Capitolo 74

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Mi ritrovo davanti alla porta della mia classe: in mano stringo un foglio firmato dal preside, dove viene spiegato il motivo del mio ritardo.  Questa è l'ora della professoressa Hanji, infatti la sua voce squillante l'ho riconosciuta  benissimo già a dieci metri dall'aula. Come al solito è carica di entusiasmo e spiega i polinomi con fin troppa euforia. Prima di bussare, respiro profondamente: adesso dovrò sopportare tutte le occhiate interrogative, quante curiose, dei miei compagni. Le altre sono già rientrate e non mi sorprenderei se quelle due vipere avessero già raccontato la loro versione dei fatti. Chissà a chi crederanno  tutti... anche se questo poco mi importa: a me basta che mi creda lui.
Busso piano e attendo che la prof mi dia il permesso di entrare. "Avanti!" grida, quasi dimenticando che a dividerci ci sia solamente una porta di legno sottile e non un muro di cemento armato. Abbasso lentamente la maniglia, per poi fare capolino da dietro la porta. Tento in tutti i modi di non rivolgere il mio sguardo verso la classe, verso di Eren. Al contrario di quello che pensavo, la professoressa Hanji non mi interroga su dove sia stata o cosa abbia fatto: per fortuna evito questa situazione alquanto imbarazzante. Io le porgo il foglietto e lei si limita a leggerlo in silenzio, senza dire una parola. Appena finisce, fa una firma veloce e mette l'avviso nel registro. " Sei arrivata giusto in tempo per il ripasso sui polinomi" mi dice con il suo solito tono esaltato, come se nulla fosse mai successo: devo dire che apprezzo molto il modo in cui si sta comportando. L'unica cosa di cui non ho bisogno in questo momento è dare spiegazioni. "Vatti a sedere" mi incita vedendo che rimango un attimo impalata "Su,su!" ed io mi dirigo a sguardo basso verso il mio posto. Di fianco a me ho Ymir, e dietro Historia e Sasha. Sebbene non le stia guardando,sento i loro sguardi pesanti su di me, che richiedono spiegazioni. Il loro peso, però, non è nulla in confronto a quello di Eren.
Per la prima volta nella mia vita, non voglio che l'ora di matematica finisca: detesto l'idea di quello che verrà dopo. So di essere nel giusto, o  almeno credo... Inizio a dubitare di quello che ho fatto e incomincio a temere che reazione potranno avere gli altri. Se iniziassero a reputarmi una persona violenta? Se all'improvviso avessero paura di me? Se Eren non riconoscesse più la persona che ama? 'Mikasa piantala con tutte queste paranoie!' mi riprende la mia coscienza piuttosto arrabbiata 'hai fatto la cosa giusta. Se lui ti ama davvero ti capirà e i tuoi amici di sosterranno, ne sono certa'. Spero con tutto il cuore che abbia ragione. Come a voler anticipare l'inevitabile, la campanella suona con cinque minuti di anticipo.
I ragazzi non mi assalgono subito di domande: si limitano ad uscire dall'aula, in silenzio. Eren mi passa di fianco, senza nemmeno sfiorarmi. Sento il cuore fermarsi. Che diavolo ho combinato? Raccolgo la mia cartella e mi avvio dietro alle altre, che parlano tra di loro, quasi ignorandomi.  Sento che potrei piangere. "Mikasa" mi ferma la prof ed io mi volto, cercando di sembrare il più normale possibile "Quelle ragazzine sono delle vere serpi, non è vero?". Io rimango un attimo spiazzata: ho sentito bene? Questa donna è piena di sorprese... "So riconoscere delle stronze quando le vedo" dice sorridendomi ed io noto uno strano riflesso nei suoi occhiali "Se hai bisogno di qualcosa, parlane pure con me" conclude prendendo la sua borsa. Io annuisco e la osservo uscire dall'aula, muovendosi come un'uragano. Resto qualche secondo nella classe vuota, ascoltando quel silenzio così inusuale. Appena varco la soglia mi ritrovo Eren appoggiato al muro, con le mani in tasca e lo sguardo fisso sul muro di fianco. Accanto a lui Armin mi sorride, con dietro Jean e Connie. Alla mia sinistra ci sono invece Historia e Ymir, mentre Sasha è proprio di fronte a me. Per la seconda volta in poco tempo, rimango nuovamente di stucco. "Davvero pensavi che avremmo potuto credere a quelle due galline?" mi domanda Sasha con tono scioccato "Che idiota"le da corda Ymir, scuotendo la testa, ma con le labbra mi sorride. "Noi non crediamo ad una sola parola di quelle arpie" mi rassicura Historia con aria dolce, posandomi una mano sulla spalla. Li guardo tutti, uno ad uno: credo di non essermi mai sentita tanto fortunata in vita mia. Come ho potuto solo pensare che mi abbandonassero? "Grazie ragazzi" sussurro, con gli occhi lucidi "Aww, vieni qui piccola patatina!" esclama Sasha abbracciandomi "Okay, okay" interviene Connie "Ora andiamo o incominceremo a piangere tutti insieme". Noi ridacchiamo ed iniziamo ad avviarci verso la palestra, visto che la prossima ora è di ginnastica. Ho appena fatto qualche passo, che sento due braccia avvolgermi la vita. Io sobbalzo, ma subito mi abbandono a quell'abbraccio. "Ho avuto paura che non mi avresti più visto allo stesso modo..." dico con la voce spezzata e lui stringe ancora di più. "Mikasa, io ti amo" mi sussurra, ma il suo tono è forte e sicuro "Non dubiterò mai di te: lo so che  se tu hai agito così, lo hai fatto solo per il bene di una persona a cui tieni". A questo punto mi volto verso di lui: i suoi occhi verdi risplendono più che mai. "Quindi tu non hai paura di me?" gli chiedo, non ancora sazia delle sue parole dolci "Come potrei?" mi domanda lui a sua volta ed io lo bacio.

Ciao a tutti 🙆🏻‍♀️💗 Questo è il nuovo capitolo e spero vi sia piaciuto 😋 vi invito a lasciare la vostra opinione nei commenti, visto che sono sempre molto curiosa di sapere cosa ne pensate🙇‍♀️💕 Byee

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