La sensazione che qualcosa di positivo dovesse accadere si era rivelata giusta. Erin fu il primo pensiero a dargli il buongiorno. Rick si chiedeva se anche per lei fosse stata la stessa cosa. Entrò in salotto ripensando alla serata passata in sua compagnia: lei che si reca al pub per cercarlo, le sue scuse, quel bacio inaspettato. Non avrebbe scommesso un centesimo su tutto quello. Accostò al naso la mano che gli strinse, cercava una traccia del suo profumo. Era molto debole ma riuscì ugualmente a sentirlo. Era come un adolescente davanti alla sua prima cotta. Tutto questo è ridicolo pensò, del resto conosceva Erin da neppure ventiquattro ore.
Uscito di casa andò a fare la sua solita sessione di corsa. Come un lampo gli venne in mente l'incontro con Tom il giorno prima, e il suo voler sapere se l'avesse potuto trovare al parco. Dopo qualche giro del tracciato lo trovò seduto sulla panchina dove si incontrarono la prima volta, vicino a sé teneva un sacchetto di carta, sembrava lo stesse aspettando. Appena Rick passò di lì lo salutò.
«Ciao Tom, ancora qualche minuto e ti raggiungo.» Disse, senza fermarsi.
«Non preoccuparti fai con calma, oggi non ho fretta.» Rispose lui.
Fece un paio di chilometri e come terminò lo raggiunse. Evitò lo stretching, non gli andava di farlo aspettare ulteriormente. Gli si sedette vicino cercando di riprendere fiato.
Tom si voltò verso il sacchetto, lo aprì ed estrasse un bottiglietta d'acqua. «Credo tu abbia bisogno di questa.»
«Grazie, non dovevi.»
«Ho notato che non ti porti mai da bere quando vieni a correre, non va per niente bene, soprattutto con questo caldo.» Lo rimproverò.
«Hai ragione, lo faccio più che altro per una questione di comodità.» Replicò Rick nel tentativo di giustificare quella sua abitudine. Aprì la bottiglia e bevve un sorso d'acqua. «Ieri ho conosciuto la ragazza della lettera.» Gli confidò infine.
«Com'è andata?»
«All'inizio c'è stato qualche problema, alla fine però tutto si è chiarito.» Lo guardò negli occhi. «Credo mi piaccia, Tom.»
«E non sei contento di questo?»
«L'ho conosciuta soltanto ieri pomeriggio.»
«Senti Rick, quando conobbi mia moglie bastò un ballo per farmi innamorare di lei, e da quel giorno non ho mai smesso di amarla. Ancora oggi, malgrado tutto, sento che quel sentimento è rimasto immutato.» Disse, con lo sguardo rivolto verso il cielo. «Per certe cose il tempo non conta, avvengono e basta. L'errore che commettiamo spesso è quello di andare a ricercare il perché questo sia accaduto, perdendo così l'occasione di viverci quel momento. Se dentro di te senti che un'emozione sta nascendo, non interromperla. Sarebbe la più grossa punizione che tu possa riservare a te stesso.»
Non replicò a quelle parole, cercò di fissarsele bene in testa. Tom era un uomo di grande esperienza, e lui ascoltando i suoi consigli poteva solo trarne beneficio.
«Come mai ieri andavi di fretta?» gli chiese, cambiando discorso.
Mise una mano sopra il sacchetto al suo fianco. «Tornavo a casa per vedere se riuscivo a trovare questa.»
«Di che si tratta?»
Aprì nuovamente il sacchetto e tirò fuori una vecchia macchina fotografica, una di quelle con lo sviluppo delle foto istantaneo. «Ti piace?» Disse, mostrandogliela con fierezza.
«Posso chiederti cosa ci fai con una macchina fotografica dentro un sacchetto?»
«Volevo fare una foto.» La scrutò con attenzione. «Spero funzioni ancora.»
«Non mi avevi detto di essere anche un fotografo.»
«Infatti non lo sono. Questa era di mia moglie, gliela regalai per il suo compleanno.» Non smise di osservarla. «Le piaceva fotografare i paesaggi. Diceva sempre che le fotografie sono come delle poesie tradotte in immagini. E guardando le sue capii che aveva ragione.»
Rick percepì della malinconia nelle sue parole, e nel modo in cui teneva in mano quella macchina fotografica. Gli sarebbe piaciuto indagare più a fondo, ma non volle sembrare inopportuno.
«Allora! Che cosa avevi intenzione di fotografare?» non gli rispose, continuò a tenere lo sguardo basso. «Qui al parco è pieno di tanti bei soggetti.» Disse ancora Rick. «Ci sono questi alberi maestosi, una ricca varietà di fiori, le persone. Altrimenti, ho visto mentre correvo vicino alla fontana che in prossimità del ponticello ci sono delle piccole anatre, potresti fotografare anche loro.»
«In realtà... Rick, avrei voluto che fossimo noi i protagonisti.» Ruotò il suo corpo verso di lui. «Voglio fare una foto con te.»
Rimase spiazzato, non riusciva a capire il motivo della sua richiesta. Però se quello era ciò che desiderava non poteva tirarsi indietro. E poi, dopotutto, non gli sarebbe costato nulla fare una foto insieme.
«Va bene, Tom. Ora però dobbiamo trovare qualcuno che ce la faccia.» Disse.
Rick si alzò dalla panchina e raggiunse una signora intenta a portare a spasso il proprio cagnolino, la fermò e le chiese se gentilmente avesse potuto far loro una foto, lei accettò. Dopo averle spiegato velocemente il funzionamento della macchina fotografica tornò a sedersi vicino a Tom. Lui gli cinse prontamente le spalle con il suo braccio e si mise in posa in attesa dello scatto. Udirono il suono dell'otturatore e pochi secondi più tardi videro uscire la pellicola. Tom fu impaziente di vedere come fossero venuti. Ringraziarono e salutarono la signora che riprese con la sua passeggiata. Rick rimise la macchina dentro la busta, mentre al suo fianco Tom continuava ad agitare la foto per velocizzare così il processo di sviluppo. Capì che era uscita bene dal suo sorriso, lui gliela mise davanti agli occhi tenendola come fosse un qualcosa di estremamente prezioso, poi la inserì gelosamente nel taschino all'interno della giacca.
«Perché hai voluto fare una foto insieme a me?» chiese, guardandolo divertito.
«Volevo un ricordo di questa nuova amicizia.» Rispose lui.
«Mi piacerebbe averne una copia.»
«L'avrai non preoccuparti.»
Lo vide portarsi una mano al petto, all'altezza del cuore. Aveva un'espressione affaticata.
«Tutto bene Tom?» si preoccupò.
«Si, sto bene, è che oggi fa davvero caldo.» Disse per tranquillizzarlo. «Sarà meglio che vada, prima che la temperatura salga ancora.»
«Vuoi che ti accompagni a casa?»
«No, grazie Rick. Credo di essere in grado di arrivarci da solo.»
«Dovresti iniziare a vestire più leggero.» Gli fece notare.
«Lo terrò a mente.»
Se la storia vi sta piacendo fatemi sapere qui sotto con un commento.
E non dimenticatevi di supportarla con una stellina. :) :) :)
Buona lettura LOVERS!
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Dieci Giorni E Un Futuro [COMPLETA]
RomanceRick Parker ancora non lo sa, ma il suo destino dipende da un incontro casuale e tanti piccoli pezzetti di carta gettati per terra. In un giorno come tanti, dove gli impegni e la routine la fanno da padrone, Rick getterà le basi che lo porteranno a...