Girai lentamente la testa e lo vidi. L'uomo misterioso, indossava ancora la maschera così non riuscii a vederlo in volto. Percorsi con lo sguardo il suo corpo e mi fermai sulla sua camicia, era sporca di sangue. Spalancai la bocca e allora capì. Era stato lui a salvarmi, si era sentito rifiutato ma nonostante tutto era accorso in mio aiuto.
Non volevo incontrare il suo sguardo, non ero pronta a leggere la delusione o il disprezzo che ci avrei visto, così rimasi a fissare le macchie di sangue sulla sua camicia. Sentii Giulia allontanarsi leggermente e una mano che mi sfiorò il mento costringendomi a sollevare lo sguardo. Non appena i nostri occhi si incrociarono, rimasi incantata. Non vidi ciò che temevo, ma al contrario, preoccupazione e timore.
Tenendo sempre due dita sotto il mio mento, vidi gli angoli della sua bocca alzarsi in un timido sorriso <<Come stai? Stai tranquilla è tutto passato>>.
Continuai a guardarlo senza parlare per non so quanti minuti, poi sussurrai <<ehm...Bene...Grazie...di tutto, non eri tenuto a farlo>>. Mi lanciò uno sguardo di rimprovero e ringhiò <<Come avrei potuto non intervenire? Soprattutto vedendo che lo stavi rifiutando? Lo avrebbe fatto chiunque>> Il suo tono era duro e non capivo se mi stesse rimproverando o cosa. Cercai di allontanarmi, allora allentò la presa sul mio mento e io abbassai lo sguardo, non riuscivo più a sostenerlo, ma volevo fargli capire che aveva fatto un grande gesto <<Ti sbagli, non tutti avrebbero fatto quello che hai fatto tu, quindi grazie>>. Lo guardai un'ultima volta e mi girai verso Cloe e Giulia, ma mentre stavo per dire loro che ero pronta per andarmene, sentì qualcuno afferrarmi il braccio e dire: <<Aspetta!>>. Mi bloccai, ma non mi girai, rimasi ferma. Incoraggiato forse dal non vedermi scappare proseguì <<Scusami, non volevo essere così brusco. Solo che non riesco a concepire il fatto che tu creda che non ero tenuto ad intervenire, come se non lo meritassi>>. Fu allora che mi girai e lo guardai. Con un lieve sorriso dissi semplicemente: <<Non preoccuparti, non è successo nulla.>> Lui allora mi porse la mano: <<Non ci siamo ancora presentati, io sono Dario>> Allungai la mia per stringerla <<Piacere Sara>> quando le nostre mani si strinsero una scossa mi face allontanare di scatto la mano dalla sua presa. Sembrò che anche lui l'avesse avvertita, poi mi guardai alle mie spalle e vidi le ragazze e capì che era ora di tornare a casa. Mi rigirai salutando il mio salvatore <<Scusa ma adesso devo andare, le mie amiche mi aspettano. E' stato un piacere e grazie ancora>>. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo che sembrò infinito <<Anche per me. Ciao>>. Arrivata dalle ragazze mi chiesero come stessi, e le rassicurai che stavo meglio e che potevamo andare. Mentre ci incamminammo verso la macchina lanciai un ultimo sguardo alle mie spalle e vidi che mi guardava. Sorrisi mentre entravamo in macchina e ci avviammo verso casa.
Il tragitto fu abbastanza silenzioso, ma non potevo non sentirmi in colpa per come si era conclusa la serata quindi interruppi il silenzio <<Ragazze mi spiace!>> sussurrai vidi Cloe guardarmi dallo specchietto <<Per Cosa? Non ti starai scusando perché un porco schifoso ha cercato di aggredirti>> Alzai le spalle <<Non solo per quello, mi spiace per avervi rovinato la serata>> Giulia si girò nella mia direzione fulminandomi con lo sguardo <<Ma non dire stronzate, finché è durata ci siamo divertite da matti. Tu stai bene?>> a quella domanda il tono si era addolcito. Sorrisi debolmente e annuì <<Si non preoccupatevi, ormai è passato, per fortuna è arrivato Dario>> Vidi un sorrisetto spuntare sulle loro labbra <<A proposito, chi è? Lo conosci? Non era quello a cui non eri riuscita a dire una parola?>> Ero imbarazzata <<Beh si era lui... comunque, lo conosco appena, non hai sentito che si è presentato solo due minuti prima di salutarci?>> Cloe fece una smorfia <<Effettivamente, però non so...>> Continuavo a guardarmi in giro per evitare i loro sguardi, perché sapevo che se le avessi guardate avrebbero capito tutto. Ma sapevo anche che comportandomi così le avrei fatte insospettire infatti <<Sara, c'è qualcosa che devi dirci? E' successo qualcosa che noi non sappiamo?>> Continuavo a sviare i loro sguardi, cambiavo stazione radio, guardavo fuori dal finestrino, tutto per non rispondere a quella domanda. Sapevo che non avrebbero mollate, sentivo i loro occhi addosso. <<Quindi? C'è qualcosa che vuoi dirci?>> Fu la voce di Giulia, il tono voce di una che la sapeva lunga. Allora mi girai a guardarle e vidi che avevano entrambe dei ghigni, avevano capito che c'era qualcos'altro che non avevo detto.
Sospirai e alla fine confessai <<Non è successo niente di speciale... Mi ha solo baciata.>> Lo dissi senza guardarle e velocemente, ero troppo imbarazzata. In macchina calò il silenzio, alzai lentamente lo sguardo e vedi che mi guardano a bocca aperta. Sono riuscita a lascarle senza parole, cosa molto difficile da fare. Dal loro silenzio sapevo di averle shoccate, non era da me baciare il primo che capitava <<Non dite niente?>> Sembrarono ridestarsi dal loro stato e cominciarono a darmi degli schiaffetti <<E ci hai messo tanto a raccontarcelo? Quando è successo?>> Ero ancora più imbarazzata di prima, mi grattai la testa <<Beh...Ricordate quando ad inizio serata sono andata fuori a prendere un po' d'aria? Era stato perché lui si era avvicinato e mi aveva scombussolato solo sfiorandomi. Mentre andavo verso l'uscita Dario mi ha intercettata. Mi ha bloccata e mi ha baciata. E' stato un bacio breve ma intenso, da far tremare le gambe, però subito dopo mi ha detto <<ci vediamo dopo>>, mi ha lasciata lì e se n'è andato. Dopo essere tornata da voi l'ho cercato e quando è venuto per ballare con me sono rimasta muta come un pesce.>> Mi coprii il viso con le mani imbarazzata. Vidi Giulia che mi guardava pensierosa <<Effettivamente ti avevamo vista un po' turbata, ma non immaginavamo tutto questo. Ma comunque vi siete scambiati i numeri?>> Sbarrai gli occhi <<Ma sei impazzita? Mi stava salvando da un aggressore e gli chiedevo il numero? Non ci siamo nemmeno visti realmente in faccia, non so nemmeno se gli piaccio>> Mi fissarono come se fossi pazza. <<Che c'è? Non è una domanda legittima?>> Fu Giulia a parlare <<Sara, si è buttato in una rissa per te nonostante si fosse sentito rifiutato, non ti dice nulla questa cosa?>> Alzai le spalle con fare indifferente <<Giulia, lo avrebbe fatto per chiunque non farti flash.>> ribattei. <<Può darsi, però ho visto come ti guardava non so>> Sbuffai tanto sapevo che quando si mettevano in testa una cosa era difficile fargli cambiare idea <<Va bene, comunque ormai la serata è finita e non lo rivedrò mai più, quindi non pensiamoci>>. Sperai solo che la speranza di rivederlo scomparisse perché non potevo fissarmi su questo tipo che molto probabilmente non avrei più rivisto.
Quella notte però non riuscii a dormire, continuavo a pensare a tutto quello che era successo. Ai suoi occhi, alle sue labbra sulle mie. Non riuscivo a credere come un ragazzo appena conosciuto potesse essere così preoccupato per me, ma soprattutto non riuscivo a capire come fosse possibile che il mio corpo reagisse al suo in quel modo. Non mi era mai successo e non riuscivo proprio a spiegarmelo.
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L'estate che cambiò la mia vita
ChickLitUna storia di amicizia, di un amore arrivato all'improvviso ricco di litigi ma intenso di emozioni, di un ragazzo che ti sconvolge la vita ma che tutti vorrebbero avere.