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Intanto Jimin stava andando a grandi passi il più lontano possibile dalla classe, dalle persone, da tutti.

Aveva ben capito che era quello, l'ex famoso di Hoseok. Quello che aveva tanto amato e del quale gli aveva parlato dicendogli spesso "ma ora è passato, amo te" per rassicurarlo. Eppure lo capiva che lo amava ancora, dal modo in cui lo guardava, lo stesso sguardo che aveva con lui, tempo fa. Non si accorse nemmeno che dietro di lui, c'era Yoongi che lo stava seguendo.

«Jimin! Jimin! CHIM!» lo richiamò per l'ennesima volta. 

Jimin si girò di scatto, nessuno lo aveva mai chiamato così. Anzi, forse una volta...

«Yoongi?»

«Jimin, fermati un attimo» disse sospirando, ormai stanco di stargli al passo. 

«Yoongi, come mi hai chiamato?»

«Come? Col tuo nome, Jimin»

«No, hai usato un altro nomignolo» disse Jimin, incrociando le braccia al petto, guardandolo dubbioso. 

Yoongi era stato messo alle strette. Se gli avesse detto ancora quel nomignolo, forse si sarebbe ricordato di quella volta, quando da piccolo Jimin stava piangendo sotto un porticato mentre pioveva e lui lo aveva consolato. Forse si sarebbe ricordato anche della lettera che gli aveva scritto, chiamandolo Chim, nella quale gli confessava i suoi sentimenti. Forse si sarebbe ricordato di quando lo aveva incontrato in quel bar mezzo sbronzo e che gli era caduto addosso e lo aveva riportato a casa al posto di Hoseok, più sbronzo di lui, non raccontagli poi di quello che aveva visto successivamente, ovvero di Hoseok che ci provava con altre persone al di fuori di lui, per non ferirlo. Aveva visto farglielo fare così tante volte, che credeva che ormai, anche Jimin ne fosse a conoscenza. Eppure Jimin era troppo puro per farlo. Jimin, per Yoongi, era un angelo e sicuramente non meritava di stare con una persona ripugnante come Hoseok. 

Forse avrebbe capito che lo amava da tanto, tanto tempo.

«Credo tu abbia sentito male Jimin» disse dopo essere rimasto in silenzio dopo un po'.

«No...Ho sentito benissimo. Mi hai chiamato Chim» disse convinto. 

Jimin  si avvicinò leggermente a Yoongi, trovandoselo a pochi passi dal suo viso. Il corvino deglutì. 

Meerda. Sono nella merda

«L'unica persona che mi ha chiamato Chim, è stato un bambino che mi consolò quando piansi perché avevo paura dei temporali, poi mi chiamò anche quello che mi scrisse una lettera anonima in cui mi confessava i suoi sentimenti e ricordo anche di quella volta in cui anche se ero sbronzo, ricordai la voce di qualcuno che mi chiamava Chim. Yoongi eri tu? Ti sei preso cura di me per tutto questo tempo?» chiese guardandolo dritto negli occhi. 

A Yoongi iniziò a battere forte il cuore. Jimin si ricordava di ogni singola cosa e lo vide vacillare in quegli occhi tanto scuri quanto amabili e in quella faccia da prepotente che aveva messo come scudo. Il moro stava per dirgli tutto, stava per confessarsi, per dirgli quanto lo amava se non fosse che dietro alle loro spalle giunse Hoseok.

«Jimin, che ci fai qui?» chiese vedendolo insieme a Yoongi. 

«Vattene Hobi e lasciami solo, grazie» mormorò il rosa, distogliendo lo sguardo da Yoongi per posarlo su Hoseok, cambiando completamente espressione. 

«Solo o solo con Yoongi, volevi dire?» chiese cambiando tono, assumendone uno più adirato.

«Volevo dire con chi cazzo mi pare, mentre tu tornatene da Namjoon dato che ti diverti tanto a parlarci»

«Jimin, mi stai iniziando a innervosire. Ti ho detto che non c'è nulla» disse sbuffando, guardandolo.

«E io ti ho detto che devi lasciarmi in pace» disse Jimin, incrociando le braccia al petto.

«Jimin...Perché non vuoi ascoltarmi?» chiese Hoseok che si avvicinò a Jimin per poterlo toccare, ma Yoongi gli prese il braccio mettendosi davanti a lui. «Levati dal cazzo Yoongi» disse acido, con tono minaccioso, guardando il corvino.

«Lo hai sentito. Vuole stare da solo, vattene e lascialo in pace» disse Yoongi.

«Sei tu che dovresti andare, non c'entri un cazzo qua. Quindi va, prima che ti spacchi la faccia» disse ringhiando 

Yoongi gli rivolse un ghigno senza mostrare un benché minimo di paura alle sue minacce, e lo guardò dall'alto in basso. Gli rivolse poi uno sguardo così cupo e malefico, da far tremare il suo avversario. Yoongi sapeva spaventare quando voleva perché era consapevole di avere di per sé la faccia che spaventava, per questo era temuto da tutti. Hoseok deglutì.

«Spaccami la faccia allora. Io non vado da nessuna parte se Jimin non vuole» disse poi. Hoseok si irrigidì e pensò che era esattamente quello che voleva evitare: il fatto che  Yoongi avesse la possibilità di rubargli il ragazzo.

Così rivolse uno sguardo a Jimin, che non gli ricambiò lo sguardo e puntò gli occhi a terra. Così Hoseok se ne andò con la coda tra le gambe, calciando un cestino che gli era capitato davanti nel cammino, facendo sussultare Jimin, spaventato per i suoi modi di fare. 

«Stai bene?» gli chiese dolcemente Yoongi.

«Si...Ti va di mangiare qualcosa?» gli chiese guardandolo e Yoongi gli sorrise.

«Certo Jimin... Andiamo»

«Peró prima...Aspetta» disse fermando Yoongi che si stava già avviando. Il rosa si avvicinò a Yoongi e un po' impacciatamente lo abbracciò, immobilizzando Yoongi che sperò vivamente che non sentisse il suo cuore, troppo debole per quel contatto.

«Grazie Yoongi...» farfugliò a voce bassa, tenendo la testa sul suo petto, sentendone perfettamente il battito accelerato. 

Yoongi infatti si sciolse alle parole di Jimin e ricambiò l'abbracciò avvolgendolo, per poi accarezzargli quei capelli rosa che tanto amava e che stavano bene solo a lui.

Cinderella | NAMJINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora