Rumors - Sequel di Hater [Youth Series ~ Book #14]

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Era passata una settimana da quando i gemelli erano nati e i neogenitori erano sempre più stanchi per i continui turni serali da fare quando i piccoli si svegliavano perché dovevano essere cambiati.

Uno dei bambini incominciò a piangere e pochi secondi dopo si aggregò anche l'altro, creando nella camera da letto un fastidioso suono. Mackenzie mugugnò qualcosa nel sonno poi tirò un calcio negli stinchi ad Ethan per fargli capire che doveva alzarsi, ma lui bofonchiò qualcosa, nascondendo la testa sotto al cuscino.

«Tocca a te», farfugliò la ragazza, ancora mezza addormentata, scuotendo suo marito da una spalla, ma quest'ultimo non aveva alcuna voglia di muoversi.

«No, è il tuo turno. Io ho cambiato i pannolini ieri notte», replicò Ethan con la voce impastata dal sonno per poi inspirare bruscamente e tornare con la testa sul cuscino, riaddormentandosi pochi secondi dopo.

Mackenzie piagnucolò, passandosi per l'esasperazione le mani fra i capelli arruffati poi uscì da sotto le coperte e con passi strascicanti, si avvicinò alla culla dei gemelli. Prese in braccio Celin che smise all'istante di piangere quindi la cullò per alcuni minuti poi la rimise sotto alla copertina bianca e nel frattempo sbadigliò.

La ragazza sorrise a Julian che stava ancora piangendo come un disperato, «Quindi la piccola peste che ha dato inizio a questo piagnisteo, sei tu Julian», mormorò con dolcezza poi lo prese in braccio, portando il viso verso il suo sederino per controllare se avesse fatto la pupù oppure no.

Storcendo il naso, Mackenzie appoggiò il corpicino di suo figlio contro il suo petto, accarezzandogli con delicatezza la testolina bionda poi si diresse in bagno per poterlo cambiare.

«Qualcuno qui ha fatto la puzza», ridacchiò lei, baciandogli poi una guancia arrossata e bagnata dalle lacrime, riuscendo a calmarlo solamente dopo averlo cambiato.

Julian venne cullato dalle braccia di sua madre per un paio di minuti poi dopo essersi finalmente addormentato, venne adagiato con delicatezza al fianco della gemella, già dormiente e con una piccola manina stretta intorno ad un lembo di coperta.

«Buonanotte mie angeli.»

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