Capitolo ventotto.™

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All'uscita c'é il botteghino ufficiale dei Reik e Simon mi compra la tazza, il cuscino e la felpa dei Reik. Io gli prendo una T-shirt con le parole della canzone "de que sirve". Ci prendiamo due panini dai camioncini. Io ne stavo mangiando soltanto metà, ma Simon mi ricatta di comprarmene un altro, così finisco il mio panino. Nonna viene a riprenderci, torniamo a casa, ci dice che se abbiamo fame nel forno c'é la cena e nel freezer c'é del gelato. Mangiamo soltanto il gelato e poi a dormire. Mi cambio, lavo i denti e mi metto sotto le coperte mentre aspetto che Simon mi raggiunga. Esce dal bagno a torso nudo e indossa soltanto degli slip. Mi incanto. Sembra un'apparizione, sono rapita dalla sua bellezza e dal suo fisico mozzafiato. Si siede accanto a me, guardandomi con i suoi occhi dolci in cui io mi perdevo. «Amore» mi chiama
«ehi» rispondo
«ti sei incantata?»
«si, lo faccio ogni volta che ti guardo» mette un po' di musica, un lento, mi prende la mano e tirandomi per i fianchi mi fa ballare dolcemente. Mette una mano dietro la mia schiena, facendo percorrere un brivido, mi adagió sul suo braccio facendomi fare un leggero caschè. Ne apprfitta per baciarmi sul collo, mi solleva e continua a muovermi dolcemente, si siede sul letto, mi tira a lui, appoggia la testa sul mio ventre e mi abbraccia come un bambino. Io gli accarezzo i capelli che sono morbidi e profumati.
«Non lasciarmi amore»
«mai» sollevo il suo volto e lo bacio. Ha gli occhi lucidi «amore?»
«Ho paura di perderti Emy»
«Non andró via, te lo prometto, riprenderó peso per te..»
«non lasciarmi…» lo stringo a me e ci addormentiamo.
Durante la notte mi sveglio perché avevo sognato di essere da mamma e restare li per sempre, lei mi dice «amore sei qui con me ora» io sono felice di riabbracciarla, ma ho fatto una promessa a Simon, e poi ho una strana sensazione perchè anche se mamma mi manca tanto, sento che questo non è il luogo adatto a me, non ora «non vuoi stare con me, mi hai dimenticara, mi hai rimpiazzata»
«mamma nooooooo..» mi sveglio di scatto, il cuore batte forte, piango
Simon si sveglia «tutto bene, è soltanto un incubo piccola»
«ora che ci sei tu va tutto bene» mi stringo forte a lui
«vuoi raccontarmelo?»
«adesso dormiamo, te lo racconto domani»
«d'accordo» sorride
«Simon.. scusami se ti ho svegliato»
«tranquilla amore».

Al mattino dopo...
Alle 9.00 circa mi sveglio sentendomi osservata. Simon é sdraiato accanto a me, appoggiato su di un fianco con il braccio sotto la testa. «Buongiorno! gia sveglio?» gli do un bacio
«solo da qualche minuto mi piace ammirarti mentre dormi, sei ancora più bella»
«me lo dai un bacio?»
«No!»
«Ok te lo do io»si scansa «Simon..» si scaraventa su di me e prende le mie labbra mentre le sue mani accarezzano i miei fianchi. «amore mi schiacci»
«sei mia e ti mangio di baci»
«andiamo a far colazione invece di mangiare la tua ragazza?»
«Mi racconti l'incubo per cui hai pianto?»
«ma nulla di che..»
«Emy???» gli racconto del sogno. Lui mi stringe in un abbraccio «non ti farò pentire di aver scelto me»
«e se la mamma davvero crede che non le voglio più bene?»
«Emy la tua mamma è felice se tu sei felice, i tuoi sogni sono il frutto delle tue ansie, le tue preoccupazioni e tutto quel che hai nell'inconscio.»
«Mamma mi manca tanto, ma tu mi hai fatto riscoprire cosa vuol dire vivere, amare, essere amati, desiderarsi, con te sento che i miei giorni li sto vivendo, ma credo anche di vivere in un sogno dal quale non non vorrei risvegliarmi.»
«ma questo non è un sogno, è la realtà.. la nostra realtà»
«ora sono io che chiedo a te.. Simon non lasciarmi, perché se lo farai io...» non mi lascia continuare
«basta, non ti lascerò mai, prendila come una minaccia o quello che vuoi, ma non ti lascerò mai» mi bacia. Scendiamo a fare colazione  i miei nonni ci portano in giro per il paese, a Madrid e altre località della Spagna. Cosi la fantastica settimana dai miei nonni termina, e dobbiamo tornare a casa. Slutiamo i nonni, zio, zia, i miei cuginetti, Nelly e Julio. Gli abbraccio forte e piango tanto. I nonni han detto che ci verranno a trovare in Italia. Saliamo in aereo, ci sistemiamo. Simon mi dice che anche a lui un giorno piacerebbe farmi conoscere i suoi nonni, che vivono in montagna. Nella sua scuola lui è molto popolare, infatti si legge sempre di lui sul "Gazettino Scolastico"
«cosa si prova ad essere il più popolare della San Cristoforo?»
«È bello, ti fa sentire importante e molto apprezzato, un sacco di persone mi stimano e molte ragazze ti sbavano dietro, pronte a farti entrare nelle loro mutande. Ma da un'altra parte è stressante troppi autografi» stupido -.-"
«io sul giornale della scuola ci sono finita soltanto una volta, per il mio articolo su Londra è piaciuto alla redazione»
«non ti piacerebbe esserci sempre?»
«non mi piace farmi conoscere perché ho fatto lo shatush o come si chiama lui, o perché sono bella, questo già lo so perché me lo dici sempre tu e mi basta»
«vuoi dire che non ti piace la mia popolarità»
«no per carità, va benissimo, ma non vorrei mai trovarmici»
«sai quante ragazze si avvicinano a me per finrci almeno una volta sul gazettino?»
«sta con loro, perché stai con me allora?» mi volto dandogli le spalle
«Dai Emy scherzavo, io amo solo te ed è te che voglio»
«smettila di prendermi in giro lo so che non sarò mai popolare come te»
«ma io amo farti arrabbiare sei così dannatamente sexy»
«si certo»
«facciamo pace?»
«no...» metto le mani sul mio volto perché sono tutta rossa
«amore, ma sei rossa?»
«non me lo far notare che è peggio...» ecco ora mi sudano anche le mani. Simon si avvicina e mi bacia le guance rosse «così non mi sei d'aiuto, e il tuo profumo mi fa venir voglia di te quindi smettiamola»
«sei troppo fragile, ti basta un complimento, due baci e il mio profumo e cedi»
«no caro sei tu che mi provochi»
«anche tu mi stai provocando...»
«ma sei scemo? Non ti sto sfiorando minimamente, al contrario tuo che mi tocchi i capelli facendomi rabbrividire ed emani "collistar" mandandomi in confusione»
«anche tu emani profumo alle orchide e accavalli le gambe, senza parlare del tuo abbigliamento» stivaletti con le borchie, leggins neri, camicia bianca e un maglioncino panna sarei provocante?
«e cosa ho di provocante?»
«il leggins ti risalta quel fantastico fondoschiena che ti ritrovi»
«ma sono seduta!»
«ma io non ti immagino seduta ne tantomeno vestita!» spalanco la bocca e lui mi bacia facendomi sorridere. Io chiudo gli occhi e ricambio quel bacio
«TI AMO» urla Simon attirando l'attenzione su di noi
«shshsh» sorrido divertita
«tutto qui? solo "shshsh" sai dirmi?»
«Ti amo anche io insopportabile Simon forse anche anche di più di quanto si possa amare qualcuno»
«amore non me lo avevi mai detto» mi bacia forte
«..ora sono le 4 del mattino riposiamo un po'?»
«certo amore mio però mi ridici le paroline che a me piacciono tanto?»
«TI AMO Simon» mi abbraccia il suo petto mi fa da cuscino e le sue braccia da coperta..


To be contiued...

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