Penultimo aggiornamento prima di una pausa, il tempo di pensare ad altre idee e scriverle e ripubblico❤️
Ecco finalmente ha raggiunto il suo obiettivo, abbiamo litigato per l'ennesima volta ma stavolta non sarò io ad andare da lei. No, stavolta sarà definitiva. Non farò più quella che andrà a pregarla, non cercherò di aggiustare le cose, non farò più niente di mia iniziativa.
So esattamente che è orgogliosa, ma adesso voglio giocare anch'io ad essere la più testarda tra le due.
<Lauren voi vi amate, dai cazzo vai da lei e chiarite. Questa situazione è impossibile da sostenere, come diamine è possibile che due persone, tu e Camila, quando litigate riuscite a trascinare con voi anche noi?> mi rimprovera la mia migliore amica Normani.
<Mani, ascolta, se non vuoi essere mandata a fanculo non aggiungere nient'altro. Sono stanca di dover fare tutto io, sono stanca di dover giustificare anche un cazzo di fermaglio in casa mia. Cioè ma ti pare normale che una mia collega è venuta a casa mia per studiare e Camila è arrivata dopo che se n'è andata trovando questo coso e si è incazzata accusandomi di averla tradita> mi sfogo per poi bere il drink che mi sono fatta dal mio bicchiere.
La mia amica si alza andando verso la foto posata sul mio comodino che ritrae me e Camila, siamo al nostro primo appuntamento e io ho scattato quella foto con il mio telefono. È stato dopo il nostro primo bacio.
<Io non capisco, quando guardi questa foto o simili non ti viene la voglia di andare da lei e chiarire? Come fate ad amarvi così tanto ma allo stesso tempo litigare fino a non parlarvi più?> prende la foto per un momento e io la guardo mentre parla.
Una parte di me pensa che quello che dice è quello che dovrei fare, ovvero andare da lei, ma l'altra non mi fa muovere di un millimetro da qui.
<Normani, ma tu lo capisci che ogni cazzo di volta devo essere io quella ad andarle incontro? Sono stanca di avere ragione e nonostante tutto comportarmi come se avessi sbagliato io. Se ci tiene verrà lei da me> le dico risoluta e convinta delle mie parole. Non ho mai preso una posizione ma adesso sono irremovibile sulla mia decisione.
<Senti Lauren siamo qui a parlare da ore e sono sicura che Dinah stia facendo lo stesso con Camila, quindi se devo stare un'altra ora e non cambia nulla preferisco andare via> e così fa, prende la sua giacca e mi da un bacio sulla guancia lasciandomi nella mia stanza a pensare.
Quando sento la porta chiudersi mi alzo e vado a fare una doccia per schiarirmi le idee e cercare un po' di sciogliere i nervi. Infatti appena il primo getto d'acqua cade sul mio corpo sento la sensazione come se mi fossi alleggerita.
Una volta finito mi asciugo e mi rivesto mettendomi una felpa e un pantalone della tuta, non metto nemmeno le scarpe, però decido di mettere almeno le calze mi dà fastidio camminare a piedi nudi e quando sto per andare a prenderle, sento suonare il campanello.
Subito guardo l'orologio e sono solamente le 6 di pomeriggio, il sole sta calando e con sé anche la luce.
Vado ad aprire la porta e mi ritrovo Camila con delle borse e un viso piuttosto arrabbiato.
<Mi fai entrare o c'è una tua collega in mutande?> se le sbattessi la porta in faccia avrei torto? Il mio istinto mi dice di non farlo, anche se cazzo.
<Non c'è nessuno Camila. Entra> le dico e mi sposto cercando di non avere un contatto visivo, almeno non ancora.
Mi accorgo però che lei mi guarda dalla testa ai piedi ma non dice nulla si limita ad entrare e io chiudo la porta una volta in casa.
<Che sei venuta a fare?> le domando abbastanza scocciata all'apparenza, ma dentro una parte di me gioisce. Almeno ha avuto la maturità di venite, ma sono curiosa di sapere cosa faccia con quelle borse. Poi mi accorgo di una cosa che riconoscerei tra mille. Il pupazzo che le ho regalato.