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«Oh? Ma guarda chi abbiamo qui. Hai chiamato rinforzi, pezzo di latta!» gridò Kid Flash con tono provocatorio, quando vide il mutaforme e la corvina. Non si vedevano da tantissimo tempo, probabilmente un anno, e l'unica volta in cui era successo non era durato poi granché. Del rosso, apprendista di Flash, che correva in giro per il mondo a velocità superiore a quella del suono, nessuno sembrava saperne nulla.
Per essere un supereroe, non poteva essere arrogante, o almeno fino ad un certo punto; i due stettero in silenzio, ad osservare dunque il suo comportamento. Anche il giovane dalla ribelle chioma rossa e le lentiggini sul naso era vestito come un normale civile, con una giacca gialla dell'adidas, dei pantaloni ginnici e delle Nike bianche; ovviamente, non potevano mancare alle cuffie con il suo simbolo contraddistinto sopra le orecchie.
«Voi due, statene fuori!» gridò irato Cyborg dal cornicione del palazzo, con il suo braccio-cannone ancora ritratto.
«Amico, che stai facendo?!» gli chiese Beast Boy stupito, con aria confusa.
«Lunga storia» rispose Bumblebee, che nel frattempo si era posizionata di fronte a Kid Flash; aprì le braccia, posando come una T, e guardò dritto il cyborg. «Cy, basta così, o finirai per far male a qualcuno!» gridò rimproverandolo, con sguardo preoccupato. Vi erano abbastanza pericoli in città; e non voleva che nessuno, nemmeno il robot, si facesse male per uno stupido litigio.
Cyborg si fermò un attimo: lui non era così.

Guardò Kid Flash un po' dispiaciuto.
«Guarda, si sta già pentendo! Cosa credevi di fare? Darmi un bel pugno e lagnarti? "Guarda, guarda Bee! Quello è il ragazzino che si è preso la mia Jinx, fai qualcosa!"» imitò Kid Flash, senza paura. Si avvertiva la rabbia e dell'odio nella sua voce, ma si capiva non fosse venuto in città apposta per fare casini. Probabilmente non era nei suoi programmi.
«Chi ti credi di essere?!»
«Qualcuno migliore di te!»
Cyborg si buttò dal palazzo per poi atterrare sull'asfalto crepato, ancora fumante a causa del laser, di fronte a Kid Flash. «Disse colui che spunta dal nulla soltanto per azzuffarsi un po'! Tu sei il bambino che si dovrebbe vergognare, non io!» gli disse avvicinandosi a lui, non curante di Bumblebee.
«Almeno io non tradisco la mia ragazza.»

Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Cyborg tirò il braccio indietro, e un attimo dopo fece scoccare il pugno sinistro sul naso di Kid Flash, con la forza di un gancio pieno di rabbia, che incassò in pieno e cadde a terra.
«Cyborg!» lo sgridò Raven. Per un attimo tornò lucido; non avrebbe dovuto farlo. Quello non era Cyborg. Ripresosi guardò in direzione del rosso, ma Kid Flash non c'era; pronto dietro di lui, ricambiò il gancio datogli da Cyborg appena questo si voltò verso di lui. «Non sono tipo da fare queste cose, ma ho sentito che qualcuno doveva vendicare Jinx quando ti ho visto con quell'ape. Ha fatto bene a mollarti, con i tuoi tradimenti l'avresti ferita di più che col lasciarla! Sai almeno quanto ci è stata male?!»
Per quanto i due fossero amici, il ragazzo non riusciva a pensare ad altro che non fosse cucire la bocca di Kid Flash. Nessuno sapeva oltre i diretti interessati che cosa fosse veramente successo tra i due.

«È divertente sentirlo dire proprio da colui con cui la mia ragazza mi ha tradito!» lo aggredì in risposta Cyborg, tirandogli un destro in pancia. Lo prese per la giacca, sollevandolo e tirandogli una ginocchiata nello stomaco.
«Non conosci la differenza tra amicizia e amore? Ammesso che tu lo abbia mai provato!» in un battito di ciglia, il rosso schivò il colpo, abbandonando la sua giacca nella mano del cyborg e atterrando giù, rialzandosi e tirando un montante sul suo mento.
«E tu la differenza tra amicizia e il rubarmi la ragazza?!»
«Ha fatto bene a lasciarti perdere! Se si è avvicinata a me non è colpa mia, è colpa tua!» gli gridò lui. Cyborg si fermò un attimo. «Le ragazze si trattano con amore, non avresti nascosto agli altri Titans il tuo amore se fosse stato vero!»

«Non hai capito un cazzo!» Arricciò il naso ancora più arrabbiato. «Tu non sai niente di quel che è successo!»
«Non l'ho solo sentito, pezzo di latta, l'ho visto! Jinx correva ogni volta a sfogarsi tra le mie braccia, perché le tue non c'erano mai!»
Cyborg sentì il suo cuore spezzarsi. Era davvero così? Era tutta colpa sua?
«Le mie non c'erano mai perché non servivano! Jinx ormai aveva concentrato le sue attenzioni su di te, lurido pomodoro, ha cominciato ad allontanarsi da me!»
«E tu sei rimasto a guardarla.»
«Non... potevo fare altro.»
Mentre l'omaccione era caduto succube dei sensi di colpa, il ragazzo davanti a lui si accorse della folla che ormai li avevano accerchiati. «Non dò spettacolo in pubblico. Che questo ti sia servito di lezione.»
Kid Flash lo guardò sprezzante sentendosi un pò in colpa, poi si girò e scomparì tra la folla curiosa che lo aveva accerchiato, lasciando della sua corsa soltanto una scia gialla fulminea. Di fronte al cyborg, che guardava fisso verso il suolo, un Beast Boy preoccupato per il suo migliore amico lo scuoteva senza sosta, lo chiamava, gli faceva domande. Ma sembrava assente.
Si sentì sollevare. Raven lo stava facendo fluttuare, lo stava portando alla T-Tower.
Sentiva il mondo ricrollargli addosso.

Let me love you [BBRAE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora