Mentre ritorno verso il tavolo i miei brutti presentimenti non fanno che aumentare: ho una strana sensazione. Una pessima sensazione. Devo ametterlo: non sono mai stata una persona troppo positiva, che riesce sempre a trovare il meglio nelle cose o nelle persone. Tendo a non fidarmi facilmente e mi affido molto al mio intuito, che non mi ha mai tradito. E non penso che inizierà a sbagliarsi proprio ora. Vorrei poter parlare di questi miei presentimenti con le ragazze, ma sento che non mi prenderebbero troppo sul serio: finirebbero col dirmi che sono condizionata dal fatto che questa stia troppo attaccata ad Eren e che è tutta gelosia. No. Devo scoprire cosa c'è dietro da sola.
Appena mi siedo finisco quello che avevo ordinato, anche se ormai mi è passata la fame. Ymir per fortuna sta chiacchierando animatamente con Jean, altrimenti lo avrebbe notato e mi avrebbe fatto il terzo grado. "Mikasa,va tutto bene? Da quando sei tornata dal bagno non hai detto una parola...". Quasi mi ero dimenticata di avere Eren di fianco: appena mi volto trovo i suoi grandi occhi fissi su di me con aria preoccupata. Non voglio che capisca. "Sto bene, davvero" lo rassicuro accennando un sorriso "ho paura di aver mangiato troppo" continuo indicando il piatto ormai vuoto. "Ahh" esclama lui con una breve risatina alla fine e deve alzare la voce per proseguire, il locale è davvero molto affollato. "Ti ricordi quando siamo venuti per la prima volta qui, anche con lui?" mi chiede rivolgendo un occhiatina ad Armin ed io annuisco, cercando di non crogiolarmi troppo in quei bei ricordi. "Ricordo ancora la tua faccia" continua soffocando una risata "penso che nemmeno Sasha abbia mai fatto un' espressione del genere!". Ora i suoi occhi brillano di gioia e il suo volto si illumina, aprendosi in un sorriso. Amo renderlo felice: credo sia il mio hobby. "Oddio ho davvero fatto una faccia così buffa!" ribatto tirandomi la sciarpa sopra il naso, per coprire le guance color fuoco."Si, puoi chiedere anche ad Armin" conclude avvicinandosi leggermente e scompigliamdomi i capelli. Se me lo avesse fatto Connie o chiunque altro probabilmente lo avrei ammazzato. Ma con lui tutto cambia.
Come usciamo dalla porta del locale le voci si affievoliscono drasticamente: ormai sono le due e il sole splende alto nel cielo. Io sto ancora cercando di riprendermi da quel gesto amichevole, quando sento un grido tagliare l'aria. Quella voce mi è familiare...perchè è quella di Historia. Instintivamente mi volto nella sua direzione e vedo un uomo correre via con la sua borsa. Dietro di lui Eren, Armin, Jean e Connie lo stanno inseguendo. Ymir sta cercando di rassicurare Historia e Sasha sta chiamando la polizia. Annie è molto tranquilla, un po' troppo a mio parere. Scelgo di cacciarmi anche io all'inseguimento del ladro: sono piuttosto veloce e non mi ci vorrà molto per raggiungerlo. Inizio a farmi largo sul marciapiede, seguendo il solco tra la gente che hanno lasciato i miei amici. Quando riesco a vedere il gruppo dei ragazzi, aumento ancora di più il passo: sento i polmoni bruciare, sul punto di esplodere, ma non mi fermo. In poco tempo supero Connie, Jean ed Armin, lasciando un espressione sorpresa sui loro volti. Nel momento in cui finalmente riesco a raggiungere Eren, che è a qualche falcata dallo scippatore, quest'ultimo svolta bruscamente. Continuiamo il nostro inseguimento, entrando in vicolo stretto e scuro. Il luogo non mi piace per niente e ora che ci faccio caso, il ladro sta rallentando. Si è quasi fermato e io sono sul punto di afferrare la borsetta di Historia, ma sento tirarmi per il collo. La sciarpa: qualcuno mi sta tirando la sciarpa. Il mio corpo si sbilancia all'indietro e il caldo che avvolgeva il mio collo, svanisce lentamente. Mentre cado, una figura dal volto coperto con un passamontagna mi sovrasta: un complice del ladro. Appena mi scontro con il terreno, sento un piccola fitta alla schiena e poi dei passi allontanarsi velocemente. Sto per qualche istante sdraiata sulla strada con la vista dei palazzi e del cielo tagliato dai tetti che riempono la mia visuale. Nel momento in cui mi rialzo, vedo Eren che ansima per la corsa e regge in una mano la borsetta: ce l'ha fatta. Il rumore dei nostri respiri affannosi è contaminato dai passi dei nostri amici che si avvicinano. "Eren! Mikasa!" grida Armin mentre ci raggiunge."L'hai presa! Ma dov'è il ladro?!" si rivolge Jean ad Eren, setacciando con lo sguardo il vicolo. "Non lo so, è scappato" risponde con un filo di rabbia nella voce Eren "non era solo, l'altro ha fermato Mikasa" conclude guardandomi. A questo punto sembra come sobbalzare, quasi avesse appena notato qualcosa, e anche gli sguardi che mi rivolgono gli altri non sono dei migliori. Subito penso di essermi fatta un taglio cadendo, ma non mi ci vuole molto per capire il vero motivo. Porto le mani al collo sperando di sentire la morbida lana della sciarpa avvolgermi delicatamente: non trovo altro che la mia pelle.Ciaooo😀😀scusate l'assenza,ho fatto un capitolo leggermente più lungo per farmi perdonare.spero vi piaccia e che continuerete a leggere.Detto questo,byeeee
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Tell Me You Love Me [Completa]
FanfictionMikasa è una ragazzina di Tokyo la quale vita viene sconvolta dall'arrivo di un ragazzo :Eren.Lui diventerà la sua unica passione,il suo pensiero,la sua unica ragione di vita.Con l'inizio delle superiori è pronta per nuove esperienze,nuovi amici e s...