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Intanto Jimin, seduto accanto a Hoseok, rivolgeva lo sguardo altrove. Era ancora incazzato con il suo fidanzato per quanto lo avesse considerato davanti al suo amichetto nuovo.

«Jimin che hai» chiese poi Hoseok spazientito dal suo comportamento e sbuffò, cercando lo sguardo del rosa che lo ignorava bellamente. 

«Ha quello che ho io. Non ci hai presentati a Namjoon e ci hai ignorati mentre tu e lui parlavate come una coppia di schifosi piccioncini. A volte sei proprio un egoista Hobi» rispose Seokjin al posto di Jimin, girandosi verso di lui. 

«Oh Jin non scassare il cazzo anche tu. Ero preso dal momento dai, era da molto che non sentivo Namjoon... non fate cosi» mormorò il ragazzo, cercando di scusarsi. 

Tempo che Hoseok finì la frase e suonò la campanella. Jimin sbatté i libri sul banco in modo sonoro, facendo calare il silenzio in classe.

«Preso dal momento eh?» chiese incenerendolo con lo sguardo, visibilmente infastidito,  per poi uscire dalla classe, sbattendo la porta in modo secco, facendo sobbalzare tutti.

«Sei nella merda Hobi, lo sai?» gli disse un suo compagno di classe. Infatti era risaputo che quando Jimin si incazzava, oltre a far paura a tutti, era per un motivo valido. Uscì dalla classe Taehyung e dopo di lui anche Yoongi e Jungkook, che erano intenti ad andare a fumare sul terrazzo, violando come sempre le regola della scuola.

«Jimin!»

Taehyung corse dietro a Jimin, la sua cotta storica, ma non lo ascoltò.

«Jimin-ah!» 

Un'altra voce lo chiamò e Taehyung si girò riconoscendo la voce e gli rivolse un ghigno infastidito. 

«Vattene Yoongi» gli intimò di fare Taehyung.

«Perché non ve ne andate tutti e due? Mi state rompendo i coglioni. Voglio stare da solo»

Jimin e linguaggio scurrile. Jimin e faccia incazzata. Sembrava la versione soft di Yoongi.

«Vedi Tae? Ti ha detto di andartene» disse quest'ultimo.

«Lo ha detto ad entrambi, testa di cazzo» gli rispose scazzato Taehyung.

«Voi due la finite? Tae ti devo parlare» disse Jungkook che giunse accanto ai due. Toccò la spalla di Yoongi per dirgli di calmarsi e poi guardò Taehyung, che aveva lo sguardo posato in segno di sfida su Yoongi. Sapeva i suoi giochetti: voleva lasciare campo libero al suo caro amico Yoongi, per poter avvicinarsi a Jimin. Guardò Jimin e gemette rumorosamente, segno che fosse davvero esausto di questa giornata.

«Ah fanculo, fate il cazzo che vi pare» esortò poi, lasciando su due piedi tutti e tre, uscendo fuori.

Per fortuna le lezioni erano finite e quindi poteva prendersi un attimo di pace prima di ritornare dentro scuola per le attività pomeridiane. Così si sdraiò su un prato che dava sul campo da calcio della scuola e chiuse gli occhi per rilassarsi e godersi dell'aria fresca. Taehyung adorava starsene da solo, amava il silenzio e la quiete, ma presto venne interrotta.

«Oggi è proooooprio una bella giornata» pronunciò infatti la voce che meno voleva sentire al momento.

«Levati dai coglioni Jungmerda» farfugliò infastidito, tenendo gli occhi chiusi per non guardarlo.

«Mi sembra che su questo prato non ci sia scritto proprietà di Kim Taehyung, quindi posso posare il culo dove mi pare» rispose e quindi Taehyung si alzò col petto e quando riaprì gli occhi fu solamente per incenerire Jungkook con lo sguardo.

«Se non te ne vai subito, te lo dico io dove te lo faccio posare il tuo culo»

Jungkook nonostante fosse leggermente intimorito dagli sguardi assassini di Taehyung, voleva passare un po' di tempo con lui, come prima in bagno. Così si chinò a rana, arrivando all'altezza del biondino che era ancora seduto sul prato.

«Dove me lo fai posare il mio bel culo, caro Taehyung?» chiese guardandolo curioso, con voce bassa.

Taehyung lo buttò a terra e fece aderire la schiena di Jungkook al prato, per poi mettersi a cavalcioni su di lui. Poi si avvicinò al suo viso.

«A che gioco stiamo giocando Jungkook? Mi sembrava che i tuoi gusti sessuali fossero di altro tipo o sbaglio?» chiese sussurrandogli all'orecchio. 

La voce di Taehyung entrava nelle orecchie di Jungkook gli risuonava in tutto il corpo, facendolo fremere. Le mani del biondo si posarono all'interno coscia del ragazzo sotto di lui, che aprì involontariamente le gambe al suo tocco.
Taehyung lasciò baci poco casti sul suo collo.

«Quindi usi quella lingua per fare altro?» chiese prendendolo in giro, continuando a sussurrare al suo orecchio.

Taehyung strinse il pacco di Jungkook, che gemette.

«Ma fammi il piacere, che solo al mio sguardo e al mio tocco tremi, ragazzino» disse poi alzandosi per guardarlo dall'alto.

Si era divertito abbastanza. In fondo era un ottimo modo per non pensare a Jimin e Yoongi insieme, ma quando si stava per togliere dal corpo di Jungkook ancora aderente al prato, questi gli prese la cravatta della divisa e lo attirò a sé, baciandolo di sorpresa. Taehyung non ebbe neanche il tempo di chiudere gli occhi per l'impatto, ma non rifiutò quel bacio, anzi quei baci, forse troppo bisognoso di affetto.

Fu Jungkook a spostarsi per primo.

«Mi piaci idiota. Mi piaci da morire da troppo tempo e non capisco perché tu continui ad andare appresso a quel nanetto che nemmeno ti vede, quando hai me che ti rincorro da mesi. Era questo quello che volevo dirti prima. Mi piaci, cazzo» gli disse guardandolo negli occhi, con la voce che faceva velare un senso di frustrazione portato dietro da troppo tempo.


Era divertente come i battiti dei cuori di Jungkook e di Taehyung facessero più rumore delle cicale che segnavano l'inizio dell' estate in Corea.

Cinderella | NAMJINDove le storie prendono vita. Scoprilo ora