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  "Da quando si conoscevano e avevano l'impressione di conoscersi da tanto, la maggior parte del tempo l'avevano passata a camminare così, lungo i marciapiedi, sfiorando una folla che neppure vedevano". 

(Georges Simenon, Tre camere a Manhattan)  

Musica italiana anni 80:era quello il motivo per cui mi trovavo in quel locale quella sera ed era quello l'espediente utilizzato da Arianna poche ore prima per convincere me, Marica e Pia ad andare a ballare. 

Disse:

''convincere tre studentesse di medicina ad alzare il culo dalla sedia è stato difficile ma modestamente ci sono riuscita''

La verità è che ne avevamo tutte voglia e io sentivo la necessità di alzare il gomito. Pensai che del vino non sarebbe stato male ma mi venne propinato un cocktail scadente. Avevo sorriso al barista del locale e poi con calma gli avevo sottolineato quanto fosse pessimo ciò che mi aveva dato da bere. Lui di tutta risposta mi aveva chiesto il numero di cellulare, io avevo alzato i tacchi ed ero tornata dalle mie amiche. Eravamo con dei nostri amici dell'università e gente varia incontrata per caso nel locale. Avevo salutato tutti cordialmente nonostante il contatto umano non è mai stato una delle mie cose preferite in assoluto. Mesi dopo mi avresti chiesto per quale motivo per me fosse così complesso abbracciare la gente o semplicemente salutare con un bacio sulla guancia. Io ti avrei risposto che non è la gente il problema ma ciò che non conosco.

''In che senso?''

''Il corpo di un'altra persona non è il mio e quindi per me è complesso avvicinarmici,superare i confini''

Tu avevi fatto finta di non capire e poi mi avevi stretto il viso fra le mani ridendo. Avevi sempre le mani bollenti.

''perché da me ti fai toccare allora?'' mi chiedevi divertito. Io ogni volta inventavo una risposta diversa ma la verità è che la tua pelle profumava di qualcosa mi è sempre piaciuto. Anche se non te l'ho mai detto. Ed è per questo che quando ti arrivavano dei campioncini di profumo da provare e da scegliere storcevo sempre il naso quando mi chiedevi un parere su quelli che ti piacevano da morire ma che io ritenevo troppo forti.

''Questo è forte Ghali. Copre qualsiasi altro profumo'' ti dicevo annusando il tuo polso

''Mi stai dicendo che la mia pelle profuma " esclamavi con l'espressione di un bambino

''Non ho detto questo.Prova l'altro'' ribattevo sfottendoti e passandoti un altro campioncino

''Questo è troppo leggero! Non si sente nemmeno!'' mormoravi deluso.

Quella sera avevo tentato di essere il più possibile gioviale con tutti, nonostante il mio umore continuasse a non essere dei migliori. Ripensavo a quella frase di una tua canzone, l'unica che conoscevo allora ''sto nella mia bolla, sto nella mia bolla'' e quanto avessi voluto davvero estraniarmi da tutti quella sera. Ma nonostante gli innumerevoli tentativi di offuscare la mia ragione tramite l'alcool, continuavo ad essere lucida e vigile. Ero lucida e vigile anche quando mi hai cinto la vita con le mani per attirarmi a te al centro della pista. Ballavo con Roberto, un mio compagno di università. Mi resi conto che stesse per accadere qualcosa dai gridolini delle ragazze attorno a me. La musica troppo alta e la vicinanza alla cassa non mi permettevano di distinguere suoni e parole. Ho sentito delle mani attorno ai fianchi e ho avuto l'immediato impulso di voltarmi per difendermi. Quel tocco sicuro e invadente mi resero nervosa.

''Ma cosa cazz..'' urlai voltandomi. Tu eri di fronte a me, con un folla di ragazzi e ragazze pronti chiederti una foto. Eri di fronte a me, lo sguardo interrogativo e il sorriso di uno su di giri. Ho pensato che tu fossi fatto o semplicemente fuori di testa. In una sola mossa avevi infranto due delle mie regole fondamentali: non toccarmi se non mi conosci e non prendermi mai alla sprovvista. Notai immediatamente i tuoi amici dietro di te e prima che tu potessi dire qualcosa ti presi per il polso costringendoti a raggiungere l'esterno del locale. Mi sentivo una completa idiota e al tempo stesso ero estremamente curiosa di sentire quale scusa ti saresti inventato per giustificare quella tua azione avventata

La prima volta\ GhaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora