CAPITOLO 1

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Timida e bassina. E' sempre stata questa la definizione che tutti hanno sempre dato di me, al primo sguardo.
Sono sempre stata la ragazza amica di tutti, sempre presente per chiunque avesse bisogno, ma quasi sempre sola nel momento del bisogno. Sono Sara, ho 23 anni, sono nata in una piccola cittadina della Sicilia, dove ho vissuto fino a qualche anno fa, poi mi sono trasferita in un'altra città per studio.
Da sempre posso dire di essermi sempre fidata delle persone, cerco di vedere sempre il buono dentro di esse, ma molto spesso ripongo la mia fiducia nelle persone sbagliate.
Nella mia, ancora, breve vita ho incontrato molte persone, alcune buone, altre cattive, alcune generose, altre che si sono approfittate della mia gentilezza. Ho conosciuto persone gelose ed ipocrite, ma anche persone gentili e generose. Sono grata per aver conosciuto tutti loro, nonostante molte di esse non facciano più parte della mia vita sono state importanti per me, mi hanno cambiato, mi hanno fatta crescere. Alcune sono ancora presenti e senza sarei persa, sono le mie confidenti, coloro che mi fanno ridere anche nei momenti più tristi, le mie amiche, quasi sorelle. Con loro ho condiviso le esperienze più importanti della mia vita e spero di condividerne ancora molte altre. Non mi giudicano, non mi criticano, mi stanno accanto e mi sostengono nelle varie scelte che la vita mi presenta. Loro sono Giulia e Cloe. Le persone più importanti nella mia vita insieme alla mia famiglia. Siamo un trio abbastanza bizzarro, Giulia alta, magra, capelli mossi e occhi da cerbiatto, Cloe formosa e sensuale al punto giusto, ed io bassina e formosa. Se qualcuno qualche anno fa mi avesse detto che saremmo diventate così inseparabili non ci avrei creduto. Siamo tutte e tre timide, ma nel momento stesso in cui ci ritroviamo, anche dopo mesi, ci trasformiamo in delle pazze, siamo pronte a fare tutto l'una per l'altra.
Ecco perché quella sera di quattro anni fa, mi hanno convinta ad andare a quella festa. E quella sera tutta la mia vita è cambiata.
Era una sera d'estate del 2011, il caldo era afoso e quella sera le ragazze mi avrebbero trascinata ad una serata in maschera. Nonostante adori andare alle feste, non amo quelle in maschera. Ecco perché ero molto titubante << Devo venire, seriamente, questa sera?>> Lo sguardo di Cloe faceva capire tutto <<Certo, non puoi mancare!>> Sbuffo perché so che non l'avrò mai vinta, però ho la vana speranza che magari posso anche non mascherarmi <<Allora devo vestirmi, per forza? Non posso mettere un vestitino e basta?>> chiedo speranzosa. Anche Giulia mi guarda male questa volta, quindi capisco subito che è stata una domanda inutile, infatti mi dice <<Dai Sara, non fare la guasta feste, e poi saranno tutti in maschera>> Pensandoci effettivamente saranno tutti in maschera però <<Ma sono ridicola vestita così>> Vedo Cloe alzare gli occhi al cielo e mettermi le mai sulle spalle girandomi verso lo specchio per vedere il mio riflesso <<Ma non dire stronzate, stai benissimo, guardati!>>. Effettivamente non avevo nulla di particolare, trucco nella norma, capelli lisci, short, camicia bianca, cravatta e cappello nero, una vera e propria gangster anni '20. Quella sera eravamo vestite tutte e tre da gangster, un vestito semplice ed efficace. Al party, non solo dovevi andare travestita, ma era obbligatorio indossare una maschera. Molti non sarebbero stati d'accordo, ma io ero contenta perché così nessuno mi avrebbe vista conciata in quel modo.
Dopo gli ultimi preparativi salimmo in macchina e partimmo alla volta della festa.


Arrivate, parcheggiammo e ci avviammo verso il locale dove si teneva il party. Non appena entrammo tutti si girarono a guardare i nuovi arrivati, ma per fortuna dopo qualche minuto tutti tornarono alle loro conversazioni. Cominciai a sentirmi un po' più a mio agio dopo il primo drink, come mi avevano detto le ragazze tutti avevano una maschera e nessuno faceva caso a noi. Dopo il secondo drink mi sciolsi un po' di più e convinsi le ragazze ad andare sulla pista da ballo per scatenarci. L'alcol mi rese audace e molto più loquace del solito. Molti ragazzi si avvicinarono a noi per chiederci di ballare, ma noi rifiutavamo sempre l'invito, non eravamo lì per rimorchiare, ma per serata solo ragazze. Ad un certo punto durante la serata sentii qualcuno dietro di me, non era come gli altri ragazzi che avevo allontanato durante la serata, sentivo una strana energia. Quando mi sfiorò la schiena sentii un brivido che mi percorse la schiena, era come se il mio corpo fosse stato attraversato da una scossa elettrica e mi fece sussultare. Nonostante questa strana sensazione non mi scostai, continuai a ballare come se nulla fosse, come se non sentissi la sua presenza a pochi centimetri di distanza da me.
Dopo qualche altro ballo avevo bisogno di aria, così dissi alle ragazze che sarei uscita a prendere una boccata d'aria fresca, si offrirono di venire con me, ma dissi loro di continuare a divertirsi e che sarei tornata subito. Mentre mi avviavo verso l'uscita mi sentii afferrare e girare, stavo quasi per urlare quando due occhi azzurri come il ghiaccio mi bloccarono. Un ragazzo alto, capelli biondo scuro, muscoloso si presentava davanti ai miei occhi, il viso coperto da una maschera che gli lasciava intravedere solo gli occhi. Sapevo che era il ragazzo della pista da ballo, sentivo di nuovo quel brivido che avevo sentito prima, non lo avevo visto in faccia, non mi ero girata nella sua direzione per timore di scoprire chi fosse il ragazzo che mi aveva fatto provare quelle sensazioni. Mi guardò intensamente, non avevo mai visto degli occhi più belli di quelli. Un azzurro quasi ghiaccio che può stenderti con un solo sguardo. Mi tremarono le gambe, ma per fortuna lui mi sosteneva ancora per le spalle. Successe tutto in un attimo, il suo viso vicino al mio, le nostre labbra sempre più vivine, sentivo il suo respiro sul mio viso e poi mi baciò.
Un bacio breve ma intenso. Le sue labbra morbide poggiate sulle mie mi mandarono in estasi. Non riuscivo più a respirare era come se fossi in un mondo parallelo. Non riuscì nemmeno in tempo a realizzare cosa stava succedendo che lui si staccò, mi guardò e mi disse: <<Ci vediamo dopo>>. Mi fece l'occhiolino e si avviò verso l'uscita. Mentre lo osservavo uscire dalla porta, portai le mani sulle labbra, avevo un senso di torpore e formicolio mai provato. Dopo alcuni minuti ritornai dalle ragazze frastornata e avevamo continuato a ballare tranquillamente, come se non avessi appena ricevuto il bacio più bello della mia vita. Cloe e Giulia non si accorsero di nulla, nemmeno io avevo capito cosa fosse realmente successo, quindi pensai di dirglielo in un secondo momento, tanto non era successo nulla, giusto?

L'estate che cambiò la mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora