-Apocalisse

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"Il mondo sta per finire, razze aliene hanno invaso la nostra Terra. Nessuno sa da dove vengano. Il caos e la disperazione sono diventate protagoniste di questo mondo, nessuno si salverà, la nostra fine é vici..."

Spengo la TV, alzandomi incazzata dal divano del mio attico.

Mi passo la mano tra i capelli, questa storia va avanti da due settimane, queste sottospecie di macchine giganti si avvicineranno presto a Miami.

L'ultimo attacco é stato avvistato in Mississippi, e credo che nel giro di un mese ci raggiunga qui dove siamo adesso.

Siamo, perché io ed i miei amici ci siamo voluti unire e rimanere tali perché ci conosciamo da molto e non volevamo andare ognuno per conto proprio.

Sono al centro della stanza, il tappeto del mio salotto è tartassato dai miei passi violenti.

Sono praticamente incontenibile, ancora non so bene cosa fare o dire.

Ad un certo punto sento la voce di uno dei ragazzi che mi domanda:

<Lauren che facciamo? Non possiamo rimanere qui> mi fermo davanti ad Austin, quel coglione che purtroppo é anche qui con noi.

<Ma davvero? No perché sai, io avevo intenzione di rimanere qui e farmi ammazzare!> grido contro di lui.

Non so perché questa reazione, dovrei essere io quella che mantiene la calma, quella che sa sempre cosa fare.

La leader insomma.

Non so come io sia diventata quella che ha sempre la soluzione a tutto, forse perché sono sempre stata quella che si é fatta sempre avanti.

Quella che, anche se non fisicamente, ha le palle di affrontare le situazioni.

Riprendo i miei passi, più nervosa di prima.

Sono qui, che mi faccio mille complessi, nonostante dentro di me sappia che già il destino é scritto.

Non mi ero accorta di star fissando un punto indefinito dello skyline dal vetro del mio attico.

Ho una visione completa di Miami, poiché avevo comprato in precedenza tutto l'edificio affinché organizzassi la mia festa di compleanno.

Ovviamente tutto questo é iniziato il 27 giugno del 2017.

La data del mio compleanno...già.

Avevo preparato tutto.

Le scorte per mangiare, le bevande, la musica, le camere da letto.

C'era tutto: cibo, alcol e sesso.

Cosa potevo desiderare di più?

E in cambio cosa ottengo?

Il conto alla rovescia che ha come fine la data delle nostre morti.

É vero, potremmo scappare in un altro stato, ma ritarderemmo solo la nostra morte.

Inizio a sentire i miei amici parlare, non capisco bene, ma forse non voglio nemmeno capire.

Ad un tratto sento delle braccia avvolgermi il bacino.

Un profumo che riconoscerei tra mille.

<Vado in camera, e tu vieni con me> dice la cubana passando le unghie sul mio addome, per poi graffiare la pelle delle braccia.

Mi volto fra le sue braccia e metto le mie mani sui suoi fianchi.

<Non ho sonno, piccola, vai tu> le dico lasciandole un bacio sul naso.

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