Capitolo 33

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Dopo la breve chiacchierata con il maestro Levi, mi dirigo verso il centro della palestra più decisa che mai: non ho intenzione di deluderlo e lui non si pentirà di aver "scommesso" su di me. 'Brava Mikasa, così ti voglio!' grida esaltata la vocina nella mia testa 'Andiamo a spaccare il culo a questi bamboccioni!' continua sempre più gasata. 'Okay, ora però calmati' la freno, trattenendo la mia anima fin troppo impetuosa. Appena mi fermo cerco gli altri tra la folla e il mio sguardo attento scova quasi subito un viso contrassegnato da due splendidi occhi verdi. Vicino un lucido caschetto biondo risalta in quella calca di teste marroni. Ciò che non mi torna è la folta coda nera proprio lì di fianco. Yoko.
Mi faccio largo tra i ragazzi, rischiando più volte di essere investita da qualcuno o dalla sua palla. Quando arrivo Yoko ha già parlato: sono a qualche metro da loro e la vedo salutarli con un cenno della mano, per poi venirmi in contro.  Eren ed Armin non si sono ancora accorti di me e io colgo l'occasione per provare a scorgere le loro reazioni: come avevo previsto Armin mi sembra piuttosto tranquillo, mentre Eren ha lo sguardo cupo. "Che hanno detto?" le chiedo non appena è davanti a me, senza nemmeno darle il tempo di respirare. Ma un fischio fastidioso non le permette di rispondere: tutti ci blocchiamo impietriti, riconoscendo subito quel segnale. "Mocciosi piantatela di chiacchierare e iniziate a correre" ci ordina Levi, come se non sapessimo cosa dovessimo fare. Pessimo tempismo Levi. Subito mi volto verso Yoko: i miei occhi si trovano a fissare il pavimento. 'Sbaglio o questo mi sembra un tentativo di non fornire delle risposte?' dice la vocina rispecchiando il mio pensiero. Cavoli: devo parlare con Eren.
Ogni tentativo di provarlo a raggiungere, sembra inutile: come mi avvicino lui aumenta il passo. Ho provato più volte a tenere duro, mantenendo la sua andatura, ma va troppo veloce. Conosco quel tipo di energia, di forza. È rabbia. So che potrei togliermi il pensiero parlando con Armin, ma voglio che sia Eren a dirmelo. Quando finalmente Levi fischia per dirci di smettere, sto peggio dell'altra volta: le gambe mi sembrano fatte di budino e tutto intorno a me sembra girare. Mi chino con le braccia tese che appoggiano sulle ginocchia e il viso rivolto verso il pavimento. Per qualche istante non realizzo che non sia una posizione così 'ortodossa' e solo dopo un fischio di apprezzamento me ne rendo conto. Mi tiro su immediatamente, ma dietro di me sento un gruppo di ragazzi sghignazzare. "Bel culo" sento mormorare e le guance mi vanno in fiamme. Con la coda dell'occhio osservo il gruppetto in questione: sembrano grandi, forse anche di quarta, e si atteggiano come fossero i padroni della scuola. Insopportabili . "Il gruppo di basket con me" urla Reiner e io sono sollevata di potermi togliere dalla loro vista. Noto immediatamente Yoko ma, ovviamente, appena faccio per avvicinarmi mi evita. Non potrà scappare nello spogliatoio. Cerco di placare la confusione dentro di me: prima mi chiede di perdonarla e di diventare sua amica, poi mi evita. Che sta succedendo? "Mikasa?" rimbomba una voce profonda nella mia testa "Ci sei?" continua con tono misto tra il seccato e il preoccupato. "Si" affermo guardando Reiner negli occhi, ma lui non sembra molto convinto. "Va bene. Iniziamo con un uno contro uno" grida a tutti e io provo a concentrarmi sul gioco.
"Mikasa ma che diavolo ti prende oggi?!" mi chiede spiegazioni il prof, prendendomi in un angolo "L'altra volta hai vinto in tutti gli scontri, oggi sei riuscita a fare a malapena due canestri". Ha un tono sconfortato: l'ho deluso. "Mi dispiace" e mi sento davvero in colpa. "Ascolta" continua lui con un tono comprensivo "tutti abbiamo delle giornate no, ma devi imparare a non mischiare il gioco con la tua vita privata ". Io resto in silenzio ed annuisco, prendendo nota del consiglio. Vedo che rivolge uno sguardo  fugace all'orologio e poi fa un cenno a Levi, che ovviamente non si è perso un istante del mio "magnifico" allenamento. "Andate a cambiarvi" ci ordina il maestro Levi e io mi congedo ringraziando Reiner per il consiglio e la comprensione. Mentre mi avvio verso la porta, totalmente immersa nei miei interrogativi, una pacca mi fa paralizzare. Una pacca sul mio sedere. Okay : questo è troppo. Mi volto per dare uno schiaffo a chiunque sia il maiale in questione... ma qualcuno è più veloce.

Buon pomeriggio🙋‍♀️💗
La storia è quasi arrivata a 1000 letture e sono senza parole😍💖anyway, spero che il capitolo vi piaccia 🙂 ci vediamo presto,byeee

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