[4]

550 31 18
                                    

Dopo qualche ora, il gruppo si ritrovò finalmente in mensa per il pranzo. Hoseok era impegnato a parlare con Namjoon di avvenimenti passati, mentre Taehyung cercava di rendersi partecipe alla conversazione facendo domande ad entrambi.

Il tutto mentre Seokjin e Jimin osservavano la scena in silenzio.

A Seokjin, rodeva per il fatto di non poter parlare in quel modo cosi amichevole con Namjoon e per il fatto che Hoseok non lo includesse nel discorso, sapendo della sua attrazione e interesse verso il nuovo arrivato, mentre Jimin guardava il cibo nel suo piatto con faccia annoiata, giocando con la forchetta.

Questo attirò l'attenzione di Taehyung, che più di una volta si era girato verso l'amico e aveva notato in lui qualcosa di strano.

«Jimin, tutto bene?» chiese il ragazzo, notando per l'ennesima volta la sua espressione.

«Si. Il fatto che sia solamente tu a parlarmi mentre il mio ragazzo filtra con un tipo che nemmeno conosco, si mi fa sentire divinamente Taehyung. Talmente bene che penso proprio che mi alzerò da questo tavolo e andrò a mangiare da un'altra parte» disse scoppiando dopo essere stato per le sue per troppo tempo. 

E prima che Taehyun o Hoseok, che nel frattempo si era girato e aveva sentito la conversazione, lo potessero fermare,  si alzò di scatto e si affrettò ad andare sul terrazzo della scuola.

Quando però aprì la porta trovò Yoongi ed entrambi sussultarono dallo spavento: Jimin perché non si aspettava di trovare una persona lì e Yoongi, per la violenza con la quale Jimin aveva aperto la porta.

«Oh fantastico cazzo, ora non posso neanche mangiare in pace che mi tocca pure vedere un frocetto dai  capelli rosa pure qua»

Yoongi sbuffò ma Jimin, ignorò quella provocazione, anzi si sedette poco più distante da lui e si accasciò a terra, raccogliendosi le gambe con le mani e nascondendovi il viso, iniziò a piangere.
I suoi singhiozzi attirarono l'attenzione di Yoongi, che per la prima volta nascose il suo lato da coglione per mostrarne un altro.

«Ehi, tutto bene?» chiese cambiando totalmente tono, preoccupato per il ragazzo.

Jimin alzò il capo e lo guardò, ormai singhiozzante.

«Che vuoi Yoongi? Continua a mangiare la tua roba e fa finta come se non ci fossi. Anzi, se vuoi picchiarmi fallo, non avrebbe importanza» sbottò, cercando di calmare le lacrime che rigavano il suo volto asciugandosi con la manica della felpa. Ma sembrava che le gocce salate, fossero più veloci dei suoi gesti.

«Jimin, se avessi voglia di picchiarti non ti avrei chiesto come stessi, che cazzo» disse un poco acido Yoongi, fermandosi dal mangiare.

Jimin lo guardò in silenzio e poi distolse lo sguardo.

«Hobi, è per Hobi...» sussurrò appena, abbassando il capo.

Al che Yoongi sbuffò irritato e chiese a Jimin cosa avesse fatto quello che chiamò come "coglione".

«Non dovresti chiamare in quel modo la persona che ti piace... L'ho capito sai» borbottò, facendo dei piccoli disegni col dito per terra, una volta calmo.

Yoongi rise lievemente e appoggiò una mano sulla spalla di Jimin, tornando serio.

«E invece credo proprio che tu non abbia capito nulla. Dai, sfogati. Dovresti approfittarne di questo mio lato, perché quando suonerà la campanella ritornerò a fare il bulletto-stronzo della scuola»

Jimin però si alzò avviandosi verso l'uscita e tenendo ferma la mano sulla maniglia della porta, si girò verso Yoongi, ancora seduto a terra che lo aveva inseguito con lo sguardo. 

«Tu fingi di essere stronzo, ma non lo sei. E su questo ho ragione. Mi chiedo solo perché tu lo sia solo con me...»

Così aprì la porta e se ne andò, lasciando il ragazzo da solo come desiderava.

 Jimin, per la prima volta pensò che come aveva intuito tempo prima, Yoongi non era una cattiva persona. Lo sapeva perché quando era insieme  a lui si comportava in modo totalmente differente e non riusciva proprio ad essere cattivo con lui. 

«Tsk» si limitò a dire Yoongi.

Poi si sdraiò per terra osservando il cielo, pensando a quanto fosse bello Jimin con i capelli di quel colore. Successivamente sbadigliò sonoramente e chiuse gli occhi, pensando che avrebbe saltato la prossima ora per dormire. 

Cinderella | NAMJINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora