XXIX - ALANNA

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HANYA.

Una sensazione di agitazione totale pervase l'intero mio corpo, mentre osservavo tutti che si alzavano e si avviavano verso l'uscita, intenti a lasciar soli me, Simon e Taylor.
Tutti tranne Alexander.

<<Non capisco perché deve essere un segreto.>> Borbottò, incrociando le braccia al petto e posando la schiena sulla spalliera della sedia. <<Io non mi muovo da qui.>> Mi lanciò uno sguardo infuocato.

I suoi meravigliosi smeraldi brillavano sotto la luce ospedaliera, rivelando un colore molto più intenso del solito.
Nonostante fossero chiusi a fessura, nel tentativo di mettermi paura, si vedeva chiaramente quella distesa infinita che ti faceva immaginare di essere sdraiati su un verde prato primaverile.
Ancora adesso, spesso, ripenso che i suoi occhi furono la prima cosa a colpirmi maggiormente in lui.
Le labbra si serrarono, inizialmente incerte se parlare ancora o no.

<<Forza, Alex.>> Edna gli posò una mano sulla spalla, picchiettandola leggermente. <<Lasciamoli soli.>>

<<Ho detto di no.>> Il suo sguardo restava inchiodato su di me, e iniziavo a sentirmi leggermente in soggezione. <<Se volete schiodarmi da qui dovrete trascinare il mio culo freddo a causa della morte.>>

<<Santo Cielo, come sei melodrammatico!>> Ridacchiò Edna.

E' un invito ad ucciderti qui e adesso?

<<Oh, Hanya.>> Sogghignò, prima di portare il busto in avanti e posare i gomiti sulle ginocchia, in modo da sporgersi di più verso di me. <<Davvero pensi che ci riusciresti?>>

Con la coda dell'occhio vidi Taylor assumere uno sguardo confuso, ma cercai di non far notare niente.
Per lo meno, non ad un genio nel settore come lui.

Non rispondermi ad alta voce, idiota!

Strinsi gli occhi e le labbra, nella speranza di fargli recepire bene il messaggio.

Non mi muovo da questa sedia, Hanya.

La sua voce, ogni volta che risuonava nella mia testa, aveva un suono molto più provocante e aspra. Alle volte la trovavo anche sensuale.

Ciò che ci deve dire Taylor non sono fatti che ti riguardano.

<<Ok...>> Kyle si grattò la nuca e indietreggiò di un passo, mentre fissava me ed Alex che, con solo il letto di Taylor che ci divideva, ci lanciavamo sguardi incandescenti. <<Questo silenzio è parecchio imbarazzante. Alex forza, andiamo fuori.>>

Nessuno sapeva che io e Alexander potevamo comunicare in qualunque momento con la mente, e non riuscivo a capire per quale motivo lui era l'unico in tutto il branco con cui riuscivo a farlo anche sotto forma umana.

<<Non mi muovo da qua.>>

Ti racconterò tutto.

<<Non mi muovo da qua.>>

<<Forza, Alex, non fare il bambino.>> Edna ritentò, ma scostò la mano, come se sapesse che far cambiare idea ad Alexander era come chiedere a mio padre di essere pacifico.

<<Non mi muovo da qua.>>

E se Taylor non parlasse di fronte a te?

<< Non. Mi. Muovo. Da. Qua.>> Scandì bene le parole, in modo da far capire che era assolutamente irremovibile.

<<Sei così...>> Mi alzai in piedi e sollevai le braccia in aria, agitandole continuamente. <<Così...>> Continuai ad agitare le mani senza sosta, cercando nella rabbia la parola giusta da usare. <<Prepotente!>> Sbottai infine.

Werewolf Hanya- L'Alfa dei lupi solitari.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora