XIX - GEBURTSTAGSGESCHENK

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Geburtstagsgeschenk significa "regalo di compleanno" in tedesco. (No, non saprei leggerlo nemmeno se mi impegnassi ahahah)

Spero che wattpad non cancelli tutto anche oggi, spero che riusciate a leggerlo 😭

HANYA

<<Sai, Hanya, ormai si può dire che ti vogliamo tutti bene.>> Sorrise Edna, posandomi un braccio intorno alle spalle.

<<Quasi tutti.>> Ridacchiai, ma il sorriso morì presto sulle mie labbra, e lasciò il posto alla rabbia.
Avevo nuovamente pensato a lui, e la cosa mi mandava in bestia.

<<Non conosci abbastanza bene Alexander per dire che non ti vuole bene.>> Prese nervosamente un ciuffo di capelli argentati e se lo portò dietro l'orecchio, come un'adolescente imbarazzata.
Gli occhi quel giorno erano azzurri al punto da far ingelosire il bianco cielo invernale.

<<Ma conosco abbastanza bene l'odio e so riconoscerlo quando lo vedo.>> Abbozzai un debole sorriso, poi strinsi la mano di Edna.
Sembrava nervosa, pronta a dire o a fare qualcosa di importante che però faticava a venire fuori. <<Ho interrotto il tuo discorso, continua pure.>>

Eravamo ferme fuori da casa, e non riuscivo a capire il motivo per cui non potevamo entrare.
Lo sguardo di Edna aveva tratti a me conosciuti ma che stonavano con la dolcezza di tutto l'insieme: era tesa.
Si poteva notare dai suoi gesti robotici e simili a tic nervosi, o ai suoi grandi occhi che guizzavano da qualunque parte tranne che sui miei.

<<Tuo padre... Lui ti ha abbandonata perché non sei un lupo, anche se effettivamente qualcosa sei. Aaah...>> Sventolò una mano in aria, come per scacciare le ultime parole o i suoi pensieri. <<Lascia perdere questo, oggi non ne voglio più parlare. A me non importa cosa sei, anche se fossi un castoro, io non vedrei un animale, ma vedrei la mia cara Hanya, e questo non cambierà mai per niente al mondo.>>

<<Grazie, Edna.>> Sorrisi di cuore stavolta, stringendo ancora di più la sua mano, come a volerle trasmettere tutta la gratitudine e l'affetto che provavo nei suoi confronti.
Mi aveva salvata, mi aveva sottratto dal mio carnefice e mi aveva donato nuova vita, cominciando dal donarmi una nuova famiglia.

<<Torniamo al discorso principale. Tuo padre ti ha abbandonato il giorno del tuo ventunesimo compleanno. Un modo un po' brutto per passarlo, non trovi?>>

Ridacchiai, effettivamente non è stato il mio migliore compleanno, ma se dovevo essere sincera non era stato nemmeno il peggiore.
Scacciai i dolorosi ricordi che tentavano di riaffiorare, sperando che Edna non avesse scorto alcun pensiero.

<<Per questo motivo...>> Disse, allungando l'ultima "o" e aprendo la porta con uno scatto.

Dall'altra parte, Eris, Simon e Kyle se ne stavano in piedi circondati da palloncini colorati.
Eris stava al centro e teneva in mano una meravigliosa torta tonda e ricca di panna e cioccolato.
Kyle se ne stava con una trombetta e continuava a soffiare ininterrottamente, provocando un fastidioso rumore che trasmetteva un'aria da stadio più che da compleanno.
Simon invece, teneva in mano un nastro con la scritta "Tanti auguri", anche se il suo sguardo era obbiettivamente più scuro e serio rispetto al resto del branco.
Sapevo bene cosa lo turbava, ed era la stessa cosa che turbava me quando incrociavo i suoi occhi, soprattutto mentre fissavo il suo braccio sinistro ingessato a causa di Alexander.
Lo ignorai e tornai a concentrarmi sugli altri due.
Non sapevo cosa dire e non sapevo nemmeno come reagire.
Non ero abituata a niente di tutto quello, perciò mi sentivo un'estranea.
Era come se fossi nel corpo di un'altra persona, una persona circondata da così tanto amore e così tante persone care che si trovava nel bel mezzo di una festa a sorpresa.
Ma quella persona non ero mai stata io, perciò rimasi lì, in piedi come un carciofo, a fissare incredula tutte le persone davanti a me.

Werewolf Hanya- L'Alfa dei lupi solitari.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora