Premetto che é tratto da una cosa che mi é successa realmente, tranne lo smut...purtroppo.
Lauren e Camila sono compagne di scuola e nel primo giorno di carnevale escono insieme ad altre quattro persone. Cosa succederà quando una delle due, stanca di dover fingere che non ci sia nulla, confesserà i propri sentimenti per l'altra? Quello sarà l'inizio di un qualcosa che già era nell'aria da tempo?Erano le sei del pomeriggio quando stavo finendo di asciugare i capelli mentre giocavo col mio cane.
Quella giornata, come ogni volta ogni primo giorno di carnevale, pioveva e c'era così freddo che vidi i peli delle mie braccia rizzarsi...si, ero senza felpa...comunque.
Li feci ricci, non mi andava di perderci tanto tempo dato che sapevo già che avrei dovuto rifarmi lo shampoo appena ritornata a casa.
Mi guardai allo specchio notando con piacere il trucco "carnevalesco"? Si può dire? Vabbe quello, fatto da mia madre. Non era originale, avevo solo fatto un trucco leggero con delle cuciture sulle guance stando a significare che avevo i punti per un taglio molto profondo.
Spensi il phon appena in tempo per vedere che Normani mi stava chiamando, quindi portai il cellulare all'orecchio tenendolo tra la guancia e la spalla mettendo i jeans neri.
<Pronto?> risposi affibbiando i jeans e tirando su la cerniera.
<Lau, sono arrivata, tu a che punto sei?> domandò la voce alta di Normani. Potevo sentire in sottofondo la musica che trasmettevano i carri.
<Emh devo ancora finire, ma ci metto poco giuro> infilai la canotta mettendola dentro i jeans e continuai a parlare <hai sentito le altre? Mi pare di aver capito che Dinah sarebbe arrivata anche adesso> misi il vivavoce e indossai anche la camicia bianca per poi mettere anche il porta pistola dalle spalle con entrambe le pistole finte ai lati del mio busto.
Insomma, sarei stata una poliziotta in borghese adattata al carnevale.
<Si si, mi hanno mandato un messaggio e sono di fronte Joe's. Mi stanno raggiungendo, ci incontriamo a metà corso okay?> disse frettolosamente. Mi stranizzò il suo atteggiamento, ma non ci feci caso.
<Comunque viene anche Camila, mi ha chiesto di te> sorrisi involontariamente e indossai la giacca di pelle e la cintura porta coltello finto alla coscia.
<Va bene Mani, ci vediamo dopo allora> chiusi la chiamata dopo avet sentito la sua risposta fermandomi davanti il grande specchio dei miei genitori in camera da letto.
Mi stavo sistemando il colletto della camicia quando sentii bussare nella cornice della porta anche se la porta era aperta. Mia madre mi stava guardando.
<Agente Jauregui> mi salutò con un cenno della mano ridendo.
Sbuffai al suo senso dell'umorismo.
<Emh mi devo organizzare per ridere? No perché sono le 18.15 e mi aspettano fra un quarto d'ora> sputai sarcastica.
Mia madre si mise a ridere ancora di più facendomi solamente innervosire di più.
<Mamma! Dai però!> mi lamentai mettendo il broncio anche sei ridevo sotto sotto.
<Va bene va bene> alzò le mani in segno di resa e si avvicinò mettendomi il braccialetto di pelle al polso.
<Grazie, posso andare adesso?> non mi serviva il permesso, ma si doveva spostare.
<Ce li hai i soldi? Mangi fuori? A che ora torni?> eccola lì la madre apprensiva. Un momento prima mi fa innervosire e poi così.
