Capitolo 62

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"Come ti senti?" gli chiedo avvicinandomi al letto "Abbastanza bene. Mi sembra di aver dormito un'eternità!" mi risponde ridendo. "Tu non sai quanto sia felice che non ti sia capitato nulla di grave" dico sedendomi sulla sedia vicino a lui "Se ti fosse successo qualcosa  io... io". Non riesco a continuare la frase, non lo voglio nemmeno immaginare. Per un secondo realizzo che rischio ha appena corso Eren: lui poteva , poteva... Non riesco nemmeno a dirlo. " Hey" sussurra lui accarezzandomi il viso "Non è successo nulla. Guardami : sto bene!". Poso la mano sulla sua e alzo gli occhi nella sua direzione: mi sorride, come sempre. "Eren, io ho avuto... ho avuto così paura" mormoro con la voce spezzata dalle lacrime, che mi sgorgano irrefrenabili dagli occhi. "No Mikasa, ti prego non piangere" cerca di consolarmi e mi porta la testa sul petto. Appena entro in contatto con il suo corpo caldo, mi sento subito protetta: mi sento a casa. Percepire il battito regolare del suo cuore mi tranquillizza: sento i nervi distendersi, il fiato diventare sempre meno affannoso, la mia voglia di piangere calmarsi. La sua mano mi accarezza i capelli: il suo tocco è delicato, quasi materno. Resto immobile, ascoltando il suono dei nostri cuori a contatto, che battono all'unisono. Mi sembra di vivere un dejavu. Questa stessa situazione, queste stesse emozioni, le avevo vissute quel giorno in  palestra. Ero convinta che non mi sarebbe mai più capitato e che avrei conservato quell' episodio come un fantastico ricordo, ma invece eccomi qui, coccolata dalle forti braccia di Eren: a volte il destino riserva delle preziose sorprese.
"Mikasa" esordisce ad un tratto, spezzando quel silenzio paradisiaco che si era creato "Mi dispiace". Io alzo la testa, con aria confusa: in realtà ho capito perfettamente a cosa si riferisce. Ma voglio che sia lui a dirmelo. "Per cosa?" gli chiedo con tono perplesso "Per averti ignorata per tutto questo tempo, per essermi sempre rifiutato di chiarire le cose con te, per essermene andato via come uno stronzo quella sera, per...". Si ferma e guarda fuori dalla finestra: le sue guance diventano fuoco. "Per non aver avuto il coraggio di finire quello che avevamo iniziato sulla ruota panoramica". Le mie guance arossiscono brutalmente: l'ha detto sul serio? Si, l'ha fatto. Non posso non dire nulla: so che sta aspettando una mia reazione. Raccolgo tutto il mio coraggio ed inspiro profondamente. "Anche a me dispiace: avrei potuto cercarti, provare a chiarire la situazione. Ma anche io ho preferito nascondermi ed aspettare. Non sono più coraggiosa di te" "Ma se sei stata tu a fare il primo passo!" ribatte. Odio quando cerca di mettersi in cattiva luce : non capisce di essere perfetto? "Si ho fatto il primo passo" dico in tono sarcastico  "Dopo quattro mesi e infiniti incoraggiamenti. Per non parlare del fatto che ti ho fatto persino fare un incidente". A questo punto si volta verso di me: ha un'espressione scioccata. "Non ti starai dando seriamente la colpa per quello che è successo?! Mikasa come puoi solo pensarlo!?" mi dice con tono quasi arrabbiato "Stavi correndo da me quando la macchina ti ha investito..." " Ah, quindi se io sono un idiota che non guarda prima di attraversare è colpa tua?" ribatte in tono sarcastico. "Piantala di offenderti" dico alzando leggermente la voce, ma il mio sembra un urlo nel religioso silenzio dell'ospedale "Lo farò quando tu la pianterai di addossarti colpe inutili" mi risponde lui con tono dolce. "Eren, non voglio allontanarmi da te di nuovo" penso ad alta voce "Io invece stavo correndo verso di te come un pazzo perchè non vedo l'ora che te ne vada via" ridacchia e anche io sorrido. Finalmente ci riguardiamo negli occhi: siamo così vicini. Lui avvicina la sua fronte alla mia, fino a quando non si scontrano. Anche io vado nella sua direzione e sento la punta del suo naso toccare la mia. "Promettimi che mai nulla potrà separarci di nuovo" gli dico , con il tono pari ad un sussurro "Te lo giuro" mi risponde lui, con la voce ancora più fievole. Sento che questo è il momento: sta per accadere. Chiudo gli occhi: come quella sera, sento le sue labbra sempre più vicine e il suo fiato sempre più unito al mio. E come quella sera, qualcosa interrompe la  magia: qualcuno bussa alla porta. Io mi allontano subito e lui sbuffa: "Per quanto andrà avanti tutto questo? Devo spezzare una specie di maledizione?". Io rido e poi aggiungo:"Credo che accadrà al momento giusto " "Beh, che si sbrighi ad arrivare" commenta lui ed io non posso fare a meno di pensare esattamente lo stesso.

Ciaooo🙆🏻‍♀️ eccomi ritornata: mi ci è voluto un sacco per scrivere questo capitolo e spero davvero che vi piaccia💓💓 so che sono un po' stronza ad aver interrotto il bacio per la seconda volta, ma come ha detto Mikasa "accadrà al momento giusto". Quindi non perdete le speranze!🤗💓💓  byeee💗💗

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