Quando quella sera mi sdraiai sul mio letto ero contenta più che mai, ripensai a tutta la serata, a quanto fosse cambiata dall'inizio alla fine; a quando ho visto sul volto delle ragazze un sorriso complice che mi dicevano che erano contente per me; a Dario che mi aveva accompagnato fino all'ingresso di casa e mi diede un lungo bacio della buonanotte promettendomi che ci saremmo visti l'indomani. Quando stavo per addormentarmi sentì vibrare il telefono lo presi ed era un suo messaggio <<Grazie per avermi ascoltato e per la bellissima serata. Buonanotte principessa>>
<<Grazie a te. Buonanotte. Baci>>
Mi addormentai con un sorriso sulle labbra.
La mattina successiva quando aprì gli occhi vidi che avevo un messaggio << Buongiorno piccola <3 >>. Con un sorriso sulle labbra scesi a far colazione, mia madre mi guardava in modo strano, con un ghigno sulla faccia. Cercavo di fare l'indifferente, ma sapevo che dovevo parlarle di Dario, anche se era solo l'inizio e non sapevo come sarebbe andata tra noi. I miei genitori mi avevano sempre detto che volevano che fossimo noi a dirgli le cose e non che glielo riferissero gli altri, poiché abitando in una cittadina tutti si fanno gli affari di tutti e le voci girano in fretta. Mentre facevo colazione mi schiarii la voce <<Mmmh...mamma>> Lei mi guardò sempre con quel ghigno sul viso. <<che c'è Sara?>> mi disse cercando di fare l'indifferente.
<<Devo dirti una cosa>> mentre parlavo mi stavo torturando le dita a quanto ero nervosa, non mi era mai capitato di dover fare questo discorso con mia madre.
La sua risposta mi fece rimanere a bocca aperta. <<Si tratta per caso di un certo Dario?>> Con gli occhi spalancati dissi <<E tu che ne sai? E' successo tutto ieri sera>>
Mia madre rise e continuò <<Beh non potevo non scoprirlo, questa notte hai urlato il suo nome così forte che forse lo hanno sentito anche i vicini>>
Pensai tra me e me che era impossibile nasconderle qualcosa, perché anche se non avessi voluto dirglielo consciamente, ci avrebbe pensato l'inconscio a rivelarle tutto. Ero rossa come un peperone, mentre lei rideva come una matta. Poi mi chiese un po' di lui, chi era, cosa faceva. Le raccontai le cose essenziali, non di tutte le complicazioni che avevamo affrontato in meno di un mese.
Dopo colazione salii in camera e chiamai Cloe e Giulia, per prima cosa le rimproverai per non avermi aiutata la sera precedente con Dario, ma contemporaneamente le ringraziai per lo stesso motivo. Vollero sapere tutti i dettagli della serata e della conversazione che avevamo avuto. Mi chiesero di Greta e dissi loro quello che avevo scoperto. Mi dissero che erano davvero contente per me e anche per Dario, ma che se mi avesse ancora fatto del male lo avrebbero ucciso. Risi e ringraziai per avere delle amiche come loro. Risposi al buongiorno di Dario e gli dissi che ci saremmo visti in spiaggia quel pomeriggio. Si offrì di venirmi a prendere, ma rifiutai preferivo andare con le ragazze come ero solita fare. Mi sembrò che ci rimase un po' male, ma non lo diede a vedere. Aspettai che arrivassero le ragazze e andammo al mare. Dario non era ancora arrivato, ma in spiaggia c'erano già Nick e gli altri ci avvicinammo a loro e mettemmo le nostre cose lì accanto. Quel giorno si moriva di caldo, quindi decidemmo di andare a fare il bagno, quando uscimmo dall'acqua chiacchierai con i ragazzi, ma ad un tratto mi sentii afferrare e stringere da qualcuno, inizialmente cercai di fuggire, ma non appena capii chi era mi rilassai. Mi diede un tenero bacio sul collo che mi fece rabbrividire. <<Ciao bellissima>> sorrisi tra me <<Ciao>> fu tutto ciò che riuscii a dire non appena incrociai il suo sguardo. Era ipnotico per me, la mia mente si scollegava e non riuscivo più a parlare. Posò il suo zaino e si tolse la maglietta. In quel momento non riuscii più a respirare. Non lo avevo più visto a torso nudo da quella prima volta al mare e non lo avevo nemmeno visto così da vicino. Ventre piatto, addominali scolpiti, una belle color bronzo, sembrava un modello. Non riuscivo a staccare lo sguardo da lui, poi qualcuno mi diede una spinta.
<<Svegliaaa>> disse Cloe sghignazzando
Mi ridestai da quel sogno e arrossii nel momento in cui mi accorsi che tutti mi guardavano. Scoppiarono tutti a ridere e anch'io non riuscii a trattenermi, mi avevano beccata a fissare quel ragazzo bellissimo, tutto perché non avevo risposto ad una domanda.
Mentre Dario parlava con i ragazzi del gruppo, dissi alle ragazze che avevo bisogno di una nuotata e mi avviai alla riva. Sentii qualcuno correre, ma non mi girai pensando che fossero gli altri, ma mi sbagliavo, perché un attimo dopo ero stata caricata sulle spalle e gettata in acqua. Non appena salii in superfice cercai chi era stato e a pochi centimetri da me c'era Dario in tutto il suo splendore, anche lui bagnato, le gocce che gli cadevano dal viso, mi avvicinai a lui per scostargli le ciocche di capelli davanti gli occhi, mentre stavo per abbassare la mano, lui l'afferrò e se la portò alle labbra e baciò tutte le dite una ad una, ogni bacio corrispondeva ad un brivido, mi venne la pelle d'oca. Mi guardò intensamente e poi si avvicinò a me.
<<Sei scappata di nuovo>> rimproverandomi. Lo guardai stranite e lui continuò <<Prima, non mi hai nemmeno dato il tempo di salutare gli altri che sei scappata in acqua da sola>>
Alzai le spalle <<Avevo bisogno di una nuotata per riprendermi>> Ammisi <<Riprenderti?>> Mi guardò confuso.
<<Si riprendermi da te>> Lo dissi con un sussurro, sperando quasi non sentisse.
<<Ah! Scusa.>> fu l'unica cosa che disse e mi staccò da me, cercando di allontanarsi ma non glielo permisi, gli strinsi la mano e lo tirai verso di me. <<Dove stai andando?>>
<<Non hai appena detto che hai bisogno di riprenderti da me?>> il suo sguardo era triste
<<Si dall'effetto che hai su di me, ogni volta che ti guardo mi sconvolgi, non fai nulla in particolare, ma è come se il mio mondo si capovolgesse. Penso ancora che tutto questo non sia reale, che tu ti sveglierai e capirai che non è me che vuoi, che è stato tutto un errore. E poi guardati, come è possibile che a un ragazzo meraviglioso come te possa interessare una come me?>> indicai i nostri rispettivi corpi. Non so perché glielo avessi detto, ma era ciò che pensavo. Lui mi guardò e ribatté serio <<Credi ancora che sia tutto uno scherzo? E poi come fai a non vedere quanto sei bella e fantastica? Tutti i ragazzi mi invidieranno quando sapranno che vuoi stare con me. Perché è questo che vuoi vero?>> Lo disse con una certa speranza ma anche timore.
Lo guardai e sorrisi. <<Certo che è questo quello che voglio, non potrei volere di meglio>> Anche sul suo viso si allargò un sorriso <<Allora posso dire a tutti che sei la mia ragazza?>> Lo disse con un luccichio negli occhi che hanno i bambini quando desiderano una cosa.
Risi. <<Si, puoi dire che sono la tua ragazza. Ma anch'io potrò dire lo stesso giusto?>>
<<Certo che si, puoi dirlo a chi vuoi>>. Mi attirò a sé e mi fece girare ed infine mi baciò.
Fummo interrotti da degli schizzi d'acqua che ci ricoprirono, ci staccammo e c'erano tutti i ragazzi intorno a noi pronti a scatenare una guerra di schizzi d'acqua. Dario invece di proteggermi si fece scudo con il mio corpo, allora anch'io cominciai a schizzarlo e alla fine eravamo tutti contro lui. Sfiniti uscimmo dall'acqua, lui cercò di abbracciarmi, ma io mi scansai mettendo un finto broncio.
<<Daiii non essere arrabbiata>> mi disse ridendo <<Mi hai usato come scudo>> ribattei offesa e lo schizzai nuovamente
Rise, <<Lo so scusa, non dovevo, però alla fine ti sei vendicata abbastanza secondo me>>
Effettivamente non gli avevamo dato tregua, la battaglia era finita perché lui si era arreso. Lo guardai con la coda dell'occhio e vidi che cercava di rimanere serio, anche se non ci riusciva. Allora mi girai e lo schizzai ancora per un po', lui non rispose al fuoco subì tutta la sua penitenza. Non appena fui soddisfatta lo lasciai in acqua e corsi sulla riva ridendo sfidandolo <<Vediamo se riesci a prendermi>>. Corsi per tutto il tratto fino alla tovaglia dove mi gettai stanchissima. Quel giorno avevo portato con me le scarpe da ginnastica, avevo deciso di correre sulla spiaggia. Quando il sole era quasi tramontato le indossai e dissi alle ragazze che avrei fatto una breve corsa. Mi alzai e vidi che Dario era ancora in acqua, non mi aveva rincorso prima, quindi pensai avesse rinunciato e che potevo rilassarmi e concentrarmi sulla corsa, ma ad un tratto fui buttata sulla sabbia e un corpo bagnato si distese su di me bloccandomi. Quel contatto fu meraviglioso, sentire il peso del suo corpo sul mio, il modo in cui cercava di abbracciarmi. Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò: <<Ti ho presa>>
Risi non sapendo che altro fare, mi diede dei teneri baci su tutto il viso fino alle labbra, rimanemmo distesi sulla sabbia per un tempo lunghissimo a ridere e baciarci. Quando il sole era tramontato da un po' ci alzammo e ci dirigemmo verso gli altri. Era già ora di cena, così raccogliemmo le nostre cose e tornammo a casa. Dissi a Dario che ci saremmo visti quella sera in centro, vidi sul suo viso un lampo di delusione che però passò in un attimo, mi diede un lieve bacio e se ne andò.
Quella sera ero super euforica, saremmo usciti come una vera coppia e tutti lo avrebbero saputo. Mi preparai, non misi nulla di eccezionale, un paio di jeans attillati, un top giallo e i tacchi, un leggero trucco e coda di cavallo. Passarono a prendermi le ragazze. Non appena arrivammo in centro scrissi a Dario, mentre aspettavo la sua risposta andammo a prendere qualcosa da bere, nel frattempo mi rispose e gli dissi di raggiungerci, ma rifiutò l'invito e mi disse che ci saremmo visti in giro. Rimasi scioccata da quel cambio repentino, quel pomeriggio avrebbe passato tutta la giornata con me e adesso mi dice che ci saremmo visti in giro. Non riuscivo proprio a capirlo. Chiesi alle ragazze che ne pensassero, ma anche loro non capivano il suo comportamento. Dopo aver finito i drink ci avviammo in piazza dove trovammo gli altri. Dario parlava con Nick, allora mi avvicinai e gli cinsi la vita con le braccia, sussultò perché non mi aveva vista, ma poi sorrise anche se solo per un attimo, il secondo dopo era nuovamente serio, lo guardai stranita <<Che c'è?>>
<<Nulla>> rispose lui senza nemmeno guardarmi. Gli afferrai il mento e lo costrinsi a girarsi e ripetei la domanda. <<Che c'è? Come è possibile che qualche ora fa non riuscivi a staccarmi le mani di dosso e adesso nemmeno mi guardi?>>
Dopo un lungo silenzio la sua risposta mi spiazzò <<Perché non vuoi che si sappia di noi?>>
Non riuscivo a comprendere quella domanda, eravamo al centro della piazza principale della città ed ero abbracciata a lui e credeva che non volessi che qualcuno sapesse?
Lo guardai con lo sguardo di una che non capisse. Allora lui continuò.
<<Perché non hai voluto che ti venissi a prendere né questo pomeriggio né questa sera? Non vuoi che i tuoi sappiano?>>
Mi venne spontaneo ridere, non perché trovassi buffa la situazione, ma perché anche se non volevo i miei sapevano già tutto. Mi guardò male e cercò di allontanarsi, ma lo fermai e gli dissi
<<non voglio nasconderti se è quello che pensi. I miei sanno già di noi, e non solo perché glielo abbia detto io, ma anche perché ieri notte ho urlato il tuo nome mentre dormivo. Quindi vedi che mi perseguiti non solo il giorno ma anche la notte?>> Lo dissi ridendo. <<E poi- continuai- non ti ho detto di venirmi a prendere, perché mi ero già messa d'accordo con Cloe e Giulia e non volevo cambiare le cose.>> Il suo sguardo si addolcì. <<Sei convinto adesso?>> Fece un cenno affermativo con la testa. Mi abbracciò e mi diede un bacio. <<Ricominciamo?>> disse. Annuii. <<Ciao piccola>>
<<Ciao>>
<<Come sei bella sta sera>>
Arrossii. <<Grazie anche tu non stai male>> Indossava un paio di jeans a vita bassa e una semplice maglietta nera che metteva in risalto i suoi muscoli. Era stupendo.
Ci unimmo agli altri e passammo una bellissima serata. Dissi alle ragazze che quella sera mi avrebbe accompagnata Dario a casa e mi dissero che non c'erano problemi. Quando fu ora di andare, Dario stava per salutarmi, ma gli comunicai che se avesse voluto mi avrebbe potuto dare un passaggio. Sul suo viso comparì un sorriso enorme e mi abbracciò, salutammo tutti e ci dirigemmo verso la sua macchina. Trascorremmo tutto il tragitto fino a casa mano nella mano. Gli diedi le indicazioni e arrivammo in un lampo. Ci fermammo sotto casa mia e passammo un'oretta a chiacchierare, mi piaceva parlare con lui, sentivo di potergli raccontare tutto senza che mi giudicasse. Erano le due quando gli diedi la buonanotte, mi avvicinai a lui per dargli un bacio, ma lui circondò il mio viso con le sue mani avvicinò le labbra alle mie e mi diede un bacio lungo e dolce. Quando ci staccammo vedevo nei suoi occhi il desiderio <<Buonanotte piccola. A domani>>
<<Buonanotte>> risposi. Scesi dall'auto ed entrai in casa.
STAI LEGGENDO
L'estate che cambiò la mia vita
ChickLitUna storia di amicizia, di un amore arrivato all'improvviso ricco di litigi ma intenso di emozioni, di un ragazzo che ti sconvolge la vita ma che tutti vorrebbero avere.