Capitolo 1

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La ragazza prese il libro di storia dal letto e si andò ad accomodare su di esso; sfoglió le pagine con disinvoltura, cercando qualche pagina che attirasse la sua attenzione, ma quest'ultima si trovava in tutt'altro universo.
Chiuse, infine, il libro, sospirò e mise la testa sul cuscino.

«Allora, come va la storia?» entrò nella sua camera lilla suo fratello Victor: aveva 11 anni, come lei, capelli neri e occhi castani, sempre sorridente e vestito come d'abitudine con bretelle nere assieme ai pantaloni e una camicia bianca.

Olive lo guardò e sorrise:«Intendi la mia vera storia o quella di questi noiosi personaggi? Perché dobbiamo studiarla? Tanto sappiamo che fine fanno: vecchi e sepolti e dopo un anno chi se li ricorda?» ridacchió contagiando anche il suo gemello.

Victor gironzolò nella stanza della sorella, toccando ogni tanto qualche oggetto:«Wow, la tua stanza è sempre ben in ordine: dovresti andare in pubblicità per presentare Chante Claire» ovviamente la battuta di Victor era ironica: quando mai Olive metteva in ordine; durava solo pochi minuti pulita, che già il minuto dopo era a soqquadro.

Dopo che Olive gli fece un occhiataccia, Victor continuò, mordicchiandosi il labbro inferiore per non scoppiare a ridere da un momento all'altro:«Comunque, la cena è pronta. Papà non è ancora arrivato, ma mamma ha detto che tra pochi minuti dovrebbe essere qui».

Olive non gli diede il tempo per continuare a parlare, perché scese di corsa al piano di sotto in tutta velocità, aspettando con ansia il ritorno del padre.
Arrivò in cucina dove la mamma stava preparando una dolce cenetta fatta con pollo arrosto con contorno di patate al forno e come dolce un budino al cioccolato.

La reazione della madre non fu delle migliori e Olive non si sorprese più di tanto:«Olive, perché devi sempre fare queste entrate così plateali!!! Neanche se fossimo a teatro. E tu Victor per favore, dille qualcosa: non può sempre comportarsi così»

Victor aveva appena fatto l'ultimo gradino della grande scala a chiocciola che separava il piano terra da quello di sopra ed entrò con nonchalance:«Perché dovrei sgridarla? È fatta così e inoltre io non c'entro nulla in questa storia» si appoggiò allo stipite della porta della cucina con le mani infilate nelle tasche dei pantaloni.

La mamma sospirò esasperata:«Eh come devo fare con voi due? Andate almeno a preparare tavola in soggiorno. Tra poco vostro padre dovrebbe fare ritorno» si girò e ricominciò a fare quello che stava facendo poco prima.
Olive che in tutto questo tempo aveva guardato la sfuriata della mamma vicino a suo fratello con un sorriso a trentadue denti s'incamminó con più calma in soggiorno al fianco di Victor.

«La mamma ha ragione: sei sempre un uragano di energia, ma credo che a noi piaci così come sei» il fratello stava distendendo la tovaglia a fiori sul tavolo di legno scuro con un sorriso, mentre Olive tirava fuori dalla credenza i piatti e i bicchieri, cominciando a disporli sul tavolo; se non fosse stato per Victor il piatto di porcellana che teneva Olive in mano sarebbe caduto, guadagnandosi un'altra sfuriata da parte della madre.

Il gemello scosse la testa divertito, rimettendo il piatto sul tavolo:«Piena di energia quanto sbadata. Non cambierai mai Olive» concluse con una risata.

«Grazie Victor. Lo prendo come un complimento»

«Ti voglio bene» lo dissero all'unisono e sorrisero abbracciandosi.

Dopo aver finito di apparecchiare tavola, sentirono la porta di casa aprirsi e una voce profonda dire:«Sono a casa».
Olive corse velocemente da lui e il padre fece appena in tempo a chiudere la porta che sentí le piccole mani della figlia minore stringerlo in un abbraccio.

«Ciao piccolina. Cresci sempre di più: é da un bel po' di tempo che non ci vediamo!» il padre si abbassò all'altezza di Olive per poterla abbracciare meglio.

Un §orriso sotto le §telle (#Wattys2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora