Capitolo 66

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"Otto biglietti per 'La ragazza senza gambe' grazie" chiede Armin alla ragazza della biglietteria "Si, sono 7€ a testa" gli risponde lei con un sorriso e subito iniziamo a tirare fuori i soldi. Io sono l'ultima e, quando mi avvicino alla ragazza per allungarle la banconota, lei mi ferma :" I soldi ci sono tutti" poi aggiunge, facendo attenzione a non farsi sentire da nessun altro all'infuori di me "Quel ragazzo con gli occhi verdi ha pagato anche per te". "Oh" dico arrossendo leggermente " Grazie di avermelo detto". Quando mi volto vedo che Eren è lì ad aspettarmi, mentre tutti gli altri sono andati a prendere i pop-corn. "Non dovevi pagarmi il biglietto" lo sgrido "Sai che roba" commenta lui sorridendomi "Ora andiamo, la ragazza della biglietteria ci guarda in modo strano" conclude con aria stranita.
"Eccovi!" esclama Sasha " Ciao piccioncini" ci saluta Ymir ridacchiando "Oh no" commenta Eren con aria disperata "Non anche tu". Io rido: fino ad ora erano stati solo Levi e Petra a chiamarci così... ma a quanto pare il soprannome si è diffuso. Mi dirigo dal ragazzo dietro il bancone, per prendere un porzione media di pop corn e una bottiglietta di thè alla pesca. Come raggiungo il banco, sento qualcuno dietro di me: mi volto nella speranza di ritrovarmi Eren, ma è solo Jean. "P- permettimi di pagarti io la roba da mangiare" balbetta, visibilmente emozionato. 'Sta sera fai baldoria gratis Mikasa' commenta sarcastica la mia coscienza 'Magari andasse sempre così'. " Ehm" rispondo non sapendo cosa fare "Non devi disturbarti" "Non mi dispiace, anzi" interviene prontamente lui. Mi arrendo: "Eh va bene" accetto. "Credo che prenderò" faccio finta di pensare a cosa ordinare, anche se so perfettamente che prendere "Una porzione media di pop corn e una bottiglia di thè alla pesca" mi precede una voce alla mia sinistra, che mi crea un sorriso al solo sentirla. "Esatto, Eren" dico voltandomi verso di lui e vedo che ha un'aria soddisfatta: si diverte ad umiliare Jean. "Non ce la fai proprio a stare al tuo posto Jeager" commenta visibilmente irritato Jean "Guarda che sei tu ad essere nel posto sbagliato" ribatte Eren sicuro di sè e Jean si allontana arrabbiato. "Potevi anche evitare di trattarlo così..." lo riprendo io "cercava solo di essere carino" "Beh" dice lui porgendomi le cose che avevo ordinato "Andrà a fare il carino con qualcun'altra". Io mi sento il cuore esplodere: adoro quando fa così il geloso.
"C, D, E" scandisce i nomi delle file Connie "F, G!" esclama alla fine "Abbiamo i posti dal dal 12 al 20" ci dice Armin e subito ci sistemiamo. Il mio posto è perfetto: alla mia destra ho Sasha, che ha a sua volta vicina Ymir, e alla mia sinistra c'è Eren, con vicino Armin. Historia si è messa di fianco a Ymir, con sua grande sorpresa: ha detto che Armin poteva stare una sera senza di lei. Era da un'eternità che non  vedevo Ymir così felice. "Sei pronta?" mi domanda Eren "Certo, non mi hanno mai fatto troppa paura i film horror" gli rispondo sicura di me e vedo le luci abbassarsi "Lo vedremo" dice lui. Vedo che appoggia la mano sul bracciolo: so cosa vuole che faccia. Appoggio lentamente la mia mano di fianco alla sua e osservo le nostre dita avvicinarsi sempre di più. Quando inizia il film non riesco a voltarmi nella sua direzione: le nostre mani si stringono forte, intrecciate l'una nell'altra. "Non faceva così paura" dice Connie in tono spavaldo, appena usciamo dalla sala "Non atteggiarti da 'grande uomo senza paure':le tue grida di terrore si sentivano fino all'ultima fila" lo spegne Ymir ridacchiando. "A te ha fatto paura?" mi domanda Historia, che intanto sta tenendo Armin per mano "Un po" rispondo distratta "Lei aveva altro a cui pensare durante al film" si intromette con tono malizioso Sasha ed io non posso ribattere. Subito mi saltano in mente le immagini di me ed Eren con le mani intrecciate, io che ogni tanto mi rifugiavo tra le sue braccia per la paura e lui che mi stringeva a sè per rassicurami. Appena la scena spaventosa finiva io mi trattenevo ancora un po' in quell'abbraccio, fino a quando lui non mi diceva con tono dolce: "È finita, poi guardare ora". Per più di metà del film ho tenuto la mia testa appoggiata sulla sua spalla, commentando qualche scena con tono sussurrato. È stato davvero orribile quando le luci si sono riaccese e un lieve mormorio ha iniziato a levarsi nella sala: ci siamo guardati per qualche secondo, per poi separare a malincuore le nostre mani. Così immersa come sono in questi pensieri, non mi accorgo che stiamo uscendo dal cinema: come esco dell'edificio, una brezza di vento mi accarezza la pelle. L'aria è fresca ed io rimpiango di non aver preso la mia sciarpa o una felpa. "Oh no" sento lamentarsi Sasha "Mia madre è già qua!" "Anche la mia" gli fa coro Connie sbuffando. Noi li salutiamo e ci sediamo su una panchina aspettando gli altri genitori: sono mezza tentata a chiamare mia madre, ma qualcosa mi trattiene.  I minuti scorrono in fretta e presto quasi tutti sono tornati a casa: rimaniamo solo io ed Eren. Forse questa sera il destino è dalla mia parte. Siamo seduti uno di fianco all'altra, con il parcheggio quasi vuoto come panorama. Un'altra folata di vento mi fa rabbrividire ed io inizio a strusciarmi le mani sulle braccia per riscaldarmi. "Hai freddo?" mi domanda Eren preoccupato "No, non è-". Non riesco a finire di rispondergli che lui si toglie la giacca di pelle dalle spalle per darmela. "Tieni" dice mettendomela sulle spalle "G- grazie" balbetto arrossendo "Sicuro che non avrai freddo?" "Stai tranquilla" mi risponde con il suo solito sorriso "Ti va di camminare un po'?". Mentre facciamo il giro intorno al cinema, io mi stringo nella sua giacca. I lampioni illuminano il marciapiede e la strada ci scorre di fianco. "Era da un po' che non camminavano da soli io e te" esordisce all'improvviso "È vero" dico io guardandolo. Il silenzio ripiomba tra di noi, ma a me non da fastidio: penso che non serva sempre parlare per esprimere ciò che si prova. Spesso, anzi, è il silenzio a rivelare i sentimenti. "Mikasa" dice bloccandosi ed io mi fermo a mia volta "Io-". La mia suoneria lo interrompe :"Un secondo" mi scuso e rispondo al telefono. È la mamma. "Si, arrivo" dico e chiudo la telefonata: è nel parcheggio. "Purtroppo devo andare" gli dico con aria rattristata "Stavi dicendo?""No, nulla" mi risponde lui con un sorriso spento. Io mi volto ed inizio a camminare: siamo stati interrotti, di nuovo. Chissà quando riusciremo finalmente a...Sento la sua mano che mi afferra e mi tira nella sua direzione. Mi ritrovo attaccata a lui, con i suoi occhi fissi su il mio viso: io lo osservo a mia volta,  attratta dalle sue labbra. In questo momento capisco quanto desideri che lui lo faccia. Ti prego baciami, penso impaziente che tutto questo accada. E come se potesse leggermi nel pensiero, annulla la distanza tra le nostre labbra.

Ciao a tutti🙆🏻‍♀️ Mi sembra quasi inutile chiedervi se il capitolo vi sia piaciuto🙈 come è inutile aggiungere che questo penso sia il miglior capitolo che abbia mai  scritto ed anche il mio preferito 💗🙆🏻‍♀️ Vi invito a lasciare le  vostre opinioni (e scleri) nei commenti 🤗💓 byeee
Ps. Grazie per le 5000 letture 🙇‍♀️💗💗

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