Capitolo undici.™

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Scendo dall'auto e vado a sedermi nelle tribune, lo vido uscire dagli spogliatoi e avvicinarsi alle tribune per baciare Sara. Resto a guardare la partita, Sara si volta verso di me e mi saluta a spregio, le sorrido falsamente. Finita la partita raggiungo Teddy fuori dagli spogliatoi, oh eccolo «si puó sapere perché non rispondi alle mie chiamate?»
«Emy, che ci fai qui?»
«ora sta con me e non ha tempo per le altre vero tesoro?» Sara lo accarezza
«Teddy sa benissimo che io non sono le altre, ma se disturbo.. Ciao Teddy»
«No, Emy aspetta»
«lasciami stare Teddy, va da lei ne riparliamo un'altra volta.»
«No, Emy lasciami spiegare. Non c'é niente da spiegare è la tua ragazza, siate felici insieme, ma scordati di me»
«No. Emy»
«Ti voglio bene Teddy!»salgo in macchina.
«Tutto bene Emy?»
«No, vi prego andiamo via di qui.»
«Vostro padre ha chiamato Emy e ha detto che ci aspetta in pizzeria». Entriamo in pizzeria e dopo un po' coincidenza maledetta arrivano Teddy e Sara. Io smetto di mangiare
«Emy? finisci la pizza dai»
«papà sono piena»
«Emy, potresti sentirti male»
«arrivo subito scusate». Papà fa cenno a Sabino di seguirmi
«cosa vuoi? Tornatene dentro!»
«Emy non puoi continuare così»
«sto troppo male, lui per me è tutto, è l'unico che mi capisce e so che ha diritto a cercarsi una ragazza, ma perché non mi risponde più? possimo restare amici anche se non ci vedremo spesso no?»
«Si, Emy ma io non sono lui, non so cosa gli passa per la testa, so che non ti importa di quel che ti dico, ma la tua salute è più importante di chiunque Emy»
«Posso chiederti una cosa?»
«Tutto!»
«Abbracciami» mi abbraccia, non è niente di confortevole, ma ho bisogno di affetto. Mentre rientriamo Teddy e sara ci passano da vicino mano nella mano, io abbasso lo sguardo
«alza la testa è lui che deve sentirsi in difetto non tu» una mano di Sabino si posa sulla mia schiena e Teddy lo fulmina con lo sguardo e io sorrido a Sabino. Torniamo a tavola
«grazie Sabino, questa testa dura è un po' troppo fragile e qualcuno se ne approfitta» mi rimprovera mio padre.
«papà è solo un periodo di merda»
«Emy?! i termini» Sabino sorride mentre guarda Suamy che ride anche lei.
«Scusa papà ma non ho altre parole per descrivere la mia vita in questo momento». Finiamo di mangiare e torniamo a casa. Passo dalla cameretta di Suamy per darle la buonanotte.
«Emy piace anche a te vero?»
«chi?»
«Sabino»
«No, assolutamente no»
«ho visto che vi siete abbracciati fuori eh...»
«oh no scusami, avevo bisogno di un abbraccio»
«se ti piace tranquilla»
«ho altro per la testa Su»
«perdomani hai cambiato idea?»
«no, domani staremo insieme»
«bene allora domani shopping»
«va bene ma ora dormi»
«era da molto che non parlavamo come oggi»
«da ora in poi lo faremo spesso»
«devo dirti una cosuccia»
«cosa?» spalanco gli occhi
«quando sei scesa per andare da Teddy...io e Sabino dopo un lungo momento di silenzio per l'imbarazzo abiamo parlato molto»

«e?» la incito a continuare

«c'é stato un bacio, un lungo bacio, mi ha sfiorata e ho sentito di poter morire Emy»

«oddio ma è fantastico» batto le mani e saltello felice

«Emy sentivo degli strani formicolii, lui mi accarezzava e il mondo pian piano scomopariva» la stringo forte a me finalmente la sento felice, finalmente ha trovato qulacuno che la fa star bene, le do un bacio sulla fronte e vado a dormire.

Al mattino dopo, facciamo colazione, prendiamo gli zaini, e facciamo la solita strada aspettavamo Sabino in stazione. «Emy, li c'é Davide»
«ok ignoriamolo» Davide mi blocca, io mi volto e sfuggo alla sua presa
«tranquilla non ti faccio nulla, volevo soltanto dirti che per colpa tua sono stato 3 mesi dentro, ma ora sono tornato» quelle parole mi fanno scorrerre un brivido di tesione e impallidire
«tu fai cazzate e la colpa è mia ora? Fottiti!» lui mi sta per dare uno schiaffo, mi scanso, prendo la mano di Suamy e andiamo via. Davide mi prende dallo zaino e mi fa cadere, prende Suamy stingendole il polso, lei gli da un calcio e viene da me. Davide mi prende dai capelli e solleva la sua mano per colpirmi io chiudo gli occhi...

To be continued...

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