Ti evito... ma ci pensiamo entrambi

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Quando alla festa mentre stavo passeggiando con il ragazzo del bancone, ho visto venirci incontro Francesco, sono rimasta veramente senza parole. Avevo incontrato i suoi occhi i suoi bellissimi occhi, e sono stati incollati per un secondo, poi io ho distolto po' sguardo.

Insomma non volevo pensare a lui, sono andata a quella festa proprio per questo motivo. Per distrarmi da lui e non pensarlo per almeno una serata. È invece me lo ritrovo lì proprio e per di più dall'altra parte del bancone.

La fortuna sempre dalla mia parte insomma.

Ma poi quando ci ha raggiunti, il mio cuore a cominciato a mettermi nel petto, più forte che mai e i pensieri su di lui sono tornati più vivi che mai. Tutto è tornato a lui.

E il fatto che dopo si sia pure arrabbiato, e che mi abbia trascinato via con lui non mi va proprio giù, anzi mi dà fastidio è anche tanto.

Ho fatto in tempo a salutare il ragazzo con cui ho passato una serata molto bella, dove abbiamo riso e scherzato. Dove per qualche secondo non ho pensato a Francesco, ai miei sentimenti per lui, e hai problemi collegati a lui.

Ci siamo presentati è ho scoperto che si chiama Giorgio. È carino è simpatico, carino e gentile e prima che arrivasse quel cretino mi ha detto che gli piacerebbe passare di nuovo una serata con me. Gli ho sorriso è gli ho detto che piacerebbe pure a me.

‹Beh.. che ne dici di scambiarci i numeri?› mi chiede sorridendomi

‹Certo› gli sorrido a mia volta. E lui fa per porgervi il telefono, quando sentiamo un urlo provenire dalla festa.

‹Fermi!› ci giriamo verso la persona che ha urlato, e non appena mi accorgo chi è la persona, sgrano gli occhi e lo maledico mentalmente.

Sempre a intromettersi uffa, perché non si fa gli affetti suoi e se ne va con i suoi amici? Magari a ballare.

Giorgio mi guarda confuso e io senza accorgemene alzo gli occhi al cielo. Probabilmente se ne accorto pure lui del mio fastidio.

‹Tutto bene?› mi chiede in fine.

‹Si sta bene› il tono di Francesco sembra irritato e arrabbiato allo stesso tempo, ormai ci ha raggiunti del tutto e sta guardando male il ragazzo di fronte a me.

Mi sale sul il nervoso ora, perché ha risposto al mio posto? E perché sta guardando così Giorgio?

Faccio per urlargli contro.. ma lui mi precede e risponde al mio posto.

‹Tu chi sei? E poi l'ho chiesto ad Anastasia non a te› gli risponde a tono e l'altro stringe i pugni, segno che sta cercando di trattenere la la rabbia.

‹Ragazzi.. non né il caso di litigare, e poi Francesco perché sei venuto qui?› gli chiedo cercando di spostare la sua attenzione su di me, e magari di farlo calmare. Non voglio che tra i due scoppi un litigio stupido.

Appena i suoi occhi incontrano i miei, i suoi occhi brillando leggermente e il suo respiro si calma un po'. Allenta la stretta dei pugni anche se di poco, e lo vedo sospirare pesantemente. Chissà a che sta pensando.

Me lo chiedo sempre.

‹Ti ho vista prima, e  sono venuta per dirti, c-che tuo fratello -balbetta leggermente, però poi scuote la testa come per scacciare via un pensiero- si ecco tuo fratello mi ha detto di darti un'occhiata.

Alzo un sopracciglio confusa, e non so ma credo che questa sia una bugia. È anche grande.

‹Giorgio.. ti ringrazio per la bella serata e la passeggiata, ma ora devo andare che è tardi devo cercare le mie amiche e tornare a casa, però ci possiamo vedere. Un giorno di questi› gli prendo il cellulare, e lui sorridendo mi scrive il suo numero.

La mia vita in un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora