Capitolo 12

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"Non andavamo da tuo papà da un secoloooo" dice Sasha a Connie mentre ci incamminiamo verso il suo locale "Beh cerca di non farti fuori tre porzioni di Sushi come l'altra volta" la ammonisce lui. "In effetti non è stato molto bello vomitare tutto dopo" "Bleah" si schifa Connie tirando fuori la lingua. "Che fai il pensieroso Eren?" sento dire Jean "Non funzionerà ad attirare le ragazze" sghignazza portandosi le mani dietro la testa e lanciandogli un paio di occhiatine. In effetti quando fa il pensieroso ha un suo fascino. Ma lui ha sempre un suo fascino a mio parere. Non sono ancora riuscita a parlarci e nemmeno a capire chi stesse cercando oggi. 'Datti una calmata Mikasa, non siete nemmeno arrivati al locale!' mi dice la solita vocina. Dovrei smetterla di parlare da sola, è da psicopatici. 'Come se amare la stessa persona da quasi 10 anni fosse una cosa normale'. Ecco appunto.
Stiamo camminando per una delle vie di Tokyo che preferisco: i marciapiedi sono affiancati da centinaia di vetrine che hanno lo stesso effetto dei gioielli luccicanti sulle gazze. Non sono mai stata una che va matta per lo shopping, ma questi negozi mi fanno uno strano effetto. Non sono l'unica che subisce questo incantesimo: nel giro di pochi minuti anche Historia e Ymir corrono con gli occhi che brillano verso un paio di vetrine. Sasha ed Annie sono le uniche che sembrano totalmente disinteressate, anche se noto che Sasha ha appena adocchiato un bar inaugurato da poco. Vengo attirata anche io da un nuovo negozio:una gioielleria. Mi avvicino alla vetrina e subito un oggetto desta la mia attenzione. È una collana ed assomiglia terribilmente a quella collana. "Ti starebbe benissimo" dice una voce alle mie spalle, facendomi sobbalzare : il mio cuore spera sia Eren, ma i miei occhi vedono Jean. Le ragazze mi ripetono da un secolo ormai che lui ha un debole per me, aggiungendo sempre che 'solo un idiota non lo noterebbe'. Spero vivamente che non si dichiari: gli voglio bene e preferirei non ferire i suoi sentimenti. "Grazie" gli rispondo non guardandolo nemmeno e il silenzio che segue non fa che aumentare l'imbarazzo. Poverino, lo capisco: anche io ho provato più e più volte la sensazione di rimanere senza respiro. Letteralmente senza parole. A volte ciò che proviamo ci si ritorce contro. Sento che sta per aggiungere qualcosa, per alleggerire l'atmosfera. Ma poi si blocca: anche quello l'ho provato tante volte. Ripetersi una frase così tante volte nella testa prima di pronunciarla, che quando arriva il momento di dirla sembra stupida. Devo prendere in mano la situazione, starà morendo dentro."Beh credo che dovremmo andare o finiremo per arrivare al locale per l'ora di cena" dico cercando di adottare un tono spiritoso "Già, ahahaha" ride lui, forzatamente. Basandomi sulle mie esperienze ora si starà dando dell'idiota. Per un secondo mi sfiora il pensiero che anche Eren possa aver pensato questo di me: e se anche lui vedesse quello che ho visto io ora? Mi sento pervadere da una forte vergogna: lo so che sono solo paranoie, ma la sola idea mi fa sprofondare. Tu ti sei allenata molti anni a padroneggiare le tue emozioni, ormai sei un esperta: questo è quello che mi ripeto per calmarmi. Sono un'esperta: Jean ha ancora molto su cui lavorare. "Ragazzi andiamooo!"ci grida Connie, intento a strappare di mano una merendina a Sasha, aiutando a chiudere definitivamente quella parentesi d'imbarazzo.

Eccomi quaa🖐😉questo è il nuovo capitolo e bho non so che dire lol😀spero vi sia piaciuto e che continuerete a leggere la storia😄Byee💗

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