X(a)

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''Ho ancora voglia di bruciare il cielo
E farti la guerra e gettarti in mare
Spaccarti la faccia e curarti ancora''

C'è stato un episodio, uno in particolare, che successivamente avrei inserito nella mia mappa mentale come: la prima volta in cui ti ho cercato e tu non c'eri. 

Era una mattina di settembre, alle dieci.

 Uscita da un esame avrei voluto mandarti un semplice messaggio per avvisarti che fosse tutto ok ma quando presi il telefono sentì di aver bisogno di sentire la tua voce. Ci eravamo visti poco e niente negli ultimi giorni: tu impegnato con il disco, io con la mia sessione da studentessa disperata.

C'era il sole ,quel giorno. Un sole terribilmente estivo e io avevo ancora voglia di mare. E tutto attorno a me circolava estremamente a rilento.

''Nel sole vivo di settembre il mondo non vuole ripartire'' pensai scendendo in metro per tornare a casa.

Compongo il tuo numero: squilla 10 volte. Forse è occupato, forse non prende. 

Mi ero soffermata davvero poco sul risvolto che avrebbe preso la nostra amicizia. Mi ero soffermata anche poco sul significato del termine amicizia, sul modo in cui era iniziata. In fin dei conti era passato appena un mese e mezzo da quando avevamo iniziato a vederci con assiduità. 

Eri partito per una settimana ad Ibiza con tutta la tua ''crew'' come dicevi tu. Eri tornato triste, avevi litigato con qualcuno lì in mezzo. Non ti chiesi mai chi fosse ma lessi nei tuoi occhi una sana invidia per i miei rapporti di amicizia sani: lontani da soldi e fama. Ti vedevo sorridere al pensiero della sincerità con cui mi tenevo in contatto con i miei migliori amici tutti in città diverse per studiare

''Avresti dovuto vederci al liceo. C'era una magia , un legame viscerale. Eravamo letteralmente sempre insieme e tutto ciò che facevamo senza gli altri perdeva di importanza. Quando mi sono trasferita a Milano ho sentito piccoli pezzi di me disgregarsi. Credevo che sarei morta la mancanza. Nessuno ti dice quanto può essere difficile separarsi da un amico''

Tu mi ascoltavi, annuivi. Sapevo che comprendevi ogni mia parola .

Hai sempre creduto nel legame magnetico fra le persone. Quasi malato, quasi ossessivo. Non ti piaceva restare da solo , non ti è mai piaciuto. Hai sempre avuto bisogno di aver gente attorno e in questo sei sempre stato estremamente diverso da me. 

Così durante quell'estate mi hai telefonato per ogni sciocchezza , anche solo per sapere se il mare in Puglia fosse agitato come ad ibiza.

''magari vengo  a fare un salto giù, mangio due pasticciotti e torno ad Ibiza''

''resta dove sei ,finiresti per rovinarmi anche questi pochi giorni che mi sono concessi lontano da te''

''vado a giocare a ping pong, ci sentiamo dopo. Hasta la vista''

E riattaccavi. Per ritelefonarmi nel cuore della notte e leggermi un paio di rime. E io ti dicevo ''sono buone'' o ''sono pessime,sei troppo fatto. Domani mattine ti faranno schifo''. E tu ridevi e sentivo la voce di Samu che ti chiamava dalla spiaggia. Alcune volte il segnale era disturbato e bestemmiavi in arabo.

E' stata quella mattina lì, a settembre che è cominciato tutto. Una piccola, minuscola crepa sul nostro vaso di Pandora. 

Quando non mi hai risposto al telefono per ore ed ore. 

E due giorni, tre, quattro e poi una settimana. 

E poi ho smesso di cercarti e ho tolto le spunte blu perchè mi facevano troppo male. 

10:00 Ciao G, ho provato a chiamarti ma attacca la segreteria. Comunque  tutto ok ,spero anche lì da te

14:00 Forse sei in studio, non voglio insistere. Aspetto un tuo messaggio. Hola,F

22:15 Ma è successo qualcosa? Non voglio fare la pazza ma ti vedo che leggi. Devo cercarti tra i ricoverati in pronto soccorso?

7:30 Sto per entrare in sala operatoria, lasciami un messaggio in segreteria se ci sei. 

22:17 Sono a casa. Ormai sono più di 36 ore che non ti sento. Non sono più preoccupata. 

9:00 Ghali, fanculo. Davvero. Non sono contraria ad una discussione, ad un litigio perchè porca troia. Dimmi solo dove sei perchè non so dove cercarti.

22:22  Lascia stare, chissà se riusciremo mai a dialogare


E non mi basta, (no) non mi passa
Tu sai bene, non sopporto la distanza
Mi viene l'ansia, ma poi mi passa

La prima volta\ GhaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora