«Silenzio!»
I giorni passarono in fretta, e i Titans ancora vagavano in cerca di una risposta a tutte le loro domande. DeathStroke era introvabile. Era letteralmente scomparso, nessuna minaccia, nessun attacco, niente di niente.
Come avevano promesso, i cinque supereroi lasciarono tornare Terra al college, poiché riusciva tranquillamente a parlare e nascondere le ultime tracce di lividi, per lei, era un gioco da ragazzi; ma qualcosa, un presentimento, continuava a turbarli.
«Rae, aspetta!»
Beast Boy sbatté la faccia contro la porta della camera della corvina. Questo, senza arrendersi, cominciò a bussare con mano pesante insistentemente.
«Beast Boy, vattene!» gridò Raven, decisa a non aprirgli.Non aveva nessuna intenzione di andare al Luna Park con lui. Non aveva nessuna intenzione di uscire, in generale; non ora che finalmente era passata dalla biblioteca e aveva fatto rifornimento di libri.
E lì aveva anche scaricato quel piccolo volume che tanto la turbò con due semplici, piccole parole. "Silent princess". Come dimenticarle. Ma adesso non le avrebbe mai più riviste, non aveva preoccupazioni, e poteva godersi senza problemi i "nuovi arrivati" per tutto il sabato sera.
«Adesso che me ne faccio di questi biglietti?» gridò lui in risposta.
Aveva avuto due biglietti per il Luna Park in omaggio per aver comprato quattro pizze giganti il giorno precedente, per una gara tra lui, Cyborg e Robin, che si mostrò inaspettatamente entusiasta nel condividere "questi momenti" con i suoi amici.
Il mutaforme, non ricevendo alcuna risposta, continuò a bussare insistentemente sulla porta, fin quando questa non si aprì. La ragazza gli tirò un libro in faccia.
«Ti ho detto di andare via!» gridò lei furiosa. Di tutta risposta Beast Boy l'afferrò per i fianchi e la sollevò, correndo giù per la scale di fretta e furia.
«Sei un uomo morto!» gridava lei picchiando la sua schiena con il libro.Il mutaforme la posò di fronte a lui, nel salone, mentre cercava di bloccare l'accesso alle scale.
Robin si affacciò dalla cucina. Da come era vestito, era pronto per uscire: indossava una shirt completamente nera, giacca di pelle, jeans blu leggermente strappati sulle ginocchia e un paio di sneakers nere. Che stile. «Calmi, voi due!»
«Amico, sono sicuro che puoi fare più di così!» gridò Beast Boy cercando disperatamente aiuto.
«Raven, lanciami le chiavi!» disse Robin ignorando il ragazzo.
Raven chiuse un pugno, circondando Beast Boy di magia, e con il movimento del suo braccio lo lanciò contro Robin, facendoli cadere a terra. Il ragazzo meraviglia cercò di scrollarsi il compagno d'addosso, ma invano.«Ho detto "chiavi"!»
«Pensavo avessi detto "Beast Boy".»
«Perché dovrei dire "Beast Boy"?!»
Sapeva che non poteva resistere dal lanciare il mutaforme in giro per casa, ma, per carità, non contro di lui. Il pettirosso lo spinse via con il ginocchio, accidentalmente colpendolo sull'anca.
«Ouch!» disse lui rotolando via. «Grazie, ad entrambi!»
I due riuscirono ad alzarsi in piedi.
«Allora, cos'è questa storia?» chiese Robin col fare da genitore, sistemandosi la giacca.
«Ti ricordi di questi?» Beast Boy uscì dalla tasca della sua uniforme i due biglietti, massaggiandosi il fianco.
«Certo, dopotutto li hai fregati da me» rispose lui incrociando le braccia, non riuscendo a trattenersi dal sorridere.
«Dettagli. Ho invitato Rae al Luna Park, e lei mi ha sbattuto un libro in faccia!»
Robin sospirò, guardando la corvina con disapprovazione.
«E dunque? Non sono libera di scegliere che fare nemmeno per una sera?» replicò lei.
Lo sguardo di disapprovazione del ragazzo meraviglia passò adesso sul mutaforme, che subito scosse la testa. «No, fratello, non fare così, devi sostenermi!»Accese il suo smartphone, guardando l'ora: aveva promesso a Starfire, che lo stava aspettando sotto casa, di essere puntuale, quella sera, e tra qualche altro minuto non sarebbe riuscito ad arrivare in tempo. Le aveva preparato una bellissima sorpresa, d'altronde, e non poteva proprio ritardare! Le aveva comprato una costosa collana d'argento con un pendente esagonale di cristallo per il loro primo anno insieme, perciò le aveva chiesto di aspettarlo fuori casa, e l'aveva invitata a farsi un giro con lui per le strade di Jump City. Poi, al giusto orario, l'avrebbe portata al cinema, le avrebbe preso il cesto xl di popcorn e la sua bevanda preferita, e avrebbero guardato il film di cui l'aliena aveva parlato per oltre tre mesi con impazienza; poi, una volta finito il film, l'avrebbe portata al parco, e lì avrebbero assistito a dei spettacolari fuochi d'artificio che aveva organizzato per lei, per farle passare una serata indimenticabile, per farle capire che anche con il problema di DeathStroke alle calcagna lei rimaneva la sua priorità, per ricordarle di quanto cavolo il moro fosse pazzo di lei. Era tutto calcolato, è programmato.
Ma doveva provvedere anche ai suoi doveri di leader, nonché "mamma" dei Titans, nomignolo affidatogli da Beast Boy quando, sotto la pressione dei quattro amici, era uscito addirittura sotto la pioggia per andare a svaligiare il McDonald e cibare "i suoi bambini".
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Let me love you [BBRAE]
Fanfic«Il Jian, noto anche come l'uccello che condivide le ali, possiede un'ala sola. A meno che non poggi l'ala su un'altra esemplare della sua specie, l'una sull'altra, e agiscano come una sola persona, non sono in grado di volare. Sono creature imperfe...