Chapter 1 - Disco night

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Harry Edward Styles era un pilota della Yamaha ed era considerato un prodigio.  A soli 21 anni era già primo pilota della famosa casa motociclistica per cui gareggiava in Motogp. Inglese di nascita aveva iniziato ad andare in moto grazie al talento ereditato del padre, famoso motociclista degli anni 80, che però aveva già superato da tempo in bravura. Era un ragazzo sveglio, sorridente e gentile con tutti. Quando aveva vinto la sua prima gara in motogp aveva raggiunto la fama in men che non si dica. La sua massa di capelli ricci ed i suoi occhi verdi erano capaci di farlo arrivare ovunque.

Louis William Tomlinson aveva 23 anni e gareggiava per la Ducati. Era stato ingaggiato a soli 19 anni e da quel giorno aveva vinto la maggior parte delle gare, dai 20 in poi ogni anno aveva vinto il mondiale, confermandosi come miglior pilota ogni volta. Tutti lo temevano. Il bel ragazzo tedesco ma con nome francese e cognome inglese. La stampa si riferiva a lui chiamandolo "l'ombra nera della pista". Quando vinceva, invece, lo paragonavano ad un uragano. Era inarrestabile, i suoi capelli castano chiari ed i suoi occhi azzurro ghiaccio incantavano chiunque, ma si diceva che fosse il diavolo in persona.

Harry Edward Styles ammirava Louis William Tomlinson. 

Louis William Tomlinson odiava Harry Edward Styles.


POV HARRY

-Hazza sveglia! Dovremmo essere già là. Quanto ci metti a prepararti?-

Chiusi l'ultimo bottone della mia camicia nera con motivi verde scuro e sistemai la cintura di pelle, poi mi voltai verso Niall sorridendo- sono pronto Nì!-

Niall sbuffò guardandomi – ci metti sempre un sacco. Vuoi rimorchiare stasera piccolo Haz?-

Risi ed alzai le spalle – non è una mia priorità, ma se si presentasse qualcuno di interessante perché no?-

Niall intanto stava già infilando la giacca ed uscendo dall'appartamento così misi il cappotto e lo seguii.

Il viaggio fu abbastanza tranquillo ed una volta raggiunta l'entrata del locale saltammo la coda ed entrammo direttamente. 

Bill il buttafuori ci conosceva molto bene. Passavamo quasi tutti i sabati sera nel locale per divertirci e sentirci dei veri ventenni per una volta. Lontani da sorrisi finti, interviste e telecamere.

Non che il mio lavoro non mi piacesse, le moto erano la mia grande passione!

Le uniche donne che mi piaceva cavalcare.

E si.. avete capito bene.

Harry Styles è gay!

Nessuno al di fuori della mia famiglia e dei miei amici più stretti lo sapeva.

Sicuramente avrei fatto perdere sponsor alla Yamaha se si fosse venuto a sapere.

Quindi vivevo nella menzogna, come altre migliaia di persone al mondo facevano.

Una volta entrati ci dirigemmo verso il privè e ci sedemmo sui divanetti del nostro solito tavolo per sorseggiare qualche cocktail in attesa di far surriscaldare un po' la serata.

Niall spendeva sicuramente più soldi di me in alcool.

Lui era irlandese e beveva come un dannato.

Mi aveva raccontato che aveva bevuto la prima birra a 10 anni e da lì era diventata il suo secondo amore dopo le moto.

Lo avevo incontrato la prima volta quasi un anno fa.

Era un piccolo irlandese biondo tinto con luminosi occhi azzurri.

Non stava zitto un attimo, rideva ogni due per tre e mangiava tanto quanto beveva.

Nonostante ci conoscessimo da poco era diventato il mio migliore amico e tutto ciò non guastava visto che era anche il secondo pilota che correva per la Yamaha.

Insomma la serata stava andando per il meglio.

Niall stava finendo la sua quarta birra ed io dopo due drink ero già nel mio piccolo mondo fatato.

Il biondo mi tirò e mi fece andare a ballare con lui in pista, ma pochi minuti dopo si allontanò con la scusa del bagno e mi lasciò in mezzo alla pista a ballare da solo come un deficiente.

Ad un tratto mi voltai e notai un ragazzo poco più basso di me con un culo da paura.

Insomma non so se fu l'alcool che avevo in corpo, la gente sudata che mi ballava intorno o quel culo magnifico, ma mi avvicinai ed iniziai a ballargli dietro arpionandogli i fianchi.

Il ragazzo inizialmente si irrigidì, ma poi appoggiò le mani sulle mie e cominciò a muovere le anche a ritmo.

Abbassai il volto ed inspirai il profumo dei suoi capelli, poi continuai a scendere e passai il naso sul suo mento e sul suo collo. Risalendo lo leccai fino all'attaccatura dei capelli.

Mentre facevo questo gesto le sue braccia salirono fino al mio viso e mi spettinarono i capelli.

Il suo sedere si scontrò con il mio bacino ed io sentii qualcosa in me risvegliarsi.

Non esitai a strizzargli un gluteo.

E lui in risposta ansimò voltando il viso verso sinistra.

Questo ragazzo ispirava sesso estremo.


POV LOUIS

Svegliarsi in una camera che non è la propria non è il massimo.

Ed ultimamente mi accadeva troppo spesso.

Un po' per il fatto che passavo sei mesi l'anno lontano da casa, in hotel in giro per il mondo e un po' perché, lo ammetto, sono leggermente ninfomane.

Non sono mai sazio e so di essere anche molto bravo.

Insomma quella mattina mi svegliai con un mal di testa lancinante, segno che la sera prima avevo preso l'ennesima e colossale sbronza e non ricordavo assolutamente nulla.

Inoltre mi ritrovavo in una stanza con un letto matrimoniale, un armadio ed una scrivania, ed era troppo ordinata per essere la mia.

Scostai la coperta e mi resi conto di avere tutte le mie grazie al vento.

Per fortuna accanto a me non c'era nessuno.

Probabilmente il mio compagno di quella notte era già sveglio.

Mi alzai e raccolsi i miei vestiti da terra infilandomeli.

Volevo uscire da quella casa al più presto.

Aprii la porta della stanza cercando di far meno rumore possibile e mi ritrovai in un corridoio che portava ad un piccolo salotto.

Non mi soffermai a guardare le foto, le riveste o l'arredamento.

Cercavo solo la porta d'uscita.

Una volta trovata me la chiusi alla spalle.

Non volevo sapere con chi avevo passato la notte, non c'era posto per l'amore nella mia vita.

The final race // LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora