Capitolo ventitre.™

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Cordoba e un paesino situato al sud della Spagna e dialoghi da questo punto in poi sono in spagnolo, ma ho ritenuto più opportuno sciverli in italiano..
Buona lettura!
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Arrivati in Spagna prendiamo una metró per Cordoba, dove troviamo zio che ci porta dai nonni. «Ciao Nonna!» le corro incotro e la abbraccio, il suo profumo dolce, i suoi morbidi capelli bianchi e i suoi abbracci immensi «mi sei mancata così tanto nonnina mia»
«Ciao piccolina mia»
«come stai nonna?»
«bene tesoro mio, ma hai mangiato? io non ti vedo da tempo e sei dimagrita molto piccolina..»
«nonna ho perso un po' di peso ma sono sempre in gran forma» le accarezzo il suo viso pieno di rughe e osservo i suoi occhi nocciola in cui sorre una vita vissuta.
«Devi smetterla con questa fissazione del fisico piccola mia, mangia o qualche giorno potresti ammalarti».
«Senti quello che ti dico non sono l'unico a pensarlo?»
«e tu come hai fatto a capire cosa mi ha detto nonna?»
«Ho viaggiato molto con mamma abbiamo viaggiato spesso»
«cosa ha detto? e soprattutto chi è questo bel ragazzo?» chiede nonna non capendoci, io rossa dall'imbarazzo le presento Simon
«nonna lui è Simon il mio ragazzo, è bello vero?» faccio arrossire un po' anche lui e gli prendo la mano, Simon saluta nonna che se lo abbraccia, [cosiiiiiiì nonna approva]
«finalmente dopo quattro anni conosco il tuo ragazzo»
«No, nonna quello con cui stavo da 4 anni è Davide e ci siamo lasciati»
«oh tesoro non era adatto per te, e non mi era per niente simpatico»
«ma se non te l'ho mai fatto conoscere?»
«perció mi era antipatico, invece guarda lui quanto è bello!?!» accarezza Simon [lo so nonna è bellissimo]
«sì» Simon mi sorride, nonna ci offre dei biscottini fatti da lei «Nonno?» chiedo a nonna
«Ha saputo del tuo arrivo e mi ha detto che andava a prenderti una cosa, tra poco torna»
«cosa?»
«Non so, non mi ha detto nulla, vuoi del thé alla pesca tesoro?»
«si»
«anche per te..»
«..Simon nonna»
«scusami tesoro, ma io sono fatta anziana la mia memoria non è più come la vostra» mi fa una tenerezza.
Finito il thé «nonna quando arriva nonno chiamaci andiamo a sistemare le cose in camera mia»
«vabene tesoro»
«Emy sali arrivo tra poco»
«vabene» salgo le scale con le mie valigie e penso: [come mai mi ha chiamata Emy e non amore? gli ho fatto qualcosa?] vado in doccia e dopo qualche minuto sento dei rumori in camera «Amore sei tu?» non risponde nessuno finisco di fare la doccia, metto l'accappatoio ed esco dal bagno.
«Buuuu» faccio un piccolo sussulto
«Simon? sei impazzito?» mi sono spaventata
«scusami amore, me lo dai un bacio?»
«Sì, ma non farlo più» mi avvicino alle sue labbra e nonna bussa
«Emy è arrivato nonno scendi»
«si nonna arriviamo».
«Dove eravamo?» mi chiede Simon
«A questo..» mi sollevo un po' sulle punte e lo bacio. Scioglie il nodo del mio accappatoio e accarezza la mia pelle, mi stringe forte «piano così mi stritoli»
«sei mia vero?»
«e di chi sennó?»
«solo MIA» bacia il mio petto e scende sulla mia pancia
«amore, perché prima mi hai chiamata Emy e non amore?»
«Mi sono vergognato di chiamarti così davanti a tua nonna» si posiziona dietro di me e affonda il suo viso nell'incavo del mio collo, mi volto lentamente e afferrando delicatamente i suoi capelli lo tiro sulle mie labbra, ho tanto bisogno del suo amore «posso?»
«cosa?» accarezza il mio seno e lo stringe piano «Simon!»
«voglio accarezzarti, la tua pelle ha un buon profumo» afferra i miei seni e mi tira facendomi aderire a lui e la sua mano scende nella mia intimità
«ti mamgerei per quanto sei dolce, ma giu c'é tuo nonno, scendiamo?» sussurra al mio orecchio
«Certo amore, è da tanto che non lo vedo» prende una mia maglia e sfiorandomi la pelle me la infila. «Così non vale» sorrido mi getto al suo collo e gli tiro un piccolo morso
«aggressiva?»
«Ti mangio prima o poi, scendiamo?»
«sì, cambia discorso tanto prima o poi ti mangio»
«lupo cattivo» mi tira a sè e mi bacia. Scendiamo giu e vedo nonno parlare con nonna
«Nonnoooo» salto gli ultimi gradini e lo abbraccio
«Emy piccolina mia da quanto tempo, fatti guardare» mi fa volteggiare su me stessa «sei proprio bella poccolina»
«grazie nonno»
«peró ti vedo dimagrita, che successo? non stai bene?»
«ma no nonno sto benissimo, ho solo perso un po' di peso, lui è il mio ragazzo Simon»
«che bel ragazzo, è l'amore che ti ha fatto chiudere lo stomaco, convolate a nozze?»
«eh? no nonno sono ancora piccola»
«tu ci hai sempre detto che quando ci avresti presentato il tuo ragazzo quello sarebbe stato il tuo futuro marito» sirrido in inbarazzo
«nonno ero piccola ne dicevo così tante» Simon si presenta a nonno
«piacere Simon»
«piacere Andrés, ma per te nonno perché so che un giorno sarai mio nipote, Emy te lo rubo qualche minuto tu resta con nonna»
«vabene» ma cosa vuole dirgli?
«tesoro vieni con me in cucina» entro in cucina e trovo zia Paola con i miei cuginetti Federico, Sabrina e César. Li saluto, i miei cuginetti sono cresciuti così tanto Federico ha 10 anni, Sabrina 8 anni e César 5 anni. Non li vedo da tanto, zia cerca di nascondere il suo dolore, ma noto perfettamente la sofferenza nei suoi occhi grigi spenti.
La abbraccio «zia come va?»
«si va avanti piccola mia» mi soposta una ciocca di capelli dagli occhi e le accarezzo la mano.
«mamma guarda che belli i capelli di Emy, sono come quelli di una principessa, anche io li voglio così» Sabrina accarezza i miei capelli
«ma anche i tuoi capelli sono bellissimi»
«Grazie Emy» mi abbraccia è dolcissima
«Dai tutti in salotto ora»>> ci dice nonna e quando apre la porta scorrevole un mare di emozioni invadono la mia mente riportandomi alla mia infansia e ai ricordi della mia mamma...


To be continued...

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