Capitolo ventisei.™

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Al mattino la nonna viene a svegliarci per far colazione. Simon dorme beato, devo averlo stancato molto. Non ha sentito neanche nonna. «Amore?» gli mordo le labbra e il lobo dell'orecchio e lo sento emettere uno strano sono infastidito «su svegliati piccolo è venuta nonna per dirci di scendere..» non mi fa terminare di parlare che si solleva di scatto
«ci ha visti?» scoppio a ridere per l'espressione terrorizzata che ha sul viso
«no non è entrata, ma non è stupida mi ha vista in intimo e credo che abbia capito tutto, mi ha sorriso per tutto il tempo» lo tranqullizzo
«hai il mio odore addosso» dice facendomi arrossire, mi bacia la punta del naso. Quanto mi piace svegliarmi così, con lui!
«non ci credo dopo questa notte arrossisci ancora alle mie parole, voglio prenderti così forte quando arrossisci in questo modo, risvegli in me tutto, [lo sfioro e infatti sarebbe pronto a ricominciare] ringrazia che sono tutti svegli e potrebbero sentirci altrimenti saresti mia ora
«sono qui dai vediamo se ne hai il coraggio!!» lo sfido
«no no no» muove il suo dito davanti ai miei occhi «non sfidarmi o potresti pentirtene» sorride e mi eccita da morire
«dovresti esserne sazio»
«Di te non mi sazio mai e poi sei troppo bella mentre godi»
«Siiiimon???» mi nascondo sotto le lenzuola -che vergogna!- lui tira il mio lenzuolo e mi scopre
«sei bellissima amore mio» sorrido e mi stringo più forte a lui. Ci facciamo la doccia insieme e mi piace insaponarlo e accarezzarlo con la schiuma mentre tiene gli occhi chiusi e si rilassa. Lo risciacquo e lascio un tenero bacio sulla sua pelle bagnata. Poi tocca a lui insaponarmi, ma non so resistere al suo tocco, mi volto e lo bacio. «Ti amo» sussurro a voce bassissima e lui continua ad insaponarmi. Dopo esserci rivestiti scendiamo a fare colazione «Buongiorno nonni» dò loro un bacio sulle loro guance rugose che fanno capire il tempo che passa e la vita, l'amore che c'é nei loro occhi.
«Buongiorno ragazzi» ci sorridono. Dopo aver fatto colazione, i nonni ci portano in giro per il paese. Stiamo camminando mano nella mano, i miei nonni si fermano in un supermercato a far spese e io e Simon restiamo vicini a passeggiare nella piazzetta difronte al supermercato.
«Amore ti ho trascinato fin qui e non ti ho neanche chiesto se stai bene o non sei a tuo agio qui?»
«Emy queste vacanze dove abbaiamo tanto tempo per noi mi piacciono tanto e poi si sa.. qualsiasi posto insieme a te è sempre casa..» mi canticchia e i miei occhi diventano a cuoricino «...i tuoi nonni sono così affetuosi. Tuo nonno mentre eravamo andati a comprarti il cellulare mi ha fatto tanti complimenti e non ha fatto altro che raccontarmi di te. Ci tengono tanto a te e ti vogliono bene. Anche tua nonna è tanto affettuosa e mi dice sempre che sono bello.»
«Concordo pienamente, ha ragione nonna!» ridiamo insieme
«sai tua nonna mi abbraccia spesso e mi fa sentire l'amore che mi manca tanto dai miei nonni»
«dici davvero?»
«sì, hai una famiglia meravigliosa»
«io conosco soltanto la tua mamma e tua zia Clara ma posso dire che anche loro mi vogliono tanto bene, la tua mamma la adoro, era la mia prof preferita perché è molto dolce, bella e brava ora capisco da chi hai preso la dolcezza e tutta questa bellezza» lo accarezzo e lo abbraccio. Restiamo così accoccolati su una panchina in legno fin quando i nonni non ci richiamano per tornare a casa. A pranzo mangio poco, sono troppo emozionata per il concerto di questa sera. Tutti iniziano a rimproverarmi
«Emy la devi smettere di mangiare 3 giorni e durante gli altri 4 giorni stuzzicare» ma il mio più grande difetto: faccio sempre di testa mia
«sono piena e se continuo a mangiare potrei farne indigestione»
«Emy almeno termina quel che hai nel piatto» ma proprio non mi va
«Ehi mangia su..» Simon amore sei tanto dolce, ma se fossi grassa neanche tu mi vorresti più quindi meglio di no!
«scusate un attimo» porto la mano alla bocca e fingo di non star bene. Simon sentendomi vomitare si precipita in bagno, ma il vomito me lo sono procurato io per non assimilare il cibo.
Simon bussa «amore scusaci se ti abbiamo assillata, apri dai.» apre la porta e si accorge che mi ero procurata da sola il vomito «Emy cosa cazzo fai? noi ci stavamo preoccupando sul serio per te, sei una stupida» mi sciacquo la bocca e i denti.
«Senti stai calmo, se non ho voglia di mangaire è un problema mio ok?»
«MA LO CAPISCI CHE COSÌ TI FAI DEL MALE?»
«smettila, non urlare, è il mio corpo e ne faccio quel che voglio»
«Ma non ucciderti cazzo!»
«stai esagerando smettila» mi sta seriamente spaventando.
Nonna arriva da noi «cosa succede qui?»
«nonna se non ho voglia di mangiare non potete obbligarmi»
«Josephina le dica anche lei che è pericoloso per la sua salute se non mangia» dice Simon non gli faccio aggiunge altro, altrimenti anche nonna si sarebbe preoccupata
«No basta Simon, quando è morta la mamma, per la sua mancanza mangiavo ogni volta che stavo male, perché il cibo mi calmava e arrivai a pesare ben 70 kg e per tornare ai miei perfetti 55 kg ho dovuto faticare, quindi ora il cibo è mio nemico»
«tesoro ma se continui così andrai incontro all'anoressia, tu pesi meno di 55 kg te lo dice nonna di qui»
«ma no nonna»
Simon mi imterrompe «nonna ha ragione! Facciamo un patto se pesi 55 kg continui a mangiare a modo tuo, ma sai cosa non dovrai più fare» mi fulmina con lo sguardo, già la bulimia non è una cosa bella. «ma ti avverto se pesi meno, tu riprenderai i kili che mancano per tornare al tuo peso forma»
«ok ci sto!» peso anche di più me lo sento..

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To be continued...

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