CAPITOLO 21

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La festa organizzata a casa di Nick era in programma quella sera. Quel pomeriggio ero andata a fare shopping, costretta da Alex, e acquistai un vestitino corto rosso molto sexy. Era semplice sul davanti, ma dietro aveva una scollatura profonda. Acquistai anche un paio di sandali neri con gli strass con il tacco altissimo. Sperai di non rompermi l'osso del collo, ma Alex mi avevo detto che stavo benissimo e mi fidavo di lui.
Quella sera ero un po' agitata, sapevo che avrei rivisto Dario, dopo quella giornata al mare lo avevo visto di rado. Mi lisciai i capelli, mi truccai e vestii, aspettai l'ultimo momento per indossare le scarpe. Quando scesi al piano di sotto rimasi a bocca aperta, Alex era bellissimo. Jeans scuri a vita bassa, camicia bianca e capelli spettinati che gli davano un'aria trasandata e sexy. Anche lui era senza parole, mi venne incontro e mi abbracciò. <<Sei stupenda>> mi disse
Arrossii <<Grazie, anche tu non stai per niente male>> dissi sorridendo.
Ci dirigemmo alla festa, ed ero sempre più nervosa, continuavo a muovere le dita.
<<Andrà tutto bene, ci sono io>> continuava a ripetermi Alex. Riuscii solo a face un cenno con il capo.
Arrivammo alla festa e c'era già un mucchio di gente. Scrissi un messaggio a Cloe e mi disse che erano vicino al bar. Entrammo e mi sentii osservata, quando passavo tutti si giravano a guardarmi, mi sentivo in imbarazzo. Alex lo capii e mi mise un braccio intorno alla vita avvicinò la sua bocca all'orecchio e disse <<Sei bellissima e se ne sono accorti tutti. Spero solo di non dover fare a botte>> . Risi. <<Non fare lo stupido, e poi so difendermi da sola>> e gli strizzai l'occhio. Ci dirigemmo al bar e quando Cloe e Giulia mi videro sgranarono gli occhi. <<Waooo, che siamo fighe questa sera!>> dissero entrambe. Attirando l'attenzione degli altri. Io ero rossa come un peperone. Si avvicinò Nick. <<Waoo Sara, sei fantastica>> gli sorrisi <<Grazie, anche tu non stai male>> Nick era proprio un bel ragazzo, magari se non mi fossi innamorata di suo cugino sarebbe potuto succedere qualcosa tra noi... Beh ormai era tardi, pensai, ero ancora follemente innamorata di Dario nonostante tutto.
Ordinammo da bere e poi ci dirigemmo verso la pista da ballo. Alex non era molto felice che lo trascinassi in pista, ma mi accontentò. Ci scatenammo. Dopo un po' mi disse che andava a prendere da bere e io rimasi in pista, c'era una canzone che adoravo e non volevo andarmene. Lo vidi allontanarsi, allora chiusi gli occhi e mi lasciai guidare dalla musica che scorreva nelle mie vene. Mi sentivo rilassata, ma quando qualcuno mi si schiacciò contro mi irrigidii. Non era qualcuno che conoscevo lo sapevo, mi allontanai ma si fece più vicino, allora misi in pratica ciò che mi avevano insegnato al corso di autodifesa a cui i miei genitori mi avevano costretta a partecipare. Gli schiacciai il piede con il tacco, lui si allontanò leggermente e gli tirai un calcio sull'inguine. Si piegò in due per il dolore. <<Stammi alla larga>> dissi furiosa. Feci per andarmene ma qualcuno mi afferrò per i capelli e urlai, ma un secondo dopo il dolore scomparve, mi aveva lasciata. Mi girai e vidi che il mio aggressore era sdraiato a terra e qualcuno gli era addosso. Era Dario. Lo stava tartassando di pugni e non aveva intenzione di fermarsi. Per fortuna arrivarono Nick e gli altri e li separarono. <<Non toccarla mai più>> urlò rabbioso Dario verso il mio aggressore. Poi si girò verso di me, mi guardò e se ne andò senza dire una parola. Io ero immobile, paralizzata. Solo dopo mi resi conto che Alex si era avvicinato e mi teneva stretta. Mi aggrappai a lui, lo strinsi forte e mi rilassai. Poi disse quattro parole che mi fecero crollare il mondo addosso. <<Lui ti ama ancora>> Cominciai a piangere senza riuscire a fermarmi. Mi accompagnò fuori a prendere un po' d'aria. Giulia mi portò un bicchiere d'acqua e ci sedemmo nel portico. Quando mi calmai vidi Alex che continuava a guardare alle mie spalle. <<Che succede?>> chiesi.
Indicò alle mie spalle <<Non riescono a far calmare Dario.>> Mi girai appena e vidi Dario che si muoveva come se fosse un animale in gabbia, era circondato dai suoi amici e urlava dicendo che doveva tornare dentro per ammazzarlo. Mi rigirai non volevo vederlo così. Gli ero grata per avermi salvata, di nuovo, ma non dovevo farmi illusioni, lo avrebbe fatto per qualsiasi ragazza fosse stata in pericolo. Stavo per tornare dentro quando sentii Nick urlare il mio nome <<Sara!>> Mi bloccai. <<Che succede?>> mi guardava implorante <<Ti prego vai a parlaci, solo tu riuscirai a calmarlo. Ti prego, so che per te è stata una serata dura, ma va a parlargli>> Non sapevo che fare, non credevo davvero che sarei riuscita a calmarlo, ma lo dovevo a Nick in fondo era per colpa mia se era successo tutto quel casino. Guardai Alex e mi fece cenno di andare a parlargli.
Mi staccai da lui che continuava a sostenermi e mi avvicinai. <<Dario>> Era girato di spalle quindi non mi vide arrivare. Si muoveva e urlava come un pazzo, ma si irrigidii al suono della mia voce. In quel momento pensai che forse sarei riuscita a peggiorare la situazione non a migliorarla. Si girò lentamente e mi fissò. Il suo sguardo era profondo ma di ghiaccio, non c'era più la luce di cui mi ero innamorata. Feci per andarmene ma mi fermò <<Aspetta!>> urlò. Mi fermai. <<Come stai?>> Non mi sorprese quella domanda, sapevo che in fondo era un bravo ragazzo. <<Bene. Tu?>>
<<Per niente, almeno finché quello stronzo non la pagherà>> Rabbrividii al ricordo di quel tizio. <<Non devi far nulla, lascialo stare>> Mi guardò come se fossi pazza <<Lasciarlo stare? Ma sei pazza? Ti ha messo le mani addosso senza che tu volessi.>> sospirai <<Era ubriaco, non sapeva cosa faceva. Lascialo in pace ok?>> cercai di farlo ragionare <<Non posso, non ci riesco>> Urlò.
lo guardai negli occhi <<Ti prego>> lo implorai. <<Ho già rovinato la festa a Nick ed anche a te, non combinare altri casini>>
Con riluttanza acconsentì <<D'accordo>>. Mi guardò fisso negli occhi per un tempo che mi parve lunghissimo. Sembrava che stesse per dirmi qualcosa, ma fummo interrotti da Greta che corse verso di lui. <<Stai bene?>> gli chiese. Lui la guardò e fece un grugnito. Allora in quel momento capii che era ora di andarmene. Quando mi stavo per avviare verso casa mi sentii afferrare il braccio. <<Aspetta!>> Era lui. <<Che vuoi?>> Avevo il viso bagnato dalle lacrime. <<Ti prego non te ne andare.>> lo guardai sprezzante <<Perché? Dai vai da Greta, ti sta aspettando. Lasciami andare.>> La sua stretta era sempre più stretta. <<Non me ne frega nulla di Greta. Io ti amo non posso vivere senza di te>> A quelle parole mi sfuggi un singhiozzo. Non volevo mi vedesse piangere, ma era troppo tardi. <<Ti prego non piangere. Ascolta, lo so che ho sbagliato, che mi sono comportato da coglione, ma ti assicuro che tra me e Greta o qualsiasi altra ragazza non è mai successo nulla>> Feci una risata amara. <<E dovrei crederti?>> lo guardai male <<E' la verità. Forse sei tu che sei stata con altri>> La sua voce era dura. Mi asciugai le lacrime con rabbia, poi mi girai e gli diedi uno schiaffo con tutta la forza che avevo. Stavo per dargliene un altro ma mi bloccò il polso. <<Stronzo>> urlai. <<Come puoi pensare una cosa del genere di me? Io ho sofferto e soffro ancora come un cane per te, mentre tu ti diverti e dici a me che sono andata a letto con altri?>> Ero furiosa, strattonai il braccio per staccarmi da lui e dirigermi da Alex. Ma non me lo permise. Mi attirò a sé e mi baciò. Non era uno di quei baci dolci, ma era carico di tristezza, rabbia, frustrazione, eccitazione e amore. Quando mi strinse ancora di più a sé mi sentii al sicuro e mi rilassai. Quando ci staccammo ansimavamo entrambi. Sorrise. <<Mi sei mancata da morire. Ti amo. Ti prego non lasciarmi>> Non sapevo che fare. La mia testa diceva di non cadere nella sua trappola, che quando sarei tornata a Torino per studiare tutto sarebbe stato come prima, ma il cuore voleva solo lui e sempre lo avrebbe voluto. <<Ti amo, ma non posso.>> sussurrai <<Perché?>> urlò disperato. <<Perché tutto sarebbe come prima. Saranno poche le occasioni di vederci e di stare insieme e non voglio stare male come stavo prima. Mi spiace.>> Cercai di allontanarmi. Il cuore era diventato un masso pesante. Lui non mi lasciò. <<Guardami>> disse. Alzai lo sguardo. <<Mi dispiace, davvero per tutto ciò che è successo>> Sapevo che era sincero lo leggevo nei suoi occhi. <<So che sarà complicato, è vero lo abbiamo già vissuto ed è stato difficile>> Fece un respiro profondo <<Quando stavamo insieme ero sempre nervoso perché non potevo vederti quando volevo, ero geloso perché altri potevano passare il tempo con te e io no, per questo avevo deciso che sarebbe stato meglio lasciarti. Inizialmente, anche se soffrivo, credevo di aver fatto la scelta giusta. Andavo alle feste, mi divertivo >>Mi irrigidii. <<Poi però più passava il tempo più mi mancavi, qualunque ragazza conoscessi non era nulla paragonata a te. Poi quando ti ho rivisto è stato uno shock. Eri molto più bella di quanto ricordassi. Poi quando ti ho visto insieme ad Alex ero pazzo di gelosia, ma pensavo che se tu eri felice avrei dovuto essere contento per te. Questa sera quando ti ho vista mi hai lasciato senza fiato, ho passato tutta la sera a guardarti. Non volevo turbarti, ma quando ho visto quello stronzo metterti le mani addosso, non ci ho visto più. Se non mi avessero allontanato lo avrei ammazzato. Non potevo sopportare che qualcuno ti facesse del male. Io ti amo, non ho mai amato nessuna come amo te. Sei sempre nei miei pensieri e nei miei sogni. Ho desiderato stringerti a me quando mi hanno staccato da quel tizio, ma ho visto che avevi accanto Alex ed allora ho preferito allontanarmi>>. Ero senza fiato. Alex aveva ragione, mi amava ancora, non mi aveva dimenticata. Sapevo che diceva la verità glielo leggevo negli occhi. Allora dissi: << Sono stata malissimo in questi mesi, non sono uscita inizialmente, poi avevo deciso che non potevo più piangermi addosso e allora una sera sono uscita con Clara ed è lì che ho incontrato Alex. Mi è stato vicino in quei mesi più di altre persone>> adesso fu lui ad irrigidirsi. <<Mi faceva ridere quando ne avevo bisogno, mi tirava su di morale. Abbiamo cominciato a conoscerci, ma tra noi non è scattata nessuna scintilla, ma abbiamo capito che possiamo essere degli ottimi amici. Ci siamo conosciuti di più e adesso è uno dei miei migliori amici. Non saprei come fare senza di lui.>> Si era rilassato un po', ma quando pronunciai le ultime frasi si irrigidì nuovamente. << Non siamo mai stati insieme se è quello che stai pensando, il mio cuore è sempre stato tuo e penso che non sarà mai di nessun altro. Anch'io ti amo. E non hai idea di quanto tu mi sia mancato>>. In quel momento si rilassò e mi abbracciò. Mi diede un bacio e mi fece capire quanto mi amasse e quanto gli fossi mancata. Ricambiai il suo bacio. In quel momento mi sentivo completa tra le sue braccia. Mi era mancato e lo amavo tantissimo ecco perché il cuore aveva preso il sopravvento sul cervello.
Dopo aver chiarito ed esserci raccontati cosa ci fosse successo in quei mesi tornammo dentro dagli altri. Appena entrammo tutti ci sorrisero, speravano che tornassimo insieme. Mi avvicinai ad Alex con Dario al mio fianco. Sul suo viso si allargò un gran sorriso. Lo abbracciai. <<Grazie>> gli sussurrai. Mi strinse <<Sono contento che tu sia felice>> Quando ci staccammo. Alex e Dario si strinsero la mano. Alex si avvicinò a lui e gli disse: <<Se la fai soffrire ancora ti uccido>>
<<Tranquillo, non succederà più>> Mi strinse a se e mi baciò. Tutti intorno a noi cominciarono a urlare e a fischiare. Sorrisi e mi strinsi di più a lui. Sperai davvero che questa volta sarebbe andato tutto bene. Il mio cuore non avrebbe sopportato di separarsi nuovamente da lui. 

L'estate che cambiò la mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora