VI (a)

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 ''Troppo bella per essere perfetta

Troppo veloce per essere perfetta

E non vuoi farti fermare

Sei scappata tutte le volte

Per paura di restare

Sempre uguale '


Di quella notte, passata nel tuo studio di registrazione ho pochi ricordi confusi ed offuscati dal dolore che avrei provato successivamente . 

Ricordo perfettamente la fantasia della tua camicia e mi rimbomba nella testa il suono della tua risata. 

Mi rendo conto che il dolore mi colpisce ad ondate, ora che non ti vedo più da un po'.  

Ora che una manciata di canzoni è tutto ciò che resta, ora che ho dimenticato in che modo pronunci determinate parole.

Ora che non respiriamo la stessa aria da un po',

ora che i ricordi di quella notte mi trafiggono come lame.

Ti sei avvicinato a me a piccoli passi timidi e hai cercato un segnale, una parola, un'espressione sul mio volto. 

Mi studiavi come fossi il tuo documentario ambulante. Camminavo a passi svelti per la stanza non riuscendo a fermarmi, una parte piccolissima di me credeva ancora che stessi sognando o che fossi totalmente impazzita.

''Cosa ci facciamo qui, davvero? È incredibilmente tardi e non ho nemmeno un cellulare per telefonare alle altre''

''devi dirmi qualcosa in più sul tuo conto. So troppo poco di te''

''Potrei dire lo stesso'' ribattei rigirandomi tra le dita una copia del tuo disco trovata sullo scaffale, ''Album...cazzo non eri in fila il giorno in cui hanno distribuito l'originalità mi pare di capire''

''Puoi cercarmi su Google'' scherzasti tu accavallando le gambe. Mi resi conto di quanto fossero incredibilmente magre. Ti presi sulla parola e avvicinandomi al computer ti feci cenno di farmi spazio. Mi chinai verso lo schermo. Eri vicino. Mi guardavi incredulo, non eri ancora abituato al mio sarcasmo. Digitai le lettere del tuo nome sulla barra di ricerca e mi si palesarono d'avanti agli occhi una sfilza di risultati.

''Ah, Ghali è il tuo vero nome?'' mormorai incrociando il tuo sguardo

''non ho ancora capito se tu sia la più grande stronza dell'universo o una cretina totale''

''non credo tu sia capace di sostenere una conversazione del genere con me, non è come una delle vostre gare fra rapper'' ti dissi con aria di sfida gesticolando animatamente.

Raccolsi i miei capelli con una matita trovata sulla tua scrivania con un movimento rapido. Guardasti la scena senza dire una parola e poggiasti la tua mano sulla mia nuca, portandoti dietro di me. Avvertivo la tua presenza alle mie spalle e il freddo delle tue dita sulla mia pelle.

''Avevi ragione comunque'' mi sussurrasti avvinando le tue labbra al mio orecchio

''su cosa? Io ho ragione molto spesso'' mi resi conto di quanto la mia voce fosse apparsa flebile e che avesse tradito quel mio ingenuo tentativo di ignorare la tensione che si era creata fra i nostri corpi

''quella volta, la prima volta. Quando mi hai detto che il contatto fra di noi brucia''

Pensai di dovermi voltare verso di te per guardarti negli occhi, per cercare una buona motivazione per andare via di lì, per non permettere mai più a me stessa di perdere il controllo in quella maniera. Invece ti lasciai fare. Ti sentii sospirare e spostai il peso della mio corpo sull'altra gamba. 

Non mi era mai capitato di trovarmi in una situazioni simile, non alla prima sera comunque.

Il tuo indice percorse con delicatezza il tratto di pelle tra la nuca e l'inizio della cerniera del mio vestito. Poi ti fermasti, proprio mentre ti rendesti conto che avevo leggermente piegato la testa all'indietro. Avevi capito che sarei scappata via.

''forse dovrei andare'' dissi tutto d'un fiato

''forse dovresti,sì''

Mi voltai di scatto trovandomi di fronte i tuoi occhi, la bocca leggermente aperta, i dread confusamente sparpagliati sulla tua fronte.

''ho paura che questa sarà l'ultima volta che..'' dicesti tutto d'un fiato

Le tue parole, il modo che avevi utilizzato per pronunciarle mi risvegliarono dal torpore di quelle serata. Mi appoggiai alla scrivania ancora incredula.

''Noi non ci conosciamo e io qui..q-qui non riesco a capire più niente''

Afferrai la mia giacca di pelle e corsi via, lasciandoti nella stanza. Maledissi quel momento di debolezza, maledissi il giorno esatto in cui ti avevo visto in quel bar. Eri esattamente il tipo di persona che avrebbe potuto farmi perdere il controllo in ogni istante, eri un pericolo.

Eri una tentazione

Il clima primaverile investì il mio corpo mentre abbandonavo l'edificio. Mi resi conto di non avere la minima idea di che ore fossero e capì di dover prendere un taxi per tornare a casa. Fu allora che sentì la tua voce, forte e chiara.

Ti eri affacciato alla finestra che dava sulla strada, riuscivo a vedere la tua ombra. Alzai la testa di scatto.

''Giuro che ti ritrovo'' furono le tue parole.


Quella è stata la prima volta che mi hai fatto una promessa,

e per nostra fortuna,

l'hai saputa mantenere.


 ''E se non so da dove cominciare
Non chiedermi come andrà a finire''

***

Amiche, so di essere sparita e mi scuso per questo. Purtroppo l'università è una brutta bestia e se c'è qualcuno fra di voi che già la frequenta potrà capirmi. Per recuperare ho già scritto qualche capitolo.

Consiglio vivamente l'ascolto di questa canzone

Vado a recuperare le vostre storie,

vi abbraccio.


F.

La prima volta\ GhaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora