XV - NEBENWIRKUNGEN

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Nebenwirkungen significa "Effetti collaterali" in tedesco.

HANYA

<<Papà! E' arrivato un pacco!>>

Ero in piedi, al centro della sala di casa mia, e guardavo la me sedicenne prendere un pacco fuori dalla porta di casa.
Spostai gli occhi sulle mie mani, per assicurarmi di non essere un fantasma, poi li riportai sull'altra me che mi passava davanti, e con un gesto istintivo cercai di afferrarle una spalla.

<<Ehi!>> Dissi, allungando la mano. <<Riesci a vedermi?>> La mia mano attraversò la sua pelle, facendomi perdere l'equilibrio, e la mia voce riecheggiò nelle mie orecchie come se mi trovassi all'interno di una profonda grotta.

<<Papà!>> Urlò nuovamente, attraversando la porta che conduceva allo studio di mio padre.
Avanzai a testa bassa, seguendo quei lunghi capelli neri che alle volte tanto avevo odiato. <<E' arrivato un pacco.>> La voce entusiasta di una ragazzina che trova un pacco fuori dalla porta e ha un briciolo di speranza che sia un regalo per lei.

Sorrisi dolcemente, ripensando a quante volte mi ostinavo a pensare che non poteva andare tutto così male.
Il mondo non poteva essere crudele con me fino a quel punto.
Non lo meritavo.
Avevo tanto da donare al mondo, ma il mondo non voleva donare niente a me, o almeno fin quando non mi aveva fatto incontrare Edna.

Mi scansai d'istinto, ricordando perfettamente cosa successe quella sera, la sera della vigilia di Natale. <<Quante volte ti ho detto che devi bussare prima di entrare in questo maledettissimo ufficio? Cosa sei, sorda oltre che stupida?>> Urlò Albert, lanciando un vaso di cristallo verso la Hanya sedicenne, e colpendo il muro accanto alla sua testa.

Strinsi i denti rivedendo sul mio viso la confusione e la tristezza che mi portavo dietro ogni singolo giorno. <<Ma papà, è arrivato un pacco. Non c'è scritto alcun nome, ho pensato che magari...>>

<<Magari cosa? Piccola e insulsa ragazzina!>> Si sollevò, strappando dalle mie mani quel piccolo pacco e scagliandolo in terra, pestandoci il piede sopra. <<Magari era un regalo per te? Davvero Hanya? Qualcuno farebbe mai un regalo ad una nullità come te?>> All'epoca abbassai lo sguardo, osservando il pacco frantumato in piccoli pezzi e delle foglie violacee uscire dal suo interno.
Quando risollevai lo sguardo, mio padre era paonazzo, ma non dalla rabbia.
Gesticolava, si allargava il colletto della camicia, cercava di prendere una boccata d'aria.

<<Papà che succede?>>

<<Ehi!>> Provai nuovamente ad attirare l'attenzione.
Non conoscevo il motivo di quel ricordo così vivo, ma rivedermi in quel modo mi faceva male all'anima. <<Ehi! Mi vedi? Scappa Hanya! Scappa via e lascialo morire!>>

L'Hanya sedicenne si voltò sorridendo, e si portò l'indice sulle labbra, premendole. <<Shh! Questo è solo un ricordo!>> Sorrise ancora, prima di svenire.

Vidi la domestica entrare allarmata, prima di aprire la finestra e lanciare il pacco fuori, terrorizzata.

<<... Strozzalupo? Davvero Hanya?>> La voce che riecheggiò in quella stanza non era più quella di mio padre, ma quella di Alexander.

<<Alexander!>> Dissi, alzando lo sguardo e guardando in ogni angolo di quel posto. <<Dove sei?>>

<<Cosa cazzo ti dice il cervello? Volevi fare un omicidio di massa o volevi solo...>> Le parole si persero nella mia mente, mentre un altro ricordo si materializzò nella mia testa.

Werewolf Hanya- L'Alfa dei lupi solitari.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora