CAPITOLO 8

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    Quella mattina mi svegliai per le 7 ero nervosa, e sapevo che dovevo andare a correre in quell'istante, altrimenti sarei stata intrattabile. Feci colazione, indossai la tuta e le scarpe da ginnastica presi l'mp3 e uscii. La musica mi è sempre stata d'aiuto in queste situazioni di crisi. Misi la mia playlist preferita e cominciai a correre. Non so per quanto tempo corsi prima di fermarmi a prendere fiato, ormai non ascoltavo neppure più la musica, ma il ritmo dei miei passi. Quando mi fermai mi accorsi di essere andata abbastanza lontano, guardai l'ora erano solo le 8, guardai verso la spiaggia dove non c'era quasi nessuno. Mi avvicinai alla riva e mi sedetti sul bagnasciuga, guardai il mare piatto e limpido, avevo proprio voglia di fare un bagno, ma non avevo il necessario purtroppo. Non potevo nemmeno chiamare mia madre per dirle di portarmi tutto l'occorrente perché avevo lasciato il telefono a casa quindi rinunciai. Osservai l'orizzonte per altri dieci minuti poi decisi che era l'ora di tornare a casa. Mi rimisi in strada e cominciai a correre, prima piano, poi ad un ritmo sempre più sostenuto. Arrivai a casa sfinita. Salutai mia mamma e andai dritta in doccia dove rimani per un bel po', speravo che il getto d'acqua calda portasse via gli ultimi resti di irritazione che la corsa non era riuscita a togliere. Uscii dalla doccia mi misi degli short e un top e mi buttai sul letto. Guardai il telefono e vidi 15 chiamate perse, erano di Cloe, Giulia, Nick, Paolo e Dario. Avevo altrettanti messaggi, non lessi quelli di Dario. Quelli delle ragazze erano della sera precedente che mi chiedevano dove fossi finita e di questa mattina per sapere come stavo. Anche Paolo mi aveva scritto chiedendomi come stavo, gli risposi dicendo che stavo meglio e poi chiamai Cloe e Giulia in conferenza.
<<Buongiorno>> dissi con la voce più allegra che potevo.
<<Buongiorno a te! Come stai?>> mi chiesero preoccupate <<Tutto bene, sono andata a correre questa mattina e mi sento meglio>> cercai di rassicurarle
<<Waoo, se hai cambiato le tue abitudini vuol dire che non stavi per niente bene>> mi fece notare Giulia <<Questa mattina mi sono svegliata nervosa e arrabbiata è vero, ma adesso sto bene. Voi che avete combinato ieri sera? Non vi ho viste per tutta la serata>>
Restarono in silenzio. Pensai che fosse caduta la linea <<Ohi ci siete? E' caduta la linea?>> Fu Cloe a rispondere per prima <<No no siamo qui.>> Il suo tono era sommesso, non volevano dirmi cosa fosse successo la sera precedente <<Beh allora? Che mi dite?>> Allora fu Giulia a rivelarmi cosa era successo <<Dopo che sei andata con gli altri al pub, Dario voleva correrti dietro, ma gli abbiamo detto che era meglio evitare in quel momento, abbiamo passato metà serata ad impedirgli di venire da te. Poi quando ci hai chiamate, lui ha sentito la conversazione ed è andato in escandescenza quando ha sentito che avevi bevuto troppo e che c'era Paolo con te. Abbiamo cercato di calmarlo, ma non ci siamo riuscite, allora mentre stavamo venendo da te lui è venuto con noi, ma quando non ti abbiamo visto con gli altri ci siamo preoccupati, ti abbiamo chiamata ma non rispondevi e quando finalmente lo hai fatto ed hai detto che ti avrebbe riaccompagnata Paolo, Dario è sbiancato, sul suo viso sono passate tante di quelle emozioni che non saprei dirti...Preoccupato, triste, arrabbiato, dopo aver chiuso con te si è girato e se né andato. Quando siamo tornate da Nick e gli altri ci hanno detto di averlo visto andare verso il bar. E poi...>>
<<Poi cosa?>> chiesi in ansia. Finì Cloe il discorso: <<Ci dispiace, quando ce ne stavamo andando lo abbiamo visto di nuovo con quella ragazza bionda>>
Ci fu silenzio. Il mio cuore mi spezzo un'altra volta, e una lacrima mi rigò il viso. Cercai di mantenere la voce ferma quando dissi <<Mi spiace non abbiate passato una bella serata ragazze, non volevo farvi preoccupare, ho visto le vostre chiamate ed anche le sue soltanto poco fa, ho anche visto che mi ha scritto dei messaggi ma non li ho letti sinceramente, non mi importa, soprattutto dopo che mi avete detto che lo avete visto di nuovo con quella ragazza. Avrei dovuto capire che si stava solo divertendo con me come con tutte le altre ragazze. Come poteva un ragazzo bello come lui essere davvero interessato ad una come me? Comunq...>>
Fui interrotta da Giulia che urlava: <<Ma che cavolo dici Sara? Perché non dovrebbe essere interessato a te? E' lui che ci perde non di certo tu e non cominciare a farti venire i complessi perché sennò ti uccido>>. Alzai gli occhi al cielo, non voleva che mi sminuissi, quando tiravo fuori certi argomenti si infervorava e mi urlava contro, quindi cercai di calmarla <<Ok ok come dici tu. Comunque cambiamo argomento. Mia madre mi ha detto che mia cugina, quella che sta in Francia, è arrivata da poco e vorrei passare del tempo con lei e poi ho bisogno di cambiare aria, quindi ho deciso che domani vado da mia zia a trovarla. So che non era nei nostri piani, ma ho bisogno di staccare un po'>> Rimasero in silenzio in modo da digerire la notizia <<Quanto starai via?>> mi chiese Cloe <<Non so ancora forse due settimane>> fu Giulia a riprendere la parola <<Così tanto?>> Sapevo che avrei interferito con i nostri piani, ma sapevo anche che avevo bisogno di staccare <<Se vado non posso rimanere solo due giorni, dai ci sentiremo e mi farete sapere come vanno le vostre serate.>> Sentii i loro sospiri sapevano che avevo già deciso <<Ok e tu manda tante foto mi raccomando>> Risi. <<Certo sarà fatto>>
Salutai le ragazze e cominciai a fare la valigia. Era da un sacco di tempo che non vedevo mia cugina Linda, lavorava in Francia come cuoca in un ristorante famoso e non aveva molte ferie.
La mattina successiva misi la valigia in macchina e partii, dopo aver rassicurato mia mamma che sarei andata piano e che le avrei scritto non appena fossi arrivata. Mia zia abitava in una città a due ore dalla mia. La strada di prima mattina era libera, arrivai prima del previsto, parcheggiai davanti casa, presi la valigia e andai a suonare il campanello. Non appena mi videro mi abbracciarono quasi stritolandomi. Dopo i saluti scrissi a mia mamma e alle mie amiche che ero arrivata sana e salva. Mi sistemai nella mia stanza e scesi a parlare con la zia e Linda. Raccontai loro dell'università, di come stavano i miei genitori, Lisa e di quanto ero contenta di essere lì con loro. Chiesi a Linda del suo lavoro, della sua vita in Francia e le promisi che prima o poi sarei andata a trovarla. Dopo pranzo andammo al mare, ci rilassammo sotto il sole e fu allora che Linda ruppe il silenzio chiedendomi: <<Stai bene?>>
<<Si certo>> risposi senza nemmeno guardarla.
<<Sara, non ci vediamo da un po', ma continui ad essere una pessima bugiarda. Cosa è successo?>>
Stavo in silenzio, avevo un groppo in gola e sapevo che se avessi cominciato a parlare, avrei cominciato a piangere e non volevo, non se lo meritava.
Allora Linda continuò <<E' per un ragazzo?>> Feci un cenno affermativo del capo. Lei allora capì, non ero pronta a parlarne quindi lasciò cadere l'argomento. Rimanemmo in spiaggia fino a tarda sera, quando la zia ci chiamò per andare a cenare. Non avevo ancora visto lo zio perché era già al lavoro quella mattina. Non appena rientrammo lo vidi accovacciato sul divano, allora andai dietro di lui di soppiatto e gli saltai addosso, era il nostro solito saluto. Saltò in aria, ma subito dopo cominciò a ridere e mi abbracciò. <<Ecco il nostro piccolo uragano>> Risi anch'io. <<Come stai?>> mi chiese <<Tutto bene zio. E' da un sacco che non ci vediamo. Perché non venite più a trovarci?>>
dissi imbronciata <<Sara lo sai che lavoro sempre e non ho mai tempo libero, per fortuna ogni tanto vieni a trovarci tu>> Disse con un ampio sorriso. Feci un cenno affermativo. Parlammo per un po' poi la zia ci chiamò per la cena.
Come al solito mangiai un sacco, la zia Anna era una bravissima cuoca. Dopo cena chiacchierammo ancora per un po' e con Linda decidemmo che l'indomani saremmo andate a fare un escursione nell'isola vicina. Diedi a tutti la buonanotte e andai a dormire, ero stanchissima e avevo bisogno di riposare. Avevo sentito poco le ragazze, continuavo a ricevere messaggi da Dario che non aprivo nemmeno, speravo si stancasse prima o poi. Prima di mettermi a letto chiamai mia madre, le raccontai la giornata e le augurai la buonanotte. Scrissi alle ragazze e dissi loro che ci saremmo sentite l'indomani.
Al mattino presto suonò la sveglia, oggi saremmo andate in escursione. Mi preparai e scesi a fare colazione, Linda era già pronta, quindi preparammo gli spuntini e partimmo. Arrivammo sull'isola con una barca e facemmo il giro turistico. Era piccola, ma c'erano molte caratteristiche che la rendevano speciale. Feci moltissime foto che mandavo in tempo reale alle ragazze che commentavano in diretta. Dopo pranzo trovammo una piccola spiaggetta dove prendere il sole. Feci una foto di me con Linda che facevamo delle smorfie e la mandai alle ragazze dicendo loro che le salutavamo e che mi mancavano. Subito dopo ricevetti un messaggio pensavo fosse la loro risposta, ma invece era un messaggio di Dario, non potei fare a meno di leggerlo, diceva <<Sei bellissima soprattutto quando fai le facce buffe>>
Mi bloccai. Aveva visto la foto? Le ragazze erano con lui? Effettivamente mi avevano detto che erano al mare ed anche che avevano incontrato Nick. Avevo pensato che lo avessero incontrato non che fossero insieme in quel momento e soprattutto non avevo pensato che Dario avrebbe visto mie foto.
Linda si accorse del mio turbamento e mi chiese cosa c'era che non andasse. Allora le raccontai tutta la storia di Dario, della prima sera in cui mi aveva salvata, della spiaggia, della corsa, della bellissima serata a casa di Nick, dei messaggi che ci eravamo scambiati e di quando lo avevo visto con l'altra ragazza.
Linda ascoltò tutto senza mai interrompermi. Quando finii disse che capiva come mi sentivo, ma che avevo sbagliato a non parlare con lui, a non leggere i messaggi che mi aveva scritto, perché non avevo una visuale completa della situazione e quindi non potevo giudicare nel modo giusto.
Odiavo quando faceva così, sapevo che aveva perfettamente ragione, ma non avevo avuto il coraggio di parlare con Dario, mi sentivo ferita, ma soprattutto mi sentivo una cretina, perché in fin dei conti io e lui non eravamo niente l'uno per l'altra e lui poteva fare quello che voleva come io d'altronde.
Dissi a Linda che aveva ragione e che quando sarei tornata a casa gli avrei parlato.
I giorni passarono in fretta, passavo le giornate con Linda in spiaggia e la sera uscivamo a divertirci. Mi aveva presentato i suoi amici, erano molto simpatici, e qualcuno anche carino. Alcuni di loro mi avevano chiesto di uscire, ma nessuno di loro mi trasmetteva ciò che il mio cuore voleva, ciò che solo Dario era riuscito a far scattare. Lo odiavo per questo. Gli amici di mia cugina erano davvero carini eppure non riuscivo a provare per loro qualcos'altro oltre la simpatia.
L'ultima sera decidemmo di rimanere a casa, la mattina successiva sarei partita presto e volevo passare l'ultima sera con gli zii. Passammo la serata a chiacchierare, raccontare storie buffe di quando io e Linda eravamo piccole e a ridere. Mi mancavano queste chiacchierate. Era davvero un peccato che abitassimo a poche ore di distanza e ci vedessimo così di rado. Mi ripromisi che sarei venuta a trovarli più spesso. Salutai lo zio che l'indomani sarebbe stato già a lavoro e andai a dormire presto per essere in forze per la mattina dopo.

L'estate che cambiò la mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora