo che nessuno può fare qualcosa, tanto meno in questa situazione» rispondo triste.

«Beh.. spiegami la situazione, e magari in base a quello che mi dici troviamo una soluzione insieme» mi incoraggia dolce.

È troppo buono, è troppo dolce con me che l'ho trattato come un semplice amico, e che non gli ho dato troppa importanza.

Forse dovevo innamorarmi di lui e non di Francesco, Giorgio è così buono è dolce con me. Anche se non me lo merito.

Alza un sopracciglio non capendo. Mentre mi chiedo se posso o meno fidarmi di lui, in fin dei conti non mi ha mai dato modo di essere uno infedele o che tradisce la fiducia altrui.

«Vedi: c'è questo ragazzo che mi piace è anche tanto, ci siamo avvicinati come amici e abbiamo legato sempre di più fino a diventare inseparabili, tipo migliori amici. Lui però non l'ha ancora capito, e anzi mi ha detto che mi aiuterà con il ragazzo, è lì volevo prenderlo a schiaffi o giuro! Insomma io ci sto male e lui sembra non accorgersi che sto male per lui!» quando finisco di parlare mi sento come se il dolore fosse aumentato, come se a che parlarne mi faccia male.

«Sembra che "questo ragazzo" sia proprio cieco per non capire, che bella e fantastica ragazza tu sia» mi sorride e la sua mano accarezza la mia guancia in modo dolce e delicato.

Quando ha detto questo ragazzo ha messo le virgolette con le dita, quindi vuol dire che ha già capito di chi sto parlando.

Si capisce così tanto di chi sto parlando? Anche se non pronuncio il suo nome?

«Se te lo stai chiedendo si, è palese che ti riferisci a lui. Da come ne parli devi esserne veramente innamorata» dichiara con uno sguardo malincono sul volto, toglie la sua mano dalla mia guancia e ma posa sulle mie che sono poggiate sul tavolo.

Sembra triste per qualcosa.

«Si.. lui mi piace veramente tanto, ma sembra che a Francesco non importi più di tanto visto che non si è nemmeno accorto che è lui il diritto interessato» dico triste e al fatto che forse non si accorgerà mai di me o del mio amore per lui.

Forse io e lui non siamo destinati a stare insieme, forse non siamo le nostre anime gemelle.

«Sai.. quella volta che ti ho vista alla festa, ho pensato che eri veramente bella e che volevo conoscerti, perché mi avevi incuriosito. Stava andato tutto bene, ed ero pronto per chiederti un vero appuntamento. Poi però ho visto come litigavate tu e Francesco, è ho capito che tra voi c'era qualcosa, qualcosa che andava oltre la semplice amicizia. Però tu Anastasia mi sei subito piaciuta, è mi piaci tutt'ora» il suo discorso mi fa fermare il cuore per qualche secondo e mi sento in colpa, lui si è sentito così per tutto questo tempo e io non mi sono nemmeno presa la briga di fermarmi a parlare con lui. Anche solo per chiederli come si sentiva.

La mia vita in un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora