Insieme a te

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Scioccata, ecco cosa sono. Veramente tanto scioccata.

Non mi aspettavo di certo una notizia del genere, proprio per nulla.

Speravo in una collega, che per passare una serata diversa l'avesse inviata a cena da noi.

Non in una futura fidanzata.

No no.

La cena serviva forse ad addolcire, la caduta della bomba?

Probabilmente si.

Era questo il suo intento.

Dovevo immaginarlo.

Il mio sesto senso, non mi ha dato nessun segnale però.

Traditore pure lui.

Insomma, in tutto ciò ho litigato con papà. Dicendoli che io quella ragazza, non la voglio come sorellastra manco morta.

E che poteva dirmelo fin da subito, invece di nascondermi la verità e comprando tutto con la cena a sorpresa.

Dopo quello, sono salita su in camera e non  esco da allora.

Rimarrò qui, fino a quando non verrà a pregarlo in ginocchio di perdonarlo, e che non avrà rotto con Miranda.

Allora si, li potrei pensarci. Fino a quel momento, resterò qua in camera mia.

Toc toc

A distogliendo dai miei pensieri è il bussare alla mia porta.

«Non ti voglio vedere» dico pensano sia mio padre.

«tartaruga... sono io. Posso
entrare?»riconosco questa voce, e da ieri sera che non la sento. Mi stavo giusto chiedendo che fine avesse fatto.

Sorrido e mi alzo dal letto, andando ad aprire la porta.

Chiude la porta alle sue spalle e piano piano lo vedo avvicinarsi a me, fino a quando si trova del tutto vicino al letto.

Mi chiede il permesso indicandolo, gli faccio si con la testa.

«Perchè non ti ho trovata insieme a papà? Che sta sparecchiando la tavola da solo?» mi chiede mio fratello, confuso.

«Quel traditore, non mi ha detto la verità» dico semplicemente, s torno a guardare il soffitto.

Lui continua a guardarmi confuso, senza aprire bocca.

«Ha una fidanzata, e l'ho scoperto solo stasera» gli confesso sbuffando.

Non accenna ancora a parlare, così mi giro verso di lui, è noto che evita il modo sguardo mentre si gratta dietro la nuca.

Mi alzo sui gomiti e continuo a guardarlo.

«Nicola guardami!» gli ordino urlando.

Lui scuote la testa e si mette le mani davanti alla bocca.

Ma che.. brutta persona.

«Ti uccido se non parli, e non sto scherzando. Mentre dormi così nessuno si accorge di nulla» lo minacciò, con lo sguardo assassino.

Alzo un sopracciglio, come a invogliarlo a farlo parlare e lui sbuffando si decide a parlare.

Ma prima mi lancia uno sguardo.

«Tu sei fuori di testa» mi dice spaventato.

«Già lo so, ora però confessa tutto» taglio corto.

«Ma nulla, papà me lo aveva già detto da un sacco e mo ha chiesto aiuto per dirlo a te, io gli detto che doveva trovare il momento giusto. A quanto pare mi ha preso alla lettera» si stende di fianco a me, d da una faccia sbalordita.

Forse non se lo aspettava.

Mi siedo di scatto, con le gambe incrociate.

E lo fissò serissima.

«Ma.. perché sono sempre l'unica, che scopre le cose?» mi lamento infastidita.

Ed è vero, ogni volta sono l'ultima a scoprire le cose.

Mi dà sui nervi questa cosa.

Non né che se lui è più grande, ha la precedenza proprio per nulla.

Prendo un gran respiro... e cerco di calmarmi,  il più possibile.

<<ieri sera... papà è la sua compagna, avevano organizzato una cena per darci una notizia. Vogliono
convivere>> dico infine per poi riniziare a piangere.

Mio fratello che si è accorto delle mie lacrime, toglie le sue mani dalle mie spalle per poi mettermi le sue calde e forti braccia intorno alla vita abbracciando.

«Tartaruga.. stai tranquilla vedrai che andrà tutto bene» mi poggia una mano sul ginocchio, e poi si gira verso di me.

Il suo sorriso mi fa sbollire dalla rabbia di prima.

«Se lui è felice, dovremmo essere pure noi. In fondo lui non l'ho è mai stato veramente. Ora che può però, lasciamolo felice, non te la detto perché sapeva che ti saresti arrabbiata» mi spiega tranquillo.

È veramente serio, nessun accenna che stia scherzando.

Annuisco poco conventa e penso che dopo tutto, non ha torto. Forse potrei fare un sforzo, un enorme sforzo.

Nicola batte la mano sul materasso di fianco a lui, e mi invita ad avvicinarmi.

Sorrido e mi corico accanto a lui. Insieme guardiamo il soffitto, sul quale ho disegnato un mappamondo.

Colorato.

E piano di posti fantastici.

«Un giorno, li visiterai tutti, e io sarò con te»

Mi confessa, e con il dito indica i posti scritti sul muro. Sorrido e gli afferro la man,o che lui stringe.

FLASHBACK

Mi chiama così da un po' e non se ne dimenticato, ma la storia non è nulla di speciale. Io lui e la nostra famiglia dovevamo andare in vacanza, e io come sempre ero in ritardo. E anche se ho fatto tutto il possibile, sono arrivata lo stesso in ritardo.

E poi quando mio fratello mi ha vista si è messo a ridere, prendendomi in giro sul fatto che sono lenta e che se avessi avuto una tartaruga lei sarebbe stata più veloce di me.

Allora sono stata costretta a tirargli i capelli e due pugni sul braccio.
E  nonostante tutti erano già pronti mi hanno aspettata, e devo dire che ci ho messo più di un'ora solo per scegliere i vestiti non vi dico per metterli dentro la valigia. Alla fine mi è venuto ad aiutare mio fratello.

Definendomi "una tartaruga rara" che scemo vero però alla fine è divertente anche per me, ormai ci ho fatto l'abitudine... per fortuna mi chiama così solo faccio tardi o quando sono triste, solo per consolarmi.

FINE FLASHBACK

Ciao a tutti!!!

Che belli, sono veramente teneri insieme.
A quanto pare, neanche lei l'ha presa bene la notizia.

By Any 😘😘

La mia vita in un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora