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«Toglile le mani d'addosso!» gridò il mutaforme trasformandosi in toro e caricando su DeathStroke.
Questo lasciò cadere Terra, che fece due grandi faticosi respiri tenendosi una mano al collo, e afferrò per un corno Beast Boy, sollevandolo e lanciandolo contro Raven che però riuscì a schivarlo. Fortunatamente, aveva appena dato l'allarme a tutti gli altri Titans.
«Allora... dove eravamo rimasti?» chiese lui aspro, afferrando e sollevando le spalle di Terra, spingendola contro il muro.
Improvvisamente si trovò rinchiuso in una bolla nera che subito si restrinse e aderì a tutto il suo corpo, per poi essere brutalmente scagliato contro un lampione.
La corvina lo guardava minacciosa, con una nube di magia che le avvolgeva le mani e con gli occhi illuminati di bianco, che ogni tanto scaricavano delle scintille.
DeathStroke sorrise nel vederla. «Da quanto tempo, festeggiata.»

All'udire quel nomignolo la ragazza lo lanciò verso il palazzo dall'altra parte del vicolo, distruggendo una ventina di vetrate e causando il crollo di un ufficio.
Raven si voltò verso Terra, la quale, cercando di asciugare le lacrime prima che queste le rigassero il volto, si stava scrutando e massaggiando i lividi violacei che DeathStroke le aveva lasciato sulla gola.
Si abbassò leggermente di fronte alla bionda. «Stai bene?»
Terra non fece in tempo a risponderle che la corvina venne colpita sul fianco da un pezzo di cemento, venendo spazzata via oltre il vicolo.
Il body strappato lasciava intravedere una ferita abbastanza grande raschiata su tutta la superficie che Raven stava cercando di coprire con il mantello, seppur invano.
«Non mi sono mancati per niente i tuoi modi, Raven» disse l'uomo rivolgendole un sorriso aspro. «Dov'è tuo padre? Non sia mai che decida di punirti per il tuo atteggiamento.»
«Non osare parlarle così!» gridò Beast Boy trasformandosi in un gorilla e buttandosi su di lui, schiacciandolo.
DeathStroke portò, sebbene con difficoltà, le gambe al petto e vi incentrò gran parte della sua forza, spingendolo via.

Raven, che si era già rialzata, recitò il suo mantra, facendo volar via l'uomo contro un'auto e ferendolo sulla spalla. Questo, come se nulla fosse, corse verso di lei e la colpì ferocemente. «Brutti riflessi. Robin non ti ha proprio insegnato niente?»
La corvina spiccò in cielo all'altezza del suo capo, cominciando a calciargli proprio in quel punto. Beast Boy si trasformò in un T-Rex, la sua forma più pericolosa, e corse verso di lui; quest'ultimo afferrò Raven per la gamba e lanciò la ragazza verso il mutaforme, che venne spinto a sua volta dall'impatto verso una costruzione che crollò sui due.
Beast Boy mutò immediatamente in colibrì, per poi voltarsi verso i pezzi marmo che crollavano uno sull'altro. Spalancò gli occhi quando vide Raven svenuta, mentre una maceria gli piombava addosso.
Subito, mutando in pterodattilo, picchiò verso la ragazza, ma venne spazzato via da un qualche oggetto che lo colpì in pieno, e che adesso lo stava schiacciando contro l'asfalto.

Beast Boy riuscì velocemente ad uscire da quella scomoda posizione, scoprendo solo in seguito che il corpo che l'aveva investito altri non era che Cyborg.
Gli altri Titans erano arrivati.
«Portate via Terra!» gridò Robin a Starfire, Cyborg e Beast Boy, mentre affrontava un duello corpo a corpo contro DeathStroke, tenendogli testa.
Quel ragazzo era incredibile in lotta, e, sebbene non sembrasse, poteva facilmente raggiungere il livello di Batman durante un combattimento.
L'aliena volò verso la bionda che guardava impietrita tutta la scena, prendendola in braccio e portandola via.
Il mutaforme, ritornato nella sua forma umana, afferrò Cyborg e lo attirò a sé. «Raven è rimasta schiacciata tra le macerie!» gridava.
Il robot annuì e i due corsero rapidamente verso il crollo, poco distanti da Robin e DeathStroke, quando all'improvviso vennero colpiti da un lampo di magia, che li fece volar via insieme a tutti i blocchi di marmo.
La corvina si alzò in piedi lentamente per poi rivolgersi a DeathStroke, che intanto si era fermato dal combattimento contro Robin e la guardava disprezzante.
«Grazie dell'interesse, ma, per tua sfortuna, mio padre non ha mai badato ai miei atteggiamenti!» gridò lei prendendo a levitare furiosa, in risposta a quel che l'uomo le aveva prima rinfacciato sarcasticamente.
I suoi occhi, adesso quattro, erano tinti di color sangue.
Una nube di magia oscura avvolse completamente la ragazza, per poi puntare velocemente contro l'uomo e investirlo, mortalmente, al centro del petto. L'impatto generò una così forte energia da produrre un fascio di luce, colpendo anche tutti gli altri, provocando però danni nettamente inferiori rispetto a quelli ricevuti dal diretto interessato.

Let me love you [BBRAE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora