"Ora devo andare a cambiarmi" dico ad Eren, dopo l'ennesimo bacio: non vorrei staccarmi dalle sue labbra, ma devo. "Va bene, va bene" acconsente lui "Vuoi che ti aspetti per andare a casa insieme?" "No tranquillo, ci sono i miei. Poi è già tardi, dovresti andare prima che venga troppo buio". Do un'occhiata fuori: sono le sette e mezza, i lampioni sono già accesi e sta salendo una debole nebbia. "Come vuole lei" scherza Eren, facendo un piccolo inchino. Ci scambiamo un ultimo bacio ed io entro in spogliatoio mentre lui esce dalla palestra. Appena apro la porta, mi accorgo che non c'è più nessuno. Mi avvicino alla borsa e qualcosa mi sembra diverso: il contenuto è tutto stranamente in disordine, le cose non sono come le avevo lasciate. Scuoto la testa, nel tentativo di scacciare questi pensieri: devo piantarla di farmi queste paranoie. Mi cambio in fretta, senza nemmeno piegare i vestiti. Quando sono sul punto di andarmene, mi volto un'ultima volta verso lo spogliatoio: nella stanza regna un silenzio tombale, interrotto solo dal rumore della luce al neon. Eppure, eppure ho come la sensazione di essere osservata. Controllata. Sbatto la porta e faccio una piccola corsa per raggiungere i miei genitori nel parcheggio: devo davvero smetterla con queste paranoie.
"Sei stata davvero bravissima" continuano a congratularsi i miei genitori, mentre io ispeziono la borsa per la centesima volta: dove diavolo è? L'avevo messo qui, ne sono certa. Tiro fuori tutte le cose dal borsone, posandole sul letto. Fisso la borsa vuota: non c'è. "Tesoro tutto bene? È da dieci minuti che continui a cercare qualcosa nella borsa..." mi domanda la mamma, insospettita dalla mia agitazione. "Il telefono..." dico sedendomi a peso morto sul letto , prendendomi la testa fra i capelli "Non è più nella borsa, non capisco" . Il papà mi si avvicina, sedendosi accanto a me. " Sei sicura di averlo messo lì?" mi domanda con tono tranquillo "Si, si" rispondo con tono un po' frustato: sto impazzendo. "Hai notato qualcosa di strano quando sei andata nello spogliatoio?" mi chiede sempre lui e la mamma lo guarda stranita: non capisce. Io si però. "Si..." ammetto con tono arreso e capisco. Certo, ora ha tutto senso: la borsa in disordine, la sensazione di essere osservata. "A Yoko è stato rubato il telefono mentre era in palestra" dico e papà annuisce, sbuffando leggermente. La mamma finalmente ha capito e alza gli occhi al cielo. "Non è colpa tua, tranquilla" mi rassicura lei "Chiamerò la scuola e la avviserò del furto: se questo non è il primo caso, bisogna prendere dei provvedimenti" continua il papà con tono molto serio, alzandosi dal letto. Mi sento una stupida : non erano solo sensazioni, forse se avessi controllato bene la borsa... Probabilmente il ladro era ancora lì. Ormai è andata, non posso farci nulla. I miei pensieri sono interrotti dal suono del telefono: è quello di casa. La mamma scende le scale in fretta, prima che smetta di suonare. "Pronto?" la sentiamo dire e poi un po' di silenzio. "Davvero? Oh la ringrazio... ne parlavamo giusto ora". Io e papà ascoltiamo attentamente, tentando di capire il senso della conversazione. "Grazie, grazie mille. Arriva subito. Arrivederci!". La telefonata s'interrompe e i passi della mamma non si fanno attendere. "Era Reiner, il tuo allenatore" dice affacciandosi alla porta della mia camera, con un leggero fiatone "Dice che ha trovato il tuo telefono nello spogliatoio". Papà sorride, sollevato. Anche io sorrido, ma non sono così tranquilla. Dovrei essere felice, eppure qualcosa non mi torna. "È ancora a scuola, puoi andarlo a prendere se vuoi" mi chiede la mamma, ma mi giunge più come un ordine. "Si, si. Vado" rispondo prontamente dirigendomi veloce verso l'ingresso. "Vuoi che ti accompagno in macchina?" mi grida il papà prima che possa uscire "No, grazie. Farò in fretta". Chiudo la porta, stringendomi nella giacca per il freddo: mi sono cacciata da sola in questo pasticcio e adesso da sola lo risolverò.
Nel giro di pochi minuti arrivo alla palestra. Appena entro, vedo che intorno a me è deserto: per terra ci sono alcune cartacce, il tabellone indica ancora il punteggio finale, uno striscione attaccato al muro penzola da un lato . Inizio a vagare, cercando Reiner. "Allenatore Reiner, sono Mikasa!" grido e la mia voce rimbomba sulle pareti. Che se ne sia andato? Arrivo nel corridoio degli spogliatoi e sento una voce che mi chiama da quello delle ragazze. "Mikasa!". È la voce di Reiner. Entro dentro la stanza e lo vedo: è seduto su una delle panchine, con il mio telefono in mano e uno strano ghigno sul volto. "Ti stavamo aspettando" mi dice e, prima che possa pensare qualsiasi cosa, qualcuno chiude la porta alle mie spalle. Mi volto di scatto: è Annie. "Ce ne hai messo di tempo" esordisce una voce stridula e la figura di Sayo emerge dal buio, seguita dalla sua leccapiedi. Non ci penso due volte: mi giro velocemente per aprire la porta e scappare, ma mi scontro con un ragazzo. È alto, magro, con i capelli castano scuro. A primo impatto sembrerebbe una persona per bene. Sembrerebbe. "Dove pensi di andare?" mi domanda Sayo ridacchiando "Ben fatto Bertholdt" si congratula Reiner con il ragazzo più alto. Mi inizio a guardare intorno, sentendomi come circondata da un branco di squali affamati. Solo adesso capisco quello che il mio sesto senso tentava di dirmi già da tempo: sono in trappola.
Buonasera e soprattutto buon anno a tutti voi !💗 Spero che il 2019 vi porti tanta felicità e gioie💕 Volevo ringraziarvi di cuore per aver reso migliore questo 2018 con il vostro supporto: avrò dei ricordi bellissimi legati a questa mia prima fan fiction ed è solo grazie a voi ! Vorrei ringraziare in modo particolare mia cugina ultrasayanwolf , per avermi fatto scoprire Wattpad e ancor prima Aot: è solo grazie a te se adesso sto scrivendo questa storia, ti voglio un mondo di bene💗💗 E poi voglio ringraziare anche Frahiei , che ho conosciuto qui su Wattpad e a cui voglio altrettanto bene💕💕 Auguro nuovamente uno splendido anno a tutti💗 Detto ciò, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi invito a lasciare la vostra opinione nei commenti 😊 Il prossimo capitolo arriverà presto, visto che immagino sarete un pochetto in ansia🙄
Byee💘
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Tell Me You Love Me [Completa]
FanfictionMikasa è una ragazzina di Tokyo la quale vita viene sconvolta dall'arrivo di un ragazzo :Eren.Lui diventerà la sua unica passione,il suo pensiero,la sua unica ragione di vita.Con l'inizio delle superiori è pronta per nuove esperienze,nuovi amici e s...